Seconda giornata degli ottavi di finale, guai ai vinti. L’Olanda ha vinto convincendo il proprio girone, forse la più bella squadra vista nella prima fase, rimarrà nella storia la roboante vittoria sulla Spagna, il destino mette sulla strada degli oranje un avversario velenoso, il Messico. La Tri è stata l’unica squadra a fermare il Brasile fino a questo momento, tanto si è detto dei prodigiosi riflessi di Ochoa ma tutta la squadra di Herrera ha ben figurato nei primi tre impegni. I messicani si comportano meglio degli avversari nel primo tempo, prima occasione buona per Herrera al quarto d’ora con la palla che si perde di poco alla destra di Cillesen. Non nasce bene la gara per gli oranje, dopo neppure dieci minuti De Jong esce per problemi muscolari, al suo posto Indi. Ci sarebbe un rigore su Robben, l’arbitro lascia correre, Marquez non tocca la palla. Cillesen incerto in molte occasioni, in una di queste rischia tanto sulla botta calciata da Salcido. Il Messico gioca semplice, più corsa degli oranje, grandi pericoli causati sui tagli dall’esterno, prima della sosta però Van Persie avrebbe la palla giusta, stavolta Marquez è perfetto. Finisce così il primo tempo, meglio Messico, Olanda imprecisa e sfilacciata.
Problemi pure per Moreno, dentro Reyes, la Tri trova subito il gol nel secondo tempo. Rete bellissima quella realizzata da Giovani dos Santos, un tiro dal limite che fa sognare un popolo intero. In questo momento i messicani sono ai quarti, l’Olanda fatica a reagire per merito degli avversari, decisamente più in condizione. Numerose occasioni da gol, Ochoa si esalta e para tutto quel che può, anche con un pizzico di fortuna. Pure con la faccia. Il Messico sente il miracolo sempre più vicino, i quarti sono a portata di mano, nell’ultima mezz’ora l’atteggiamento è troppo rinunciatario. Sale la pressione arancione, Van Gaal ridisegna la sua squadra: Kuyt terzino, tutti all’attacco. Herrera si spaventa, baricentro basso basso. Basso stile Pupo. Al minuto 88, quando molti quasi non ci credevano più Sneijder riesce a controllare in area sugli sviluppi di un corner, il numero dieci finalmente gela Ochoa. I messicani restano di sale, l’Olanda capisce il momento, non molla e rilancia. Sei minuti di recupero, al secondo Marquez stende Robben in area. Il rigore è chiaro, a dirla tutta l’esperto difensore poteva gestire diversamente la situazione. Huntelaar tiene fede al suo soprannome, cacciatore, impallina Ochoa e porta i suoi ai quarti di finale. L’Olanda vince in rimonta nei minuti finali, gara al cardiopalma, Messico che ha avuto il famoso “braccino del tennista” nel momento chiave. Stavolta non sono gli arancioni a squagliarsi. Van Gaal aspetta Costa Rica-Grecia per conoscere il prossimo avversario.