L’Olanda affronta il Messico nel secondo ottavo di finale della competizione cercando conferme a quanto di buono fatto finora. Van Gaal cambia qualcosa e schiera un centrocampo a 3 con Sneijder a fare il solito pendolo col reparto avanzato; subito si fa male De Jong e al centro della mediana passa Blind con Martins Indi che va a fare il terzino, mentre il Messico risponde col 5-3-2 con Aguilar e Layun larghi e sempre pronti a supportare la fase offensiva, Salcido in mezzo e Giovani Dos Santos a svariare dietro a Peralta.
L’Olanda perde subito il pallino del gioco in favore degli avversari, mancano gli automatismi soprattutto a centrocampo dove Blind non sembra avere i tempi giusti e Wijnaldum è un pesce fuor d’acqua nella posizione di interno; di contro il Messico è ordinato e propositivo, grintoso, capace di anticipare sempre gli avversari e di superarli costantemente in velocità, se ci mettiamo anche un Cillessen imbarazzante sembra che il gol sia questione di minuti.
La partita però non decolla fino all’inizio della ripresa, quando proprio Dos Santos sorprende il portiere Oranje da fuori area con un sinistro non irresistibile: Olanda costretta a riordinare le idee e provare il pari. Sembra non essere in grado di riuscirci fino a che Sneijder non raccoglie un pallone vagante in area e lo scaraventa in porta con rabbia. Il colpo definitivo lo assesta Robben che si conquista un rigore cercato e trovato, trasformato poi da Huntelaar; Messico a casa dopo aver giocato meglio dell’Olanda.
La squadra di Van Gaal compie sicuramente un passo indietro per quanto riguarda la prestazione offerta, complice qualche assenza e forse il gran caldo, ma la condizione fisica oggi è sembrata precaria. Sempre secondi sul pallone e appoggi semplici spesso fuori misura, incapacità di riprendere l’avversario nello stretto e difficoltà nella circolazione di palla sono cose a cui da quelle parti non sono abituati; Van Gaal sicuramente ci metterà mano.
La buona notizia è che la squadra non si è specchiata in se stessa (cosa che spesso le capita) ed è riuscita a ribaltare un risultato con convinzione, questo potrebbe essere un segnale importante in una competizione nella quale spesso abbiamo visto il cuore contare più della tecnica. Oggi è stata in bilico, ha pattinato sul ghiaccio e la lastra non si è rotta. Ma io farei attenzione…