Tre vittorie su tre: il Mondiale del Belgio assume giorno dopo giorno contorni sempre più entusiasmanti. I ragazzi di Wilmots, nonostante un tempo intero in dieci a causa dell’espulsione di Defour, battono 1-0 la Corea del Sud grazie alla rete di Vertonghen e condannano gli asiatici, tra le grandi delusioni del torneo iridato, all’eliminazione.
Hong opta per due importanti cambi: in porta sceglie di dare una chance a Kim Seung-Gyu, fuori a sorpresa anche Park Chu-Young che paga le due prime scialbe prestazioni di questo Mondiale; in avanti spazio così a Kim Shin-Wook. Il miracolo deve passare allora attraverso la velocità di Son, il dinamismo di Ki, le geometrie di Koo.
Wilmots, come da previsioni, fa ampio turn-over: più di mezza squadra titolare è in panchina, spazio allora ai vari Vanden Borre, Lombaerts, Defour, Januzaj, Mirallas…Il Belgio ha in tasca qualificazione (matematica) e primo posto (molto probabile).
La Corea inizia bene, buona intensità ma poca precisione negli ultimi 20 metri; gli asiatici approfittano della serata quasi di “gala” del Belgio, la prima mezza occasione è per Kim Young-Kwon che però conclude alto. Il Belgio, però, comincia a macinare gioco col passare dei minuti; Mertens e Mirallas sono vivacissimi, Defour cerca di sfruttare in pieno l’occasione e lotta come un leone su ogni pallone, non facendo mancare il suo apporto anche in fase di creazione di gioco. La prima vera opportunità dell’incontro capita a Mertens: al 25′ Mirallas si gira e conclude in area, Kim respinge ma non allontana, incredibile l’errore del napoletano che da due passi spara altissimo. Il pericolo scampato, e il contemporaneo vantaggio della Russia sull’Algeria, sveglia la Corea del Sud che, finalmente, si fa viva attorno alla mezz’ora con due occasioni consecutive: prima Ki costringe Courtois ad un grandissimo intervento con un destro dai 25 metri insidioso poi, sul calcio d’angolo successivo, Defour evita con un salvataggio sulla linea l’autorete di Vertonghen. Proprio il centrocampista del Porto, a tempo praticamente scaduto, si becca un cartellino rosso per un fallo tanto ingenuo quanto duro a centrocampo su Kim. Poco prima, uno spettacolare destro al volo di Mertens da lontanissimo che però non crea problemi al portiere coreano. Al riposo si va sullo 0-0 ma la Corea ora ci crede.
Wilmots riorganizza i suoi con un 4-4-1 d’ordinanza, a metà del secondo tempo usciranno Mertens e l’evanescente Januzaj per far spazio a Chadli e Origi con Mirallas che retrocede nel suo più congeniale ruolo di ala. La Corea vuole il gol della speranza, comincia premendo da subito: bella l’uscita bassa di Courtois su Lee Chung-Young, poi un colpo di testa di Kim finisce di poco alto. La partita si accende attorno al 20′: Mertens, ancora lui, chiama Kim al primo bell’intervento della sua partita poi, sul capovolgimento di fronte, Son colpisce una clamorosa traversa con un tiro cross dalla destra che Courtois, con l’unica indecisione del match, battezza fuori.
Il pareggio dell’Algeria, che costringerebbe la Corea a dover vincere 3-0 per passare il turno, raffredda gli animi degli asiatici. Il ritmo così si abbassa, il Belgio, nonostante l’inferiorità numerica, prende il controllo di gioco e partita. Il gol è nell’aria e arriva al 77′: Origi, altro impatto notevole del giovane centravanti, conclude dal limite, corta la respinta di Kim che mette su un piatto d’argento il pallone del vantaggio a Vertonghen. Entusiasmo alle stelle per Wilmots e il colorato tifo belga, facce tristissime dei coreani che aspiravano a un Mondiale da protagonisti e non riescono nemmeno a cogliere il pareggio nonostante il finale tutto orgoglio. Questo Belgio, comunque, sembra sempre più convinto dei propri mezzi: negli ottavi di finale sarà tutta da gustare la sfida con gli Stati Uniti ma i diavoli rossi fanno sul serio…