Tra le grandi – sì, lo inseriamo nel ristretto gruppo capace di vincere il Mondiale – il Belgio è quello che più ha stentato (deluso), sul piano del gioco, dopo la prima giornata. Più della Spagna, più dell’Argentina. I diavoli rossi, comunque, riescono a riprendere per i capelli il match contro l’Algeria e conquistano i primi tre punti in Brasile.
Diversi i motivi delle difficoltà del Belgio, tutti riconducibili alle scelte iniziali di Wilmots (4.5 per le scelte dell’undici titolare, 7 per i cambi). Per cominciare, i 4 centrali schierati in difesa di cui due, ovviamente, dirottati sulle fasce: contro un avversario prevedibilmente votato più a difendere, sia Alderweireld (5.5) che Vertonghen (5) hanno faticato tantissimo ad apportare qualcosa in fase d’attacco. Zero sovrapposizioni, pochi spunti individuali; il difensore del Tottenham, poi, si è reso protagonista anche di un grave errore in copertura. Al 25′ Feghouli (6.5) gli scappa via e viene strattonato: rigore trasformato alla perfezione dal fantasista del Valencia, autore di una generosa prestazione anche in copertura, che non lascia scampo a Courtois (s.v.).
In mezzo qualche sbavatura di troppo di Van Buyten (5,5, non è il caso di puntare su Vermaelen?) e Kompany (6, se non altro per un pizzico di precisione in più ad inizio azione). I problemi sono poi continuati nei due mediani davanti alla difesa. Il Belgio non ha probabilmente un regista di ruolo, ma in partite complicate come questa le posizioni non ideali di Witsel (6+, l’unico a rendersi pericoloso nel primo tempo con due conclusioni dalla distanza ben parate da Mbolhi – 7 per il portiere algerino) e Dembele (5) hanno fatto pagare dazio. In particolare l’ex Az Alkmaar per larghi tratti è stato completamente escluso dalla fase di costruzione di gioco, non brillando neppure negli spunti personali che tanto l’hanno reso celebre.
La prestazione negativa del Belgio trova poi risalto in quella dei tre trequartisti. Chadli (4.5, probabilmente il peggiore in campo) è stato sostituito all’intervallo da Mertens. Per l’utilizzo dal primo minuto della talentuosa ala del Napoli (7.5, partita ravvivata col suo ingresso e gol vittoria) si leveranno petizioni popolari. Hazard (5.5) e De Bruyne (5.5) hanno invece salvato parzialmente le rispettive prove grazie a due deliziosi assist che confermano, se mai ce ne fosse bisogno, che questa nazionale ha talento da vendere. Il fantasista del Chelsea ha sonnecchiato per più di un’ora, De Bruyne è apparso più voglioso ma allo stesso tempo parecchio impreciso. A fare le spese di tutte queste difficoltà è stato, ovviamente, il centravanti: Lukaku (5) è stato sovrastato dal veterano Bougherra (6, voto abbassato per le difficoltà in occasione del pareggio belga), non cercando mai la profondità e fidandosi troppo delle sue qualità fisiche. L’opposto del suo sostituto, il giovane Origi (6.5) che dopo due minuti dal suo ingresso ha subito sfiorato il pari.
Migliore in campo, nemmeno a dirlo, Marouane Fellaini (8). Il suo ingresso ha letteralmente spaccato in due la partita, si è rivisto l’impatto devastante in attacco del “parruccone” di origine marocchina (che soddisfazione il gol all’Algeria). Il gol di testa, spalle alla porta, è una chicca. Il Manchester United (8 per averlo preso, 5 per averlo preso a quel prezzo, 4 per volerlo svendere ai prezzi che si leggono in giro) e Van Gaal farebbero bene a guardare con attenzione il Mondiale di Fellaini, di certo in crescendo dopo il già convincente debutto di oggi.