Domani tocca a Brasile e Colombia sfidarsi per la storia. La nazionale guidata da Mario Yepes è reduce da ottime prestazione ed è l’unica squadra che non ha praticamente sofferto nei suoi ottavi. Forti delle individualità di Cuadrado, Martinez e James Rodriguez uno dei segreti del successo fino ad ora ottenuto è stato un comparto difensivo quasi impenetrabile, 11 gol fatti e 2 subiti. Partendo da un portiere d’esperienza come Ospina, la fisicità di Zapata sino alla forza degli esterni Armero e Zuniga. Il leader carismatico di questa squadra però è il centrale Mario Yepes. Vero gladiatore nei contrasti aerei, pilota dei movimenti della difesa, motivatore fuori dal campo. 38 anni, classe 76, dopo 4 anni al Paris Saint Germain lascia la capitale per trasferirsi prima al Chievo e poi al Milan dove ha dimostrato che la grinta e l’esperienza sopperiscono l’avanzare inesorabile del tempo. All’Atalanta ha messo a disposizione più le sue conoscenze che se stesso in campo, fermato per problemi fisici più volte, ma un giocatore è anche questo. Spesso non si nota e dalle televisioni non traspare ma l’atteggiamento in spogliatoio dei giocatori è il “making of” di una partita, e capita ritrovi giocatori inaspettati ad essere leader di un gruppo.
Mario Yepes da capitano della Colombia e da centrale nei suoi vari Club ha sempre dimostrato di avere la stoffa del leader, di quello che prende la squadra in mano. Questo fa la differenza molto più spesso di quanto si pensi, è l’antitesi del calcio moderno che vuole i proprio campioni vip fuori dal campo. Capelli lunghi e barba incolta, atteggiamento rude ma efficace. Il giocatore Colombiano è come un allenatore in campo, cosa che il Brasile delle tante stelle non ha. Questa forma mentis potrebbe fare la differenze, la pressione sulla nazionale verde oro è palpabile, la Colombia gioca sulle ali dell’entusiasmo. Tifata da Sofia Vergara e carica di ambizioni, questa nazionale, guidata da Mario Yepes, può sperare.