Cominciano con una partita bellissima, intensa fino al 120′, gli ottavi di finale del Mondiale. Brasile e Cile emozionano, coinvolgono, divertono, a tratti danno spettacolo. La spunta la nazionale di casa, ai calci di rigore. Una sequenza drammatica che potrebbe significare la svolta nel Mondiale degli uomini di Felipao Scolari. La “Roja” è stata ad un passo dal colpaccio, dalla vittoria più prestigiosa nella propria storia calcistica. Agli uomini di Sampaoli resta però solo tanta amarezza e l’immagini del rigore decisivo di Jara che colpisce il palo interno. Finisce 4-3, 1-1 al 90′: questo Mondiale si sta rivelando uno dei più belli di sempre.
L’unica novità, peraltro nell’aria, nell’undici titolare presentato da Scolari è Fernandinho al posto del fino ad oggi deludente Paulinho. Luiz recupera dai problemi fisici che ne avevano messo in dubbio la presenza, a Dani Alves viene concessa un’altra opportunità nonostante sia, assieme a Fred, quello più “bersagliato” dalla stampa brasiliana. Sampaoli, dal suo canto, ripropone il 3-5-2 che sta esaltando le qualità della sua rosa: Medel al centro della difesa (al suo lato un altro centrocampista di ruolo come il “gato” Silva), Vidal a supporto della confermatissima coppia d’attacco composta da Sanchez e Vargas.
I 60mila del Minerao cantano, come ormai da tradizione, l’inno del Brasile a cappella. La spinta del pubblico di Belo Horizonte non serve al Brasile per iniziare in modo effervescente, ma il predominio territoriale degli uomini di Scolari è abbastanza evidente. Gioco spezzettato, Webb è subito sotto pressione per qualche contatto di troppo nelle due aree di rigore e altri interventi duri a centrocampo. Le occasioni più importanti capitano ai padroni di casa: Marcelo, al 6′, termina un’azione d’angolo con un pericoloso sinistro dal limite che sfiora il palo, poi Neymar riesce a involarsi uno contro uno in contropiede ma, entrato in area, temporeggia e perde l’inerzia dell’azione. Nulla di trascendentale, sia chiaro, ma il Brasile c’è. Come David Luiz che, al 18′, porta in vantaggio la “Canarinha”: corner dalla sinistra calciato da Neymar, sponda di Thiago Silva e tocco vincente – con l’aiuto del povero Jara – del neo-difensore del Psg appostato sul secondo palo.
Il Cile non si scompone, anzi. Il pressing alto della “Roja”, già decisivo contro la Spagna, comincia a diventare fastidioso per i portatori di palla brasiliani. L’undici di Sampaoli rischia, ovviamente, se viene saltata la prima linea di pressione e Neymar ha una nuova opportunità per involarsi verso la porta di Bravo: stavolta l’asso del Barcellona brucia Silva ma strozza il sinistro che termina mestamente a lato. Al 33′, proprio grazie al pressing voluto dal ct Sampaoli, arriva il pareggio del Cile: Vargas, lestissimo, approfitta del cattivo appoggio di Hulk sulla rimessa di Marcelo e serve di prima Sanchez. Alexis, di gran lunga il miglior in campo, prende contro-tempo Julio Cesar (comunque lentissimo nell’andar giù) con una puntata rasoterra che si infila sul palo opposto. E’ l’1-1, partita apertissima ed avvincente.
Stavolta è veemente la reazione del Brasile, vicino subito al 2-1 con un colpo di testa ravvicinato, ma centrale, di Neymar. Fred spara alto da buona posizione (altra partita incolore dell’ex Lione), il Cile sembra barcollare. Eppure, l’ultima occasione del primo tempo, capita agli andini: Aranguiz chiama al bell’intervento Julio Cesar. L’1-1, insomma, sta bene ad entrambe all’intervallo.
