Camerun-Brasile 1-4: One Man Show Neymar!

Ultimo atto del gruppo B, in contemporanea a Croazia-Messico, il Brasile vuole chiudere la prima fase in bellezza, c’è un primo posto da prendere, c’è un legame da ricostruire dopo il pareggio del secondo incontro. E’ quello con la propria gente, un rapporto che gli avvenimenti fuori dagli stadi rendono ancora più delicato. Scolari va sul sicuro: Julio Cesar tra i pali, difesa con Dani Alves, Thiago Silva, David Luiz, Marcelo. Paulinho e Luiz Gustavo a proteggere il terzetto Oscar, Neymar, Hulk. Fred fa il puntero. Il Camerun non ha più nulla da chiedere a questi mondiali, poca roba hanno fatto vedere i (fu) Leoni Indomabili nei primi due incontri, Samuel Eto’o parte dalla panchina.

I verdeoro iniziano indemoniati, l‘Estádio Nacional de Brasília è una bolgia e dopo appena tre minuti Hulk serve a centro area Fred, Matip provvidenziale sbroglia. Il Camerun sembra già alle corde, i Leoni Indomabili non ci hanno certamente fatto vedere grandi cose fino a ora e i padroni di casa entrano facile facile tra le linee. Le prime battute sono da schock per la compagine africana, Hulk prova ancora a innescare Fred ma la difesa chiude in qualche modo. Dopo dieci minuti di nulla il Camerun si accende e inizia a martellare in ogni zona del campo, pressing inaspettato, Marcelo alva su M’Boa, Thiago Silva provvidenziale sull’iniziativa di Choupo Moting. Africani in trance agonistica, spinta (evitabile) di Nyom alle spalle di Neymar fuori dal campo. Il camerunense prova a scusarsi, il numero 10 si scansa, l’arbitro Erikson grazia il numero 22 africano. Neymar ci metto un attimo a trovare la sua vendetta: stavolta la pressione alta è verdeoro. Siamo al minuto 17, Luiz Gustavo guadagna palla lungo l’out mancino e la serve bassa in mezzo a Neymar, piattone del numero dieci che non perdona. 100esima partita del Brasile ai mondiali, 100esimo gol di questa edizione. E’ lui l’uomo del destino e un minuto dopo ci riprova con un bellissimo mancino al volo dal limite, Itandje in qualche modo. Ora è monologo Brasile, ma dura poco.

La squadra verdeoro è la principale indiziata per la vittoria finale ma lasciano almeno perplessi le quotazioni di alcuni suoi elementi, tra questi senza dubbio David Luiz. Giocatore elegante, piedi buoni, ragazzo simpatico, marcare però non è lavoro suo. Nyom, forse il migliore dai suoi, arriva sul fondo e mette in mezzo, David Luiz non si occupa di Matip che da due passi insacca. Una squadra fragile, questo Brasile, meno male che il ragazzo non rimane schiacciato sotto le enormi aspettative. Stiamo parlando ovviamente di Neymar Jr, a scanso di equivoci: il Brasile è lui. Il numero dieci non è come Paganini, ripete e lo fa con gusto, al minuto 34 Marcelo lo serve al limite dell’area, movimento a tagliare al centro, rasoiata di destro e un altro pallone alle spalle di Itandje. Neymar cannibale, ha buon appetito anche Hulk che riceve da Fred dopo che il blaugrana ha dato ancora saggio della propria bravura con una veronica, tanto per gradire, il giocatore dello Zenit ha un gol fatto ma evidentemente non ci tiene tanto. Tutto sprecato. Davvero un buon Camerun, è merito degli africani se il primo tempo è così piacevole. In evidenza, oltre a Nyom, c’è l’autore del gol Matip. Nelle fila verdeoro – Neymar fuori concorso, il migliore è l’attento Thiago Silva. Deve fare lavoro doppio e lo fa in smoking.

Paulinho, niente di che la sua prova, lascia spazio a Fernandinho, Hulk in avvio di ripresa se ne pappa un altro, ancora bravo Matip. Serve come il pane un gol di Fred, il digiuno per un numero nove è una vera e propria croce, preghiere brasiliane esaudite al minuto 49 quando David Luiz mette in mezzo dalla mancina, tutto solo l’ex attaccante del Lione mette in rete. Ora il Brasile è sul velluto, Neymar si diverte a prendere un po’ in giro gli avversari ed esagera, come suo solito, un aspetto da limare prima di un’entrata che potrebbe cambiargli la carriera. Una brutta botta infatti arriva, Scolari si tutela togliendolo dal campo, basso profilo, al numero dieci non viene tributata l’ovazione che merita. Fernandinho si disimpegna bene, valido a far entrambe le fasi, a sei dallo scadere Oscar gli offre un pallone buono e il centrocampista non sbaglia. Finisce così, il Brasile vince il girone nonostante i tre gol rifilati dal Messico alla Croazia, questa è sicuramente tra le notizie buone dalla serata. Neymar sta facendo la differenza, è qualcosa in più del campione della squadra e questo è paradossalmente un rischio. I verdeoro sembrano dipendere dal numero dieci, tanti ingranaggi non girano bene nei meccanismi di Scolari.

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Nato ad Arezzo nei meravigliosi anni '80, si innamora prestissimo del calcio e non avendo piedi fini decide di scriverlo. Ha lavorato nella redazione del Guerin Sportivo e per tre anni cura la rubrica "Dalla A alla Z". Numerose collaborazioni nel corso degli anni con testate tra le quali tuttomercatoweb.com, ilsussidiario.net e il mensile Calcio 2000. Nel 2012 insieme ad Alfonso Alfano crea tuttocalcioestero.it. E ne è molto orgoglioso.