Germania attesa agli ottavi di finale del Mondiale dall’Algeria, reduce dall’ottima prova che ha eliminato la Russia di Capello.
Löw manda in campo la sua squadra schierata con i 4 dietro, Lahm davanti alla difesa con Götze e Özil in appoggio a Thomas Müller; Halilhodžić risponde con il suo 5-4-1 cambiando però molti interpreti rispetto alla partita precedente, solita densità in mezzo al campo per chiudere gli spazi e ripartire.
Funziona la tattica algerina, tanto che è la Germania a rischiare di più ad inizio gara, con tanto di gol annullato compreso nel prezzo; difficile e compassata la manovra tedesca che non trova sbocchi sulle fasce e viene chiusa per via centrali, tanto che la palla spesso torna indietro fino a Neuer che effettua un numero record di passaggi ai compagni.
Proprio il portierone è chiamato agli straordinari nelle uscite fuori area, almeno 4, fatte con tempismo perfetto che consentono ai suoi di non capitolare nelle pericolose offensive avversarie.
Ripresa che si accende con qualche folata in più dei tedeschi che prendono campo ma non trovano particolari spunti per rendersi pericolosi, l’Algeria resiste senza troppo affanno fino a 10 minuti dalla fine quando cala inevitabilmente dal punto di vista fisico e concede 3 o 4 palle gol agli avversari.
Partita che arriva ai supplementari, i tedeschi segnano con Schürrle e indirizzano la partita fino all’uno-due finale che fissa il punteggio sul 2-1. La Germania prende decisamente sottogamba l’impegno, gioca con una certa sufficienza e spreca sotto porta, rischia di pagare caro i 30 minuti di supplementari di oggi ai quarti; Löw dovrà anche considerare lo stato di forma dei suoi, Özil su tutti, apparsi meno lucidi del solito, Hummels in mezzo è troppo importante mentre Boateng non riesce a dare la sicurezza necessaria.
L’uomo in più per i tedeschi oggi è stato Neuer, protagonista soprattutto nel primo tempo di una serie di uscite decisive che valgono più di semplice una parata; i compagni si fidano di lui, giocano la palla indietro senza pensarci due volte e la posizione avanzata che tiene consente ai compagni di alleggerire facilmente anche da metà campo e oggi, contro il pressing basso degli algerini, è stato più importante di quel che sembra.
Algerini che salutano il Mondiale con onore, nessuno alla vigilia si aspettava una squadra così, fatta di tanta corsa e intensità ma anche di piedi buoni, giocatori veloci e pericolosi, bravi sul gioco aereo e sempre lucidi. Sicuramente è stata la migliore delle africane, ha regalato a questo mondiale una piacevole sorpresa. Queste sono le squadre, spesso relegate al ruolo di sparring partner, che rendono bello questo gioco