Giappone-Grecia 0-0: pareggio soporifero che sa di eliminazione

GIAPPONE-GRECIA 0-0 – Le due formazioni che avevano subito una sconfitta nella prima giornata del girone C disputano un incontro terribile terminato con uno scialbo 0-0 che se non condanna entrambe a una probabile eliminazione – più che per la matematica, per ciò espresso in campo – poco ci manca. 

Il tecnico della Grecia, Fernando Santos, aveva chiesto un’attitudine maggiormente offensiva ai suoi ma l’andamento del match chiarisce ben presto chi comanda. È il Giappone a controllare il pallone a suo piacimento. La sfera viaggia da destra a sinistra. Meno di sessanta secondi e i ragazzi provenienti dal Sol Levante creano il primo pericolo per la retroguardia greca: Okubo sfugge a due avversari – con tanto di tunnel – e serve a rimorchio Hasebe il cui tiro viene respinto dalla difesa. La Grecia attende il nemico dietro la metà campo e non appena ne ha l’occasione prova a ripartire sospinta dalle cavalcate poderose di Samaras. Al quarto minuto il numero sette tocca per Kone che imbecca Mitroglou in area di rigore ma la girata di sinistro dell’attaccante del Fulham viene contrata da Yoshida. Al diciannovesimo è Kone a sgroppare in avanti, taglia a fette la linea difensiva nipponica, arriva al tiro, para in due tempi Kawashima. Il Giappone non si scompone e continua la ricerca dello spazio giusto per colpire. Il movimento dei giocatori offensivi di Zaccheroni non è costante ma da una bella combinazione fulminea tra Okubo e Osako quest’ultimo giunge alla conclusione. Blocca Karnezis. Due minuti più tardi è ancora Osako a mettere i brividi ai greci con un tiro a giro improvviso che sfiora il palo alla sinistra del portiere. La partita non incolla certamente lo spettatore alla tv, vive di sprazzi. Come quello che al ventisettesimo permette a Maniatis di incunearsi nell’area giapponese, chiude Konno. Due giri d’orologio dopo Honda testa le capacità di Karnezis: il portiere del Panathinaikos non trattiene poi si salva in tuffo sull’accorrente Osako. Al trentatreesimo Okubo svetta di testa su assist dell’attivissimo Nagatomo, vero padrone della fascia destra. Il Giappone non riesce a sfondare allora la mala sorte prova a dargli una mano: al minuto trentacinque esce per infortunio Mitroglou, sostituito da Gekas, e tre minuti dopo Katsouranis si fa cacciare per doppia ammonizione. Ingenuità clamorosa per il capitano della Grecia. Nonostante ciò la Grecia prende coraggio e si affaccia in avanti con un gran destro di Torosidis ben neutralizzato da Kawashima. Ma l’inferiorità numerica pesa e non poco: strada in discesa per il Giappone? 

Nemmeno per sogno. Il secondo tempo si rivela un incubo dal quale è difficile scappare. La Grecia abbassa ulteriormente il proprio baricentro e si stabilisce dietro a protezione della porta. Zac vuole sfruttare l’uomo in più e inserisce Endo per Hasebe – ammonito e in non perfette condizioni – per gestire il ritmo del match e offrire più soluzioni in fase di palleggio ai suoi. Poco dopo entra anche Kagawa per Osako, serve imprevedibilità. Una qualità che non si manifesterà mai nell’arco della partita. Il Giappone cerca costantemente le fasce – a destra anche Uchida trova facilmente il fondo – e mette in mezzo decine di cross. I difensori greci ringraziano e spazzano. Il Giappone è impotente. La Grecia va addirittura vicina al vantaggio con un colpo di testa di Gekas su corner. Ottima la reazione di Kawashima. Al sessantottesimo Okubo si divora l’unica vera chance che avrebbe potuto sbloccare la contesa: Kagawa inventa per Uchida, palla di prima dentro, Okubo spara alle stelle. Tre giri di lancette più tardi Sokratis porta palla in area e se la allunga, Uchida si avventa sulla sfera ma non centra la porta. Il Giappone spinge senza soluzione di continuità ma non trova spazi. Okubo dalla distanza, attento Karnezis. A cinque dal termine, Nagatomo raccoglie in area e lancia un missile in mezzo, Yoshida ci mette il petto ma la palla finisce alta. La Grecia non ne può più ma resiste strenuamente. Holebas s’invola nell’area avversaria, il sinistro viene respinto da Kawashima. Al novantesimo l’ultima emozione (se così si può definire): Karnezis para l’insidiosa punizione di Endo e mantiene inviolato il fortino greco.

Chi è rimasto sveglio fino a tarda notte ha dovuto assistere alla partita, fin qui, più brutta del mondiale, conclusasi con un pareggio dannoso per entrambe le nazionali, ora costrette a vincere contro avversarie più quotate. La Grecia affronterà la Costa d’Avorio mentre il Giappone se la vedrà con la temibile Colombia. 0-0 e delusione, pareggio che sa di sconfitta ed eliminazione.

(foto tratta da fifa.com)

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21enne perennemente indeciso sulla strada da seguire. Marchigiano di origini bosniache e innamorato del Sudamerica, amo definirmi cittadino del mondo. Da poco ho conosciuto la passione per il giornalismo calcistico che mi ha folgorato... Sudamerica es mi pasión, Argentina es mi nación!