Russia: che spettacolo la Kazan Arena! Zenit capolista solitaria, Cska Ko nel derby

 

Lo Zenit resta solo in vetta alla RPL. Questo è il tema principale della quarta giornata del massimo campionato russo. Uno Zenit che vince – ma non convince – contro la matricola Ufa, terza neopromossa su quattro affrontata dai piteriani in questo avvio di stagione. Partita poco convincente dicevamo: con un po’ di turnover – complice l’impegno prossimo contro lo Standard nel delicato match di andata dei preliminari di Europa League, i ragazzi di Villas Boas giocano una gara sottotono e a rilento, quasi col freno a mano tirato. Finisce così a deciderla Hulk, realizzando alla mezzora un rigore guadagnato da Kerzhakov. Tre punti con il minimo sforzo: tutto sommato i tifosi sono contenti. Diversamente da quelli del CSKA: i soldati, dopo tredici successi consecutivi – record assoluto nella storia del campionato russo – nell’attesissimo derby contro lo Spartak, cadono per 1-0, puniti da un rigore (assolutamente inesistente) trasformato da Dmitry Kombarov. Tralasciando polemiche e lamentele (ricordo che lo scorso week-end i soldati ebbero la meglio sul Mordovia grazie ad un altro rigore regalato), ma sottolineata la buona prova dei ragazzi di Yakin: messo alle spalle il clamoroso poker di Krasnodar, i myaso hanno vinto il loro secondo derby stagionale, giocando una gara attenta ed ordinata in fase difensiva. Chapeau.

Vittoria per la Dinamo Mosca, che a Tula vince 2-1: Douglas (con la complicità del portiere avversario Filimonov) e Kuraniy nella prima frazione di gioco fanno sembrare tutto fin troppo facile ai poliziotti, il difensore Ershov – primo goal in RPL per lui alla veneranda età di trentacinque anni – ad inizio ripresa prova a mettere un po’ di paura agli ospiti con un’incornata vincente (da segnalare l’ennesima distazione difensiva dei ragazzi di Cherchesov) che però non sortisce alcun effetto. Dinamo – in cui va segnalata la straordinaria prestazione di Valbuena, che mette a referto altri due assist – a quota nove, Arsenal fermo ad uno.

Non si ferma più il Krasnodar di Koronov, che va a vincere 2-0 in casa del Rostov: assoluto protagonista del match è il secondo (o primo? Difficile dirlo) portiere dei tori, Andrey Sinitsyn, che tra il 38′ ed il 42′ para due rigori ai padroni di casa, neutralizzando le conclusioni dei difensori Dyakov e Milic. Una piacevole sorpresa per una squadra che per il resto gioca meravigliosamente: Joaozinho è la solita certezza (splendida la conclusione all’incrocio per il vantaggio neroverde), Akhmedov – autore del raddoppio – il centrocampista che mancava per fare il salto di qualità. Giovedì c’è la sfida europea contro la Real Sociedad: vi consiglio di non perdervela.

Sorride anche l’altro club di Krasnodar, il Kuban. Sebbene il presidente Mkrtchyan abbia annunciato di non poter finanziare più la squadra, i cosacchi scendono in campo senza preoccuparsi delle vicende societarie e liquidano con il minimo scarto un Amkar mai così in difficoltà in tante stagioni. A decidere la sfida è il rumeno Bucur nei minuti di recupero. I gialloverdi restano imbattuti (due pareggi e due successi), mentre i rossoneri di Muslin sono ancora fermi ad uno: il tecnico serbo è già sulla graticola. Sarà la sua la prima testa a saltare?

Non se la passa bene nemmeno Tarkhanov: il tecnico dell’Ural perde malamente la sfida salvezza contro la Torpedo. I suoi prima sbagliano un calcio di rigore (bravo il portiere bielorusso Zhevnov – rigenerato da questa nuova avventura nella capitale – ad ipnotizzare Acevedo), poi vengono puniti da Pugin, che deposita in rete un cross del polacco ex Empoli Kokoszka, infine vengono affondati dall’islandese Ottesen, che con un’autorete manda gli arancioneri all’inferno, con quattro gare casalinghe giocate ed appena un pareggio ottenuto.

Nella sfida delle sorprese, vince 1-0 il Terek contro un comunque buon Mordovia: i ceceni ringraziano capitan Utsiev, che con un bel colpo di testa regala altri tre punti ai suoi. A chiudere il nostro riassunto è – volutamente – l’incontro di Kazan tra Rubin e Lokomotiv. Al di là di quanto evidenziato in campo – al vantaggio ospite con il talento diciottenne Aleksey Miranchuk, ha risposto Karadeniz su rigore (inesistente, tanto per cambiare) per il Rubin, che nel corso della gara ha anche centrato due legni – ci tengo a sottolineare il nuovo stadio dei tatari: la Kazan Arena (in foto). Costruita per le Universiadi dello scorso anno, ha finalmente ospitato una gara del club. Tutto esaurito sfiorato (quasi 37.000 spettatori), merito dei prezzi popolari – si andava in curva con una cifra vicina ai 2€ – che hanno attirato anche numerose famiglie. Un impianto che permetterà inoltre al Rubin di avere maggiori fondi nei prossimi mercati grazie alle entrate ben superiori. Anche in Russia ci si è svegliati su questo argomento: quando toccherà all’Italia?

RISULTATI:

Ural Ekaterinburg – Torpedo Mosca 0-2 (73′ A.Pugin, 90′ S.Ottesen (aut.))

Zenit San Pietroburgo – FK Ufa 1-0 (31′ Hulk (rig.))

CSKA Mosca – Spartak Mosca 0-1 (61′ D.Kombarov (rig.))

Arsenal Tula – Dinamo Mosca 1-2 (47′ I.Ershov | 32′ Douglas, 45’+1 K.Kuraniy)

Rubin Kazan – Lokomotiv Mosca 1-1 (G.Karadeniz (rig.) | 26′ Al.Miranchuk)

FK Rostov – FK Krasnodar 0-2 (21′ Joaozinho, 58′ O.Akhmedov)

Terek Grozny – Mordovia Saransk 1-0 (69′ R.Utsiev)

Kuban Krasnodar – Amkar Perm (90’+2 G.Bucur)

 

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Classe '94, piemontese di nascita, tra un esame universitario e l'altro segue il calcio alle temperature più improbabili, dalla Scandinavia alla vecchia terra degli Zar. Russofilo e (a breve) russofono, sogna di diventare direttore sportivo e di vivere a San Pietroburgo. Guai a disturbarlo quando gioca il Krasnodar: potrebbe uccidere.
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