GERMANIA-GHANA – Tedeschi per strappare, già oggi, il pass per gli ottavi di finale; ghanesi per restare dentro il Mondiale. La sfida di Fortaleza, rivincita del match andato in scena nello scorso Mondiale sudafricano (vinto 1-0 dai tedeschi grazie ad un goal di Özil), è già decisiva per l’economia del Gruppo G, che chiuderà la seconda giornata, domani sera, con USA-Portogallo. Löw, decisamente rinfrancato dall’ottima prova dei suoi contro il Portogallo, conferma gli undici del debutto: linea difensiva a quattro bloccatissima, Lahm play, Khedira e Kroos interni e Müller punto di riferimento avanzato. In casa ghanese, Appiah apporta solo due modifiche rispetto al match contro gli Usa: in porta, Dauda prende il posto di Kwarasey; a destra, in difesa, gioca Afful al posto di Opare.
PRIMO TEMPO – La Germania, sotto i fischi del pubblico di fede ghanese, inizia il match con il dominio nel possesso palla, ma sono gli avversari, al quinto minuto, a creare la prima palla-gol: Atsu crossa dalla destra in direzione dell’area di rigore, Gyan anticipa il diretto marcatore ma non inquadra lo specchio della porta. La Germania prova a rendersi pericolosa, il Ghana contiene bene e concede solo qualche tiro dalla distanza. E’ ancora la squadra africana, al tredicesimo, a rendersi pericolosa con Atsu, autore di un potente sinistro respinto con i pugni da Neuer. Primo squillo tedesco al diciottesimo con Khedira, ma Dauda si fa trovare pronto sulla conclusione del centrocampista del Real Madrid. Ancora Germania due minuti dopo, Müller – leggermente ostacolato da Boye – non trova lo specchio della porta sull’invitante assist di di Özil. Al minuto venticinque è il turno di Kroos, autore di un sinistro dai venticinque metri alto di poco sopra la traversa. Il Ghana è ben disposto sul rettangolo verde: i trequartisti pressano costantemente i difensori tedeschi, che spesso sono costretti al lancio lungo anziché alla manovra palla a terra. Ed è proprio da una sciabolata di Mertesacker che la Germania si rende insidiosa nell’area avversaria, Boye, però, è bravissimo ad anticipare Götze sul cross dalla destra di Özil.
A rendersi veramente pericoloso è il Ghana con Muntari, ma Neuer è bravissimo a respingere con i pugni la violenta conclusione dell’ex giocatore del Portsmouth. Al trentaseiesimo torna a farsi viva la Germania: Özil inventa uno splendido assist per Götze, che lascia partire un destro in controbalzo senza troppo pretese; Dauda neutralizza senza problemi la sfera. Brivido in area ghaanese al quarantesimo, il cross basso di Müller attraversa tutto lo specchio della porta senza essere deviato da nessun compagno. Nel finale di frazione, il Ghana preme: Boateng anticipa Ayew e mette in corner uno spiovente dalla destra di Atsu; dal conseguente corner, Neuer sbaglia il tempo dell’uscita, ma sfiora quanto basta la sfera, evitando che la stessa venga deviata in rete dagli attaccanti avversari. Si va al riposo sul punteggio ancora inchiodato sullo 0-0, risultato giusto per quanto hanno espresso le due squadre sul rettangolo verde. Le occasioni migliori le ha create il Ghana, la Germania si è fatta preferire nella manovra, anche se la stessa non è stata fluida come nel match contro il Portogallo.
