ALGERIA-RUSSIA – Islam Slimani pareggia il gol in avvio di Kokorin e regala all’Algeria la prima storica qualificazione agli ottavi di finale di un campionato del mondo. Festeggia il popolo algerino che vive il passaggio del turno come un successo. La Germania sarà la prossima avversaria.
Fabio Capello, l’unico dei tre C.T. italiani presenti in Brasile che conserva la speranza di accedere agli ottavi, sistema la Russia come da dogma: 4-4-1-1 molto accorto, linee strettissime. La strategia consiste nel lasciare l’iniziativa agli avversari, aspettare l’errore poi via veloci di contropiede. Vahid Halilhodžić segue il cosiddetto “squadra che vince non si cambia” e opta per il 4-2-3-1 che ha sconfitto nettamente la Sud Corea, ad eccezione di Belkalem che sostituisce il capitano Bougherra. Il tecnico bosniaco punta forte sull’imprevedibilità e la rapidità della batteria di trequartisti composta da Djabou, Brahimi e Feghouli, Slimani unica punta.
Mondiale spettacolare quello di Brasile 2014. Mondiale strano nel quale i pronostici vengono quotidianamente sovvertiti da imprese epiche che conciliano il calcio con i sentimenti più puri che lo sport può trasmettere. Coraggio, sacrificio, volontà, dedizione. L’Algeria ha messo in campo tutti questi elementi – encomiabile lo sforzo profuso da Feghouli – e ha riscritto la storia. E dire che l’incontro non era cominciato nel migliore dei modi. Kokorin, al sesto minuto, svetta in cielo e insacca un bel traversone di Kombarov. Russia in vantaggio, notizia positiva per il sistema di gioco di mister Capello. La Russia assume il solito atteggiamento attendista e permette all’Algeria di fare la partita. Il possesso dei maghrebini è sterile e i giocatori di maggior fantasia si dimostrano evanescenti. Una percussione di Shatov in fase di ripartenza termina con un tiro improvviso che sfiora l’incrocio. L’Algeria si fa viva intorno alla mezz’ora con un colpo di testa di Slimani, vola Akinfeev a sventare la minaccia. Le mischie in area di rigore in occasione di calci piazzati rappresentano gli unici grattacapi che gli uomini di Vaha Halilhodžić creano alla retroguardia russa. All’intervallo la Russia ha la qualificazione in tasca.
Coraggio, sacrificio, volontà e dedizione dicevamo. L’Algeria aumenta il ritmo, la pressione schizza. Djabou conquista un ottimo calcio di punizione nei pressi dell’area. Brahimi disegna una parabola perfetta sulla testa di Slimani, esce a vuoto Akinfeev e l’Algeria realizza l’1-1. La partita cambia nuovamente. Halliche e compagni, increduli, si piazzano a protezione della porta di Mbolhi. Il pareggio è troppo importante, significherebbe ottavi. Capello inserisce, forse tardivamente, Dzagoev e Kanunnikov per raddrizzare le sorti del mondiale. Purtroppo per il tecnico di Pieris, l’offensiva russa si dimostra incapace di impensierire i rivali. Triplice fischio. Felicità immensa avvolge gli spalti di Curitiba. La storia “mondiale” ha raggiunto anche il Maghreb. L’Algeria è tra le migliori 16 nazionali del mondo.