Russia – Spartak, è sempre più Dzyubinho. Zenit ancora a punteggio pieno. Sorpresa: il Rubin piega il CSKA.

 

Sei goal in cinque giornate. E’ sempre Dzyuba il trascinatore dello Spartak, anche contro l’Ufa. Nella gara giocata sul campo di Perm, 450 chilometri da Ufa, i moscoviti hanno ragione della neopromossa giocando un tempo ad alta intensità e trovando proprio nel gigantesco centravanti il doppio vantaggio, prima con un tocco ravvicinato sotto porta sugli sviluppi di un calcio d’angolo, e poi con una perfetta incornata al termine di una grande azione sulla fascia dell’olandese Quincy Promes, arrivato dal Twente e fortemente voluto da Yakin, dimostrando di essere un validissimo prospetto. Nella ripresa i ragazzi di Kolyvanov non reagiscono e trovano goal dell’1-2 ad un quarto d’ora dalla fine: azione tutta carioca, con Marcinho che pesca Diego Carlos: l’ex Nizhny Novgorod ha un controllo difettoso ma riesce comunque a battere Rebrov in uscita. Bella rete, ma inutile per evitare la quarta sconfitta in campionato, la terza consecutiva.

Spartak a quota dodici, che continua a tallonare lo Zenit, ancora a punteggio pieno. I pietroburghesi infatti liquidano senza problemi anche l’Amkar Perm, con le due reti decisive nei primi ventidue minuti. Dopo nemmeno un quarto d’ora Oleg Shatov bissa il goal siglato in settimana allo Standard, insaccando con un preciso diagonale un bel passaggio di Hulk; ed è proprio il brasiliano a raddoppiare nemmeno dieci minuti dopo con un bolide sotto l’incrocio dei pali che non lascia scampo a Gerus. Per lo Zenit una vittoria col minimo sforzo, mentre per l’Amkar – la cui sconfitta avrebbe anche essere più pesante – la situazione inizia ad essere complicata: un solo punto in cinque gare, i rossoneri stanno mostrando sia una grande fragilità difensiva (e pensare che questo è sempre stato il reparto affidabile della squadra), sia una completa inconsistenza offensiva, anche dovuta ad un modulo, il 5-5-0, adottato da Muslin, che avrebbe anche un attaccante di ruolo da schierare (il macedone Simonovski), ma che per qualche strano motivo rimane in panchina. Il tecnico serbo è già sulla graticola: sarà lui il primo esonerato della RPL?

Potere della Kazan Arena: in uno stadio nuovamente vicino al tutto esaurito, il Rubin dopo il pareggio con la Lokomotiv Mosca, spazza a sorpresa per 2-1 il CSKA Mosca. Protagonista assoluto della gara il terzino classe 1995 Elmir Nabiullin, capace di asfaltare la fascia di competenza e di far impazzire il brasiliano Mario Fernandes, mai così in difficoltà in tante gare nella RPL. Ed è proprio il giovane tataro, dopo circa un quarto d’ora, ad andare sul fondo ed a crossare un pallone delizioso per Igor Portnyagin, che di testa incorna alle spalle di Akinfeev. I moscoviti reagiscono, e proprio sul finire del primo tempo il direttore di gara Nikolaev assegna un rigore quanto meno dubbio (Cesar Navas pare colpire il pallone prima e le gambe di Musa dopo) ai rossoblu: dal dischetto Natcho, grande ex della gara, spiazza Ryzhikov e pareggia (l’israeliano poi alzerà le mani quasi scusandosi con i suoi ex tifosi). 1-1 all’intervallo. Ma nella ripresa il copione della gara non cambierà, ed il Rubin – sospinto dai 35.000 tifosi presenti – continua ad attaccare, mettendo in difficoltà gli ospiti e trovando meritatamente il goal del successo all’84’: Azmoun serve una palla meravigliosa a Karadeniz (in foto): il turco controlla e poi con un potente diagonale – e la collaborazione di Akinfeev – regala i primi tre punti ai suoi.

 

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Classe '94, piemontese di nascita, tra un esame universitario e l'altro segue il calcio alle temperature più improbabili, dalla Scandinavia alla vecchia terra degli Zar. Russofilo e (a breve) russofono, sogna di diventare direttore sportivo e di vivere a San Pietroburgo. Guai a disturbarlo quando gioca il Krasnodar: potrebbe uccidere.
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