Nigeria-Bosnia 1-0, le “Super Eagles” eliminano Pjanic e Dzeko

La Nigeria, sedici anni dopo, torna a vincere una partita in una fase finale del Mondiale: a Francia ’98 fu la Bulgaria ad essere sconfitta dalle “Super Eagles”, stasera è toccato alla Bosnia. La sconfitta, 1-0 con rete di Odemwingie, costa carissimo alla Bosnia che, dopo solo due partite, abbandona matematicamente le speranze di qualificazione agli ottavi di finale. Una delusione, considerata la qualità della rosa in mano a Susic e il livello medio del girone di certo non altissimo. Importante, per la storia, sarà comunque l’ultimo match da disputare contro l’Iran: la prima vittoria al Mondiale è ancora a portata di mano.
Keshi, per la sua Nigeria, cambia tre uomini rispetto al deludente pareggio contro l’Iran: importanti, in particolare, i rientri dal primo minuto di capitan Yobo e Odemwingie. Susic, dal suo canto, oltre a Sunjic al posto di Bicakcic al centro della difesa, fa fuori Kolasinac, arretra Lulic sulla linea di difesa, piazza Hajrovic a destra nei tre dietro Dzeko e concede spazio dal primo minuto a Medunjanin a centrocampo. Confermatissimo Pjanic, ancora fuori Ibisevic, l’eroe della partita d’esordio contro l’Argentina.
Le tante critiche ricevute all’indomani dello scialbo 0-0 all’esordio sortiscono effetti importanti sulla Nigeria: le “Super Eagles” giocano un primo quarto d’ora d’applausi, andando al tiro in cinque occasioni trascinate da uno scatenato Musa. Proprio il 22enne ex VVV Venlo si invola verso la pota di Begovic dopo tre minuti e uno scellerato retropassaggio di Spahic, ma è atterrato da Medunjanin al limite: sulla punizione seguente, Odemwingie sfiora il palo. Tra i tentativi iniziali dell’undici africano spicca anche il rasoterra dal limite di Mikel (tra i migliori in campo), di poco fuori, e la potente conclusione di Onazi che trova la risposta in due tempi di Begovic.
La Bosnia, che almeno all’inizio aveva provato a ribattere colpo su colpo (buono il tentativo di Besic dalla distanza), riesce a passare indenne la “bufera” e comincia ad affacciarsi con più continuità dalle parti di Enyeama. Al 22′, l’episodio chiave: Misimovic imbecca alla perfezione Dzeko per vie centrale, il centravanti del Manchester City calcia di prima e realizza da vero opportunista: tutto inutile, per l’arbitro – e il guardalinee – c’è un fuorigioco che le immagini dimostreranno essere inesistente. Dzeko, qualche minuto più tardi e servito da Pjanic, ha un’altra occasione simile, ma stavolta è bravo Enyeama a mettere in angolo. Hajrovic, tra l’altro, è protagonista di un paio di buoni spunti sulla destra, ma non trova la giocata vincente.
Il gol che porta in vantaggio la Nigeria arriva al 29′: Emenike, uomo partita, se ne va di forza sulla destra al sempre più confuso Spahic (che poi si lamenterà per un fallo), il tocco arretrato per Odemwingie è un cioccolatino che la punta dello Stoke City riesce a gustarsi appoggiando in rete da due passi. Vantaggio meritato e non delegittimato da un buon finale di frazione della Bosnia: Dzeko, ancora servito da Pjanic, poco prima dell’intervallo spreca una buona occasione per il pareggio.
I primissimi minuti della ripresa, ovviamente, sono di marca bosniaca; non una sorpresa, considerato che una sconfitta eliminerebbe matematicamente l’unica formazione debuttante al Mondiale in quest’edizione. Dzeko è il punto di riferimento di ogni azione offensiva, i suoi compagni riescono a trovarlo al centro dell’attacco anche con una certa facilità ma manca la scintilla. Mujdza, poi, spreca un’altra buona possibilità tergiversando troppo sulla geniale apertura di Pjanic. Susic si gioca subito i tre cambi a disposizione (dentro Salihovic, suo nipote Susic e, come potrebbe mancare, Ibisevic) ma l’inerzia ripassa in mano alla Nigeria.
Babatunde, in particolare, impegna Begovic con due belle conclusioni dal limite, il portiere bosniaco poi si rende protagonista di un bellissimo intervento su Emenike in un uno contro uno che poteva chiudere da subito i giochi. La punta del Fenerbahçe è, comunque, in serata di grazia, imperversa su tutto il fronte d’attacco e impegna ancora il portiere avversario con un tiro-cross da posizione impossibile. Gli europei faticano a creare pericoli, Pjanic e Dzeko smettono di cercarsi e c’è vita facile per i centrali nigeriani. Un serio pericolo per la porta di Enyeama arriva al 74′, quando Ibisevic spedisce alto un colpo di testa sotto misura su azione d’angolo. La Bosnia è costretta a sbilanciarsi, l’undici di Susic è spaccato in due e la Nigeria ne approfitta per partire in contropiede ad ogni pallone recuperato. Le occasioni potenziali nemmeno si contano più, Onazi in un paio d’occasioni è rimproverato dai suoi compagni per il suo egoismo.
La Bosnia non fa paura nemmeno su calcio piazzato, la sensazione è che la Nigeria abbia saldamente la partita in pugno. L’erroraccio di Misimovic al 90′ è lo specchio della partita sotto tono di Dzeko e compagnia, un vero peccato. Un altro brivido per Enyeama arriva un minuto dopo, col colpo di testa di Dzeko che vince il duello col centrale avversario ma non riesce ad angolare la conclusione. Nulla in confronto a quello che accade al 93′: ancora Dzeko, sfortunatissimo stasera, difende la palla in area, si gira e batte a rete. Bellissima, e fortunata, la respinta di Enyeama col piede che manda la palla sul palo. Già, un peccato per quello che è stato, pensando a quello che poteva essere. La Bosnia è fuori da Brasile 2014, il sogno della Nigeria, invece, continua.