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Tra le Linee: l’Algeria vola agli ottavi e svela i limiti di Capello

L’ultimo turno della fase a gironi mette di fronte la Russia di Capello all’Algeria di Halilhodžić per un’altra partita da dentro o fuori, agli algerini basta il pareggio per arrivare agli ottavi di finale, hanno dato buone impressioni nelle prime due uscite, perdendo di misura col Belgio e strapazzando la Corea del Sud mentre la squadra di Capello è apparsa sottotono ed è chiamata a una prestazione migliore. Russia con Kerzhakov in campo dall’inizio per il solito 4-2-3-1 che in realtà spesso e volentieri si trasforma in 4-4-2 con Kokorin a capitalizzare i movimenti del centravanti. Algeria sempre abbottonata con il solo Slimani di punta con Feghouli e Djabou larghi sulle fasce ad appoggiare la fase offensiva.

Dopo 5 minuti Russia in vantaggio con un bellissimo gol di Kokorin che sfrutta al meglio un cross tagliato di Kombarov; la squadra di Capello inizia a controllare la partita con ordine e il suo gioco gira in maniera più fluida con Glushakov a dare ordine e Fayzulin a tutto campo, l’unico problema che resta è la scarsa vena degli uomini sulle corsie che difficilmente saltano l’uomo e mancano di precisione nei cross, per cui si cerca spesso la via centrale finendo nell’imbuto della difesa avversaria. Algeria che risponde in modo discontinuo ma sempre crescente e si rende pericolosa soprattutto nel gioco aereo su palla da fermo; a differenza della Russia, gli algerini trovano sulle corsie il loro punto di forza, soprattuto sulla sinistra con Mesbah sempre propositivo e gli esterni offensivi che mettono in apprensione gli avversari.

Copione che si ripete anche nella ripresa, con la Russia che sfiora subito il gol e Algeria che piano piano si riassesta in campo e attacca sempre allargando il gioco, fino a che una punizione non viene trasformata in gol da Slimani e da Akinfeev che fa il secondo errore grave in tre partite. Russi che si riassestano ma che non trovano sbocchi interessanti, i cambi non spostano di una virgola l’equilibrio e l’Algeria non si scompone; tiene il campo con ordine comandata da Halliche e sospinta da grande corsa, grande lucidità e da quella cosa in più che solo il gusto della prima volta ti può dare.

Capello sbotta contro l’arbitro a fine gara e sembra tanto un pretesto, la verità è che il tecnico di Pieris esce ridimensionato dal suo secondo mondiale gestito male e soprattutto dal passo indietro mostrato dalla squadra, che pure non aveva superato il girone agli Europei ma che aveva giocato un calcio decisamente migliore. Si è vista pochissima qualità e le novità imposte dal ct non hanno portato frutti. Forse Don Fabio è più adatto alla gestione di un club che a un lavoro di questo tipo…

Algeria che si gode il meritato passaggio del turno, il primo della sua storia che corona un percorso di maturazione della squadra negli ultimi anni e che ha stupito un po’ tutti per disciplina tattica, tecnica e testa. Halilhodžić ha fatto un lavoro eccezionale, Capello evidentemente no.

Emanuele Broccoletti

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