Honduras-Ecuador 1-2: la Tri non molla la qualificazione, storico gol di Costly

HONDURAS-ECUADOR – Costly porta avanti i suoi ed entra nella storia della sua nazionale ma l’Ecuador riprende ben presto in mano la partita, rimonta con la doppietta del goleador Enner Valencia e non molla l’osso. Nell’ultima giornata del gruppo E si giocherà il passaggio agli ottavi contro la devastante Francia di Deschamps.

È una sfida romantica quella che mettono in scena Honduras ed Ecuador. Due 4-4-2 contrapposti, Luis Suárez e Reinaldo Rueda faccia a faccia con i loro vecchi amori: il primo ha condotto l’Ecuador ai mondiali di Germania 2006 mentre il secondo ha ottenuto la qualificazione a Sudafrica 2010 con la selezione dell’Honduras. L’Honduras non hai mai vinto una partita ai campionati del mondo nelle tre edizioni (questa compresa) alle quali ha preso parte. Pronti-via, l’Ecuador non fa in tempo a battere il calcio d’inizio che Caicedo ed Enner Valencia si ritrovano a terra. Fallo. Gli honduregni sono affamati, i primi tre punti mondiali vogliono conquistarli stasera. Ma è della Tri la prima azione degna di nota, Ayoví scende sulla sinistra, mette al centro un pallone teso, Bernárdez allontana goffamente. Dall’altra parte Boniek García mette in mezzo e Domínguez smanaccia in maniera insicura. L’Honduras tenta di arginare le folate offensive degli esterni Antonio Valencia e Montero, Caicedo ed Enner vengono annullati dalla caparbietà dei centrali. Si prova a ripartire con le sgroppate della premiata ditta Espinoza-Izaguirre sulla sinistra e con i continui tagli dentro-fuori di Carlo Costly – figlio d’arte, il padre disputò il mondiale di Spagna ’82. Sarà proprio Costly il protagonista ma prima c’è spazio per un gol già fatto divorato da Enner che calcia malamente a tu per tu con Valladares. Dicevamo di Costly: sì, è lui a realizzare il primo gol dell’Honduras ai mondiali dal lontano 1982 (511 i minuti di astinenza). È lui a trasformare in rete un lancio lungo dalla difesa, è lui a far cantare di gioia un popolo – quello honduregno – così avaro di successi pallonari. Purtroppo le favole calcistiche non contemplano sempre il lieto fine. Tre minuti dopo lo storico vantaggio dell’Honduras, Paredes dopo una serie di dribbling tenta un tiro-cross potente, la sfera attraversa tutta l’area di rigore e mentre Beckeles si addormenta Enner Valencia si avventa sul pallone in spaccata. Questa volta non fallisce. L’Honduras non si abbatte, Bernárdez vuole risollevare la propria nazionale: prima sfiora la rete di testa su corner poi con una sassata micidiale su punizione scalda i guanti di Domínguez che non si fa sorprendere. Si va all’intervallo sull’1-1

L’Honduras è convinto, è obbligatorio guadagnare i primi tre punti ai mondiali e bisogna farlo stasera. Beckeles deve farsi perdonare, destro da fuori, vola Domínguez e blocca. Bengtson tira dal limite, palla sporcata, attento Domínguez a deviare in angolo. L’Ecuador regge l’onda d’urto dei rivali e si ripropone in attacco. Montero e Antonio Valencia sono poco incisivi sugli esterni ma riescono ad ottenere calci di punizione fondamentali. Su uno di questi Walter Ayoví, terzino sinistro numero dieci dal piede fatato, disegna una delle sue traiettorie telecomandate sulla testa – ancora una volta – di Enner Valencia. Il bomber del Pachuca è implacabile, un avvoltoio dell’area di rigore. 2-1 per l’Ecuador. Con 3 gol raggiunge Delgado come miglior marcatore della rappresentativa ecuadoregna ai mondiali e il gruppone che guida la classifica cannonieri nell’edizione attuale. Il sogno dell’Honduras sta improvvisamente svanendo ma la speranza, come si sa, è l’ultima a morire. Gli uomini di Suárez conducono l’incontro, la Tri non sfrutta i numerosi contropiede concessi da una formazione alquanto sbilanciata in avanti alla ricerca del pari. Espinoza e Figueroa tentano la fortuna dalla distanza ma non c’è nulla da fare. La storia non ha avuto pietà, l’appuntamento con la prima vittoria è rimandato. Costly e l’Honduras ce l’hanno messa tutta e perlomeno hanno fatto felici, anche se per pochi minuti, le migliaia di tifosi giunti in Brasile. Per l’Ecuador, invece, è un trionfo fondamentale che tiene vivo il discorso qualificazione. La Francia sarà l’ostacolo apparentemente insormontabile ma la Svizzera non dovrà vincere contro l’Honduras. Serve un miracolo e il gol di Costly ci ha dimostrato che ai miracoli bisogna sempre credere.

(foto tratta da fifa.com)

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21enne perennemente indeciso sulla strada da seguire. Marchigiano di origini bosniache e innamorato del Sudamerica, amo definirmi cittadino del mondo. Da poco ho conosciuto la passione per il giornalismo calcistico che mi ha folgorato... Sudamerica es mi pasión, Argentina es mi nación!