Non arriva nemmeno allo Stadium of Light di Sunderland la prima vittoria del Manchester United di Van Gaal. I red devils non riescono a capitalizzare l’iniziale, e immeritato, vantaggio siglato da Mata e si fanno riprendere già prima dall’intervallo dal colpo di testa di Rodwell. Timidi passi avanti per lo United, senza dubbio penalizzato dalle tante assenze, di certo speranzoso di ricevere nuova linfa dalle operazioni di mercato in entrata (l’annuncio di Di Maria sembra imminente), ma lontano comunque anni luce dalla squadra che solo un anno e mezzo fa trionfava in Premier League. Ad oggi, lo United faticherebbe anche a confermare il settimo posto della passata stagione.
Van Gaal deve fare a meno di ben sette infortunati. Non sarà forse la situazione più difficile della sua carriera, come diceva alla vigilia, ma di certo a questo United farebbe comodo qualche opzione in più. E’ soprattutto in difesa dove il tecnico olandese ha più problemi, nel trio davanti a De Gea viene così schierato il giovane Blackett. Il 3-4-1-2 si completa con Fletcher-Cleverley a centrocampo, Young-Valencia sulle ali, Mata dietro la ritrovata coppia d’attacco Van Persie-Rooney. Poyet si affida alla solita difesa arcigna (Brown e O’Shea i grandi ex), sulla sinistra a centrocampo c’è l’esordio di Buckley (tra i migliori dei suoi), Rodwell – l’acquisto più importante del mercato – regolarmente in campo dal primo minuto. In avanti il solito Fletcher.
Da brividi i primi dieci minuti dello United. La difesa è in costante apprensione, né Smalling né Jones danno sicurezza a Blackett. Se poi si aggiungono gli errori, anche grossolani, in fase di costruzione di Cleverley, i campanelli d’allarme sono sempre più forti. Proprio da una palla persa del mediano nasce il primo pericolo per la porta di De Gea, ma Young recupera in extremis. Buckley approfitta delle maglie larghissime della difesa ospite, crea un altro pericolo prima del quarto d’ora ma spreca Wickham. In confusione totale, l’undici di Van Gaal riesce a passare in vantaggio al 17′: Valencia fa secco Van Aanholt, il cross rasoterra trova il tap-in vincente, sul secondo palo, di Mata. Non che il gol tranquillizzi il Manchester United che, anzi, fa fatica anche solo a servire le sue punte. Fletcher non ha passo, il centrocampo del Sunderland prende facilmente possesso del gioco. Il pareggio al 30′ è più che giusto: calcio d’angolo perfetto di Larsson, stacco imperioso di Rodwell che brucia Van Persie e batte l’incolpevole De Gea. La punizione pericolosa di uno scolastico Rooney e il tiro fuori misura di Fletcher sono le altre due occasioni dell’intervallo, al quale non arriva Smalling, fermato da problemi muscolari e sostituito dal giovanissimo Michael Keane. Una disdetta per Van Gaal.
Aldilà dell’occasionissima capitata a Wickham per il Sunderland (favorito dallo svarione proprio di Keane) che trova la bella e fortunata copertura di Blackett, ad inizio ripresa lo United è più ordinato e riesce almeno a fare gioco. Il ritmo resta alto, i red devils vanno vicini al gol per due volte prima del 65′: prima Mata non controlla a due passi da Mannone su assist filtrante di Van Persie, poi un minuto dopo ci sarebbero due mezzi rigori nella stessa azione sullo stesso olandese e su Ashley Young che, nell’occasione, paga la sua pessima fama di simulatore. E’ l’ultima giocata di RVP che lascia spazio a Welbeck, in odore di partenza, così come Fletcher è sostituito da Januzaj. Un’altra ingenuità di Keane dà una buona opportunità, sprecata, a Larsson su punizione, ma il Sunderland comincia a far fatica. Januzaj ci prova a giro, alto, Young prima è fermato da Mannone, in uscita disperata sui 20 metri, poi dopo una gran cavalcata prova il sinistro rasoterra bloccato dal portiere italiano. Nel recupero, il Manchester United prova il tutto per tutto, l’ultimo minuto è puro assedio, chiuso dal sinistro strozzato di Januzaj che termina di molto a lato. Finisce, giustamente, 1-1, l’appuntamento con la vittoria per Van Gaal è ancora rimandato.