SECONDO TEMPO – La Germania si presenta in campo nella ripresa con una novità: fuori Boateng, dentro Mustafi, che va ad occupare la fascia destra nella bloccatissima linea a quattro tedesca. Avvio complicato per i tedeschi, messi in difficoltà dal pressing avversario. Ma al sesto, su precisa imbeccata di Müller, Götze sbuca alle spalle di Mensah e, grazie ad un doppio tocco testa-ginocchio, batte l’incolpevole Dauda. Subito il goal, Appiah corre subito ai ripari: esce l’impalpabile Kevin-Prince Boateng, entra Jordan Ayew. E dopo solo tre minuti dalla rete subita, la squadra africana riporta immediatamente il punteggio in parità: Afful crossa dalla destra, Andrè Ayew anticipa Mustafi e, con un imperioso stacco di testa, batte Neuer. Ribolle di gioia la torçida ghanese, quasi incredula nell’aver trovato immediatamente il pareggio. Ma per loro, la festa non finisce qui. Trascorrono solo otto minuti e il Ghana passa in vantaggio: Muntari recupera palla sulla trequarti con la Germania in uscita e verticalizza immediatamente per Asamoah Gyan, che si ritrova a tu per tu con Neuer e lo fredda sul palo più lontano. Ancora Ghana pericoloso in ripartenza con Jordan Ayew, che entra in area, disorienta leggermente Hummels e lascia partire un destro potente (ma centrale) che non impensierisce Neuer. Germania in estrema sofferenza. Sessanta secondi più tardi, Ayew – solo davanti a Neuer – non riesce a deviare di testa un cross dalla sinistra. Löw decide che è venuto il momento di giocare con il “verdadero nueve“: fuori Götze, dentro Klose; cambio anche a centrocampo con Schweinsteiger che prende il posto di Khedira. I frutti del cambio del selezionatore tedesco si vedono subito: Kroos batte un angolo dalla sinistra, Höwedes spizza di testa, Klose, con la rapacità che gli è propria, devia in estirada all’interno dell’area piccola e riporta il punteggio in parità. I tedeschi, ora, premono: Kroos batte un altro calcio d’angolo, Schweinsteiger stacca solo in piena area di rigore, ma il colpo di testa non inquadra lo specchio della porta.
Appiah prova a dare sostanza al proprio centrocampo: fuori Atsu (vistosamente calato nella ripresa), dentro Badu. Il neo-entrato, al trentatreesimo, si fa notare con una conclusione da fuori area che termina abbondantemente a lato. Sei giri di lancette ed è la Germania a rendersi pericolosa con una percussione in area ghanese, Lahm, però, va troppo di fioretto e prova a liberare Klose con un colpo di tacco; la difese ghanese spazza la palla senza troppe difficoltà. Germania nuovamente vicina al goal dopo pochi minuti, Asamoah è bravissimo a chiudere in diagonale su Müller e concedere solo un corner ai propri avversari. Ghana in difficoltà: Özil penetra in area e mette in mezzo una velenosa palla, Mensah – all’interno dell’area piccola – la spazza in angolo. Dopo aver subito la verve tedesca, gli africani tornano a farsi pericolosi in due circostanze nell’arco di tre minuti, prima con Jordan Ayew (bravo Neuer a respingere la missiva) e poi con Gyan (destro ad incrociare il secondo palo all’interno dell’area, che termina fuori di poco). Ma è ancora la Germania ad andare vicinissima alla terza marcatura con Klose, autore di un destro che fa la barba al palo della porta difesa da Dauda. All’ultimo secondo dei tre minuti di recupero concessi dalla terna arbitrale, Müller resta a terra sanguinante dopo uno scontro con Boye: l’impatto fra la testa del tedesco e la spalla del calciatore ghanese è impressionante, ma fortunatamente senza gravissime conseguenze.
Finisce in parità. Risultato giusto per quanto visto a Fortaleza. La Germania, specie nel primo tempo, ha sofferto il pressing alto dei ghanesi, bravi inoltre, nei momenti di stanca, a creare una linea a cinque in fase di non possesso che ha messo in crisi i palleggiatori tedeschi, in chiara difficoltà nella circolazione della palla. Le cose, per la squadra di Löw, sono andate decisamente meglio con l’ingresso in campo di Klose e Schweinsteiger: il laziale è stato come al solito letale; il bavarese, invece, ha dato ritmo, aggressività e qualità al centrocampo teutonico. Bene, molto bene il Ghana. La squadra di Appiah ha messo in grande difficoltà una seria candidata al successo finale e, in vantaggio 2-1, ha rischiato in un paio di circostanze di fare la terza rete, marcatura che, con ogni probabilità, avrebbe chiuso definitivamente il match. Ed invece, dopo centottanta minuti decisamente ottimi, il Ghana rischia di salutare il mondiale. Per centrare gli ottavi di finale, gli uomini di Appiah devono sperare in un passo falso degli USA contro il Portogallo e battere, all’ultima giornata, Cristiano Ronaldo&C. Impresa non semplice per quella che, a conti fatti, è stata la squadra africana che ha espresso il miglior gioco. E che invece, ora, è ad un passo dall’eliminazione.