Prima vera grande partita del Brasile che annichilisce una Colombia spenta. I Verdeoro volano in semifinale portandosi in dote una prestazione finalmente attenta e convincente in pieno, a prescindere da Neymar che era stato l’autentico trascinatore finora. Scolari sostituisce Luiz Gustavo con Paulinho e abbassa Oscar a centrocampista puro lasciando la consueta libertà a Neymar. Fred confermato in prima linea e Maicon spedisce in panchina Dani Alves. Colombia che inserisce Guarin dal primo minuto al fianco di Sanchez e i soliti 3 dietro a Teo Gutierrez.
Il Brasile lascia subito al palo gli avversari partendo fortissimo e passando in vantaggio con Thiago SIlva su calcio d’angolo, complice la dormita colossale del mediano Sanchez; la partita va a senso unico per quasi tutto il primo tempo con una Colombia che fatica a mettere in fila tre passaggi e arriva sempre in ritardo su ogni pallone, tanto che il passivo di un gol alla fine del primo tempo può quasi andar bene agli uomini di Pekerman. Male praticamente tutti nelle file dei Cafeteros, con particolari punte verso il basso per Cuadrado, Guarin e Sanchez.
Nella ripresa cala molto la pressione del Brasile ma la Colombia non sembra in palla e non riesce a portare pericoli significativi alla porta avversaria, almeno fino al gol annullato a Yepes. Sarebbe l’occasione per dare una scossa alla squadra ma dopo un minuto arriva il knock-out con la punizione di David Luiz che raddoppia.
Quantomeno censurabile in questo caso la posizione del pur bravo Ospina, che prende gol da 35 metri sul suo palo come un pivellino. Pekerman cambia qualcosa, Bacca prova a scuotere i suoi e riesce a guadagnarsi il rigore del 2-1 ma la Colombia non ha né le qualità né la convinzione per portare l’assalto finale.
Cafeteros fuori ai quarti dopo aver fatto incetta di risultati e complimenti; arrivare a questo punto del Mondiale è sicuramente un buon traguardo, ma forse si poteva osare di più e cambiare qualcosa, soprattutto se si pensa che Gutierrez ha giocato quasi tutta la partita senza uno spunto degno di nota nonostante le buone alternative offensive in panchina.
Oggi è mancata completamente la circolazione della palla (Sanchez e Guarin inguardabili), i tempi delle sovrapposizioni, Rodriguez è stato costantemente raddoppiato, Ibarbo e Cuadrado han fatto più danni che cose buone. Il centrocampo è stato assolutamente insufficiente in ogni fase, è qui che il Brasile ha avuto gioco facile ed è qui che si è decisa la partita.
Brasile che migliora di molto le ultime prestazioni, vince la partita con i gol dei difensori ma non riesce, ancora, a chiuderla; ci mette sempre quel pizzico di paura di troppo. La psicologa ha ancora un’ultima seduta da fare…