Il pareggio tra Brasile e Messico ingolosisce, Camerun-Croazia diventa sfida cruciale per il passaggio del turno. Entrambe sono costrette a vincere ma diametralmente opposte sono le notizie che arrivano dalle infermerie. La Croazia ritrova Mandžukić, la cui assenza contro il Brasile è pesata molto, i Leoni indomabili si ritrovano invece orfani della propria punta di diamante, Samuel Eto’o. L’ex interista parte dalla panchina per un problema al ginocchio. Nasce sotto una cattiva stella la gara per i camerunensi.
Gli africani provano a metterla sul ritmo, facendo valere il fattore fisico, piedi e testa però sono quello che sono e alla prima sbavatura la Croazia fa subito male. Perišić, autore di una prova di altissimo profilo, serve Olić sul secondo palo. Uno a zero. Facile facile. Itandje si destreggia in qualche modo sulla bomba di Sammir. Mentre la gara sembra giungere all’intervallo con il vantaggio croato di misura, Song si busca il rosso per un pugno a Mandžukić con palla lontana. Proença manda lo sventurato Alex (l’ariete?) a schiarirsi le idee sotto la doccia. Qualcosa resta del Camerun, ora disposto con un 4-4-1 figlio della necessità, Aboubakar è l’ultimo a mollare e ci prova un paio di volte.
Nel secondo tempo non c’è storia, all’indemoniato Perišić bastano tre minutini per trovare il raddoppio. Linea difensiva tagliata come un foglio di carta, palla ancora alle spalle di Itandje. E Mandžukić? Il bomber del Bayern Monaco sbaglia una palla golosa a tu per tu con il portiere ma al 61esimo la mira è quella giusta. Difesa camerunense che gioca alle belle statuine, imperdonabile far saltare uno come Mandžukić con questa tranquillità, il buon Mario ringrazia e devia in fondo al sacco il corne battuto da Pranjić. La gara è praticamente finita, si gioca solo perché lo impone il regolamento. Volker Finke, ct dei camerunensi, conta i minuti che lo separano dal sospirato triplice fischio.
Mario Mandžukić è come lo squalo, l’odore di sangue gli fa venire l’acquolina e a un quarto d’ora dalla fine è l’istinto di bomber che lo fa trovare al posto giusto. Kovačić fa quel che vuole sulla destra, palla per Eduardo che col mancino conclude a rete, Itandje – il cui stile è più curioso dell’eccentrica capigliatura – respinge malino e Mario è lì. Gol. E siamo a quattro. A Manaus è ormai passerella, Rakitić vorrebbe inviare una bella cartolina ai tifosi blaugrana ma si pappa un gol praticamente fatto. L’orgoglio africano è tutto nell’inzuccata di Webo, entrato al posto del volenteroso Aboubakar, la traversa gli nega la rete della bandiera.
Finisce quattro a zero all’Arena Amazônia, la Croazia si gioca ora il tutto per tutto contro il Messico a Recife, partita che si preannuncia interessante visto quanto mostrato dalle due nazionali. Riuscirà Ochoa a fermare Mandžukić e compagni? La qualificazione agli ottavi si giocherà tutta lì, il Camerun invece esce dalla competizione a capo chino, davvero poca cosa questa rappresentativa. I tempi dei Leoni Indomabili, mina vagante degli anni ’80 e ’90 sono lontani anni luce. Questa squadra è Eto’o, oggi non c’era l’ex interista e non c’è stata la squadra. Ultimo atto contro il Brasile. Forza, mancano solo novanta minuti e poi tutti a casa.