I primi venti minuti della ripresa ripropongono il copione della prima parte: sprazzi di entrambe le nazionali, partita davvero equilibrata. Dopo il tentativo di Fernandinho, velleitario, dalla distanza, il Minerao esplode al 55′ per il gol di Hulk. Già, la punta dello Zenit controlla e calcia d’esterno al volo, battendo Bravo: Webb, direzione di gara impeccabile, annulla per fallo di mano al momento dello stop dell’ex Porto. Sollevati dal pericolo sventato, i cileni si ricompongono e prendono le redini del gioco. Clamorosa la facilità con cui, al 65′, arriva un’occasione chiarissima per la “Roja”: Vidal e Isla triangolano alla grande, il cross arretrato dell’esterno della Juve trova in piena area di rigore Aranguiz, il cui tiro in scivolata trova la parata d’istinto di Julio Cesar. Fortunato in questo caso il portiere del Toronto Fc, praticamente colpito dalla conclusione del centrocampista cileno.
Scolari decide che Fred non è più utile (semmai lo sia stato) in campo, il centravanti si becca la solita razione di fischi dei suoi compatrioti. Jo, comunque, non accende particolarmente gli animi. Neymar cala parecchio, Oscar non riesce a dar qualità alla manovra, di Hulk si perdono le tracce. Il finale di gara è tutto di marca cilena, ma di occasioni nitide dalle parti di Julio Cesar non ne arrivano. Sanchez, comunque, dà l’impressione di poterla vincere da solo, Vidal – fino al momento della sostituzione all’87’ (entra Pinilla) – dà tutto anche come seconda punta, quando rimpiazza il sostituito Vargas. La sicurezza del Cile fa quasi impressione, il Minerao è ammutolito. Ma, il Brasile, ha il sussulto d’orgoglio all’84’: Hulk penetra in area, riesce a calciare bene anche di destro, ma la conclusione – ben angolata – trova la bella risposta di Bravo. Si va ai supplementari.
Come spesso accade in questi casi, gli ulteriori 30 minuti di gioco si disputano a ritmi parecchio più bassi. Ma, almeno, il Brasile riprende la partita, quasi in modo insperato, in mano. Hulk chiama ancora l’intervento di Bravo con un potente sinistro da lontano, poi è quasi un assedio della “Canarinha” che approfitta dell’improvviso calo fisico dei cileni. Gli “ospiti” faticano ora a a uscire palla al piede, Medel – eroico – deve poi dar forfait a metà del secondo supplementare. Pinilla fa così quasi il terzini, Scolari prova anche la carta Willian. Lo stadio di Belo Horizonte è in ansia, spinge i propri beniamini ma di energie ce ne sono poche. Si va ai rigori, uno scenario non propriamente agognato alla vigilia da Felipao Scolari. Ma, prima della lotteria dagli 11 metri, i cuori di mezzo Brasile si fermano per qualche istante: Sanchez e Pinilla triangolano al limite, la botta del cagliaritano è impressionante e colpisce in pieno la traversa con Julio Cesar fuori causa. Incredibile.
Drammatici, sportivamente parlando, i momenti che anticipano ogni tiro dal dischetto. La successione dei rigori è la seguente: David Luiz, gol, spiazzato Bravo. Pinilla, para Julio Cesar! Rigore pessimo della punta del Cagliari che calcia centralmente. Willian, fuori!!! Bravo spiazzato, ma rasoterra incredibilmente fuori! Sanchez, parato! Stavolta grandissima parata di Julio Cesar che para alla sua destra. Marcelo, gol! Tocca Bravo, ma pallone che si infila in rete. Aranguiz, gol! Botta terrificante sotto la traversa. Hulk, para Bravo coi piedi! Diaz può pareggiare, rete! Altro rigore centrale, stavolta Julio Cesar si tuffa sulla sinistra. Neymar, rigore perfetto, Bravo spiazzato! Jara, se sbaglia il Brasile è ai quarti…palo interno! Si salva il Brasile, Cile fuori in lacrime e a testa altissima. Questa “Roja” era all’altezza dei quarti, questo Brasile deve fare due passi in avanti per vincere questo Mondiale. E Neymar scoppia in un pianto irrefrenabile a centrocampo…