USA-PORTOGALLO – Nani porta avanti il Portogallo nel primo tempo. Nel secondo, gli USA rimontano grazie ai gol di Jones e capitan Dempsey. A tempo quasi scaduto Varela agguanta il pareggio e tiene in vita i suoi. La speranza è l’ultima a morire.
Klinsmann si schiera con il 4-2-3-1: recupera il difensore centrale Besler e si affida al trio Zusi, Bradley, Bedoya per supportare l’unica punta Dempsey. Paulo Bento, invece, è costretto a far fronte all’emergenza infortuni: indisponibili Hugo Almeida e Coentrão, dentro Hélder Postiga punta centrale del solito 4-3-3 e André Almeida terzino sinistro. La sfortuna non sembra voler abbandonare i portoghesi perché Postiga, già acciaccato, avverte un dolore intorno al quarto d’ora e chiede il cambio. Entra Éder, sostituto di Almeida contro la Germania.
Il Portogallo, reduce dall’umiliante sconfitta dell’esordio contro la Germania, non può sbagliare. CR7 e compagni lo sanno e partono subito all’attacco. Dopo cinque minuti, la svolta. Veloso indirizza malamente un pallone verso il centro dell’area, Cameron nel tentativo di rilanciare cicca il pallone che finisce sui piedi di Nani, per l’ala dello United è un gioco da ragazzi freddare Howard da due passi. Lo svantaggio, casuale, scuote gli americani che non si scoraggiano e riprendono serenamente a giocare. Al tredicesimo una punizione di Dempsey finisce di poco alta. Gli Stati Uniti prendono progressivamente il controllo della sfera e avanzano sempre più pericolosamente verso la porta di Beto. Al diciassettesimo Bradley trova Dempsey in profondità, l’ex Tottenham calcia da posizione defilata, Beto respinge in angolo. Qualche minuto più tardi è Bradley a cercare l’iniziativa personale e con un sinistro dalla distanza spaventa i portoghesi. Al ventottesimo ancora Bradley penetra in area di rigore, il suo diagonale lambisce il palo. Spingono gli States. Fabian Johnson scende sulla destra, converge e con un sinistro terrificante mette i brividi a Beto. Il Portogallo, dopo il gentile regalo di Cameron che ha permesso a Nani di segnare, è sparito completamente dal terreno di gioco. Cristiano Ronaldo, evidentemente menomato, viene facilmente neutralizzato dalla retroguardia a stelle e strisce. Ma nel finale riappare, guida una ripartenza dei suoi e serve Nani il cui tiro viene ben respinto da Howard. Allo scadere il Portogallo sfiora nuovamente il raddoppio: Nani lascia partire il destro dal limite, Howard mette i pugni e la palla schizza sul palo, sulla ribattuta di Éder il portiere dell’Everton si supera e, in controtempo, alza la conclusione sopra la traversa. U.S.A. padroni del campo, Portogallo in vantaggio.
La ripresa è alquanto scoppiettante. Gli Stati Uniti assalgono l’area avversaria alla ricerca del pareggio, il Portogallo oppone resistenza e prova a ripartire. Purtroppo per Bento, mancano gli spunti di Ronaldo e la Seleção ne risente. La manovra è lenta e prevedibile, la staticità di Éder e del centrocampo è disarmante. Il solo Nani ravviva la squadra. Klinsmann percepisce i limiti dei portoghesi e ordina ai suoi di aggredire ferocemente i portatori di palla. Beckermann e Jermaine Jones dominano in mediana e gli States funzionano. Johnson s’invola verso l’area piccola, anticipa l’uscita di Beto e tocca dietro per Bradley, colpo a botta sicura ma Ricardo Costa salva sulla linea. Si cambia fronte e CR7 spreca un buon contropiede calciando a lato. Al sessantaquattresimo Jones raccoglie un calcio d’angolo ribattuto dalla difesa portoghese e libera un destro fulminante che lascia Bento impietrito. È il più che meritato pareggio per gli Stati Uniti. Nani non ci sta e mette a soqquadro il lato sinistro della difesa americana sfruttando le debolezze di Beasley, non propriamente terzino di ruolo. Dai suoi cross nascono due nitide occasioni e Meireles ne è lo sfortunato protagonista: sulla prima è reattivo Howard nel chiudere lo specchio della porta, sulla seconda il centrocampista s’inserisce bene in corsa ma in spaccata mette sopra la traversa. Fino alla metà del secondo tempo è un incessante andirivieni tra le due aree, chances da ambo le parti e ottimo spettacolo. Tra il settantesimo e l’ottantesimo il match vive una fase di stanca. Nani vuole porre fine al “riposo” ma il suo sinistro termina fuori. Un minuto più tardi gli americani paiono assestare il colpo decisivo, Bradley viene contrato in area di rigore, Zusi riceve, mette al centro e Dempsey di petto insacca. Portogallo K.O.? Neanche per sogno. Cristiano Ronaldo, dopo aver pascolato per gran parte dell’incontro al centro dell’attacco, si porta sulla fascia destra, disegna una parabola deliziosa verso l’area che Varela non deve far altro che spingere in rete. È il tuffo della speranza, il gol che dà vita al Portogallo e lo rimette in carreggiata. Per gli States sfuma il primo posto virtuale, contro la Germania bisognerà lottare innanzitutto per la qualificazione.