Ogni mondiale ha le proprie sorprese e anche i mondiali brasiliani molto probabilmente non saranno un’eccezione. Una delle più quotate a guadagnarsi il ruolo di “outsider” è sicuramente la Svizzera di Ottmar Hitzfeld. Un mix completo di esperienza, qualità e voglia di vincere. Alla terza partecipazione consecutiva, la nazionale elvetica è pronta per l’exploit, visto che gli ingredienti per stupire tutti ci sono eccome. Inoltre, la Svizzera è all’apice di un’evoluzione partita nel lontano 1994, quando le prime leggende elvetiche – come Ciriaco Sforza e Stephane Chapuisat – hanno iniziato a farsi conoscere in giro per il mondo. Il traguardo più grande mai raggiunto in una competizione mondiale, comunque, rimangono i quarti di finale raggiunti nel 1934, 1938 e nel mondiale in casa del 1954.
Il cammino degli elvetici verso il paese carioca non ha trovato ostacoli insormontabili: ventiquattro punti, diciasette gol fatti e sei subiti hanno accompagnato gli svizzeri nel tutt’altro che difficile girone E (con Islanda, Albania, Slovenia, Norvegia e Cipro). Nonostante il girone non proprio impossibile però, Shaqiri e compagni sono riusciti a passare sotto la lente d’ingrandimento grazie a ottime prestazioni, soprattutto sotto il punto di vista della solidità e del gioco di squadra. Questo, e l’abbordabile girone E (con Francia, Ecuador e Honduras) che lo aspetta in Brasile, fa ben sperare gli svizzeri. Per gli amanti delle statistiche, la nazionale svizzera occupa il sesto posto del ranking Fifa. Un grande risultato, che ci testimonia come l’evoluzione calcistica del paese elvetico sia arrivata davvero al suo apice storico.
ANALISI TECNICO-TATTICA
E’ la Svizzera più forte di sempre? Molto probabilmente si. Completa in ogni ruolo, con ottimi ricambi e soprattutto, dotata di tanti pezzi da novanta. Innanzitutto lo schema: 4-2-3-1 che calza a pennello con i pensieri calcistici di Hitzfeld e le caratteristiche tecniche dei giocatori svizzeri. Tra i pali a meno di sorprese dell’ultimo minuto, ci sarà Diego Benaglio, numero uno del Wolfsburg. Le sorprese di cui parlavamo potrebbero essere rappresentate da Yann Sommer, promesso sposo al Borussia Moenchengladbach e autore di una stagione fantastica. L’abbondanza per l’ex allenatore del Bayern Monaco parte già dall’estremo difensore. Nel reparto difensivo invece pochi dubbi: Stephan Lichtsteiner, Fabian Schar, Johan Djourou e Ricardo Rodriguez andranno a comporre il pacchetto arretrato. E che pacchetto! Lichtsteiner e Rodriguez ormai sono terzini di livello mondiale, capaci di far la differenza contro qualsiasi squadra. Schar è un centrale moderno con ottime doti di organizazzione di gioco, mentre Djourou è il lontano parente di quello che, per disattenzioni difensive, aveva impressionato all’Arsenal.
Il centrocampo invece è tutto di marchio Napoli. Blerim Dzemaili, Valon Behrami e Gokhan Inler si giocheranno due maglie da titolari, con gli ultimi due nettamente favoriti. Senza dimenticarsi di Gelson Fernandes (autore del gol che nel 2010 valse la vittoria contro la Spagna), che però con tutta probabilità sarà poco utilizzato da Hitzfeld vista la feroce concorrenza. Tantissima quantità a centrocampo quindi, ma anche buona qualità, presente invece in abbondanza nella trequarti di gioco, dove Xherdan Shaqiri, Granit Xhaka e Valentin Stocker sono pronti a creare scompiglio nelle difese avversarie. Una trequarti tutta mancina ma con evidenti caratteristiche tattiche diverse: Stocker è un’ala vecchi tempi, che predilige il gioco sulla fascia e non rientrare per vie centrali. Proprio per questo, viene utilizzato da Hitzfeld sulla fascia del suo piede preferito, ovvero quella sinistra. Dall’altra parte del campo troviamo Shaqiri, tatticamente opposto a Valentin Stocker. Rapidissimo nello stretto e dotato di una tecnica sopraffina, Shaqiri rappresenta a tutti gli effetti l’ala moderna. Nello schieramento elvetico partirà a destra, pronto per rientrare sul suo mancino terrificante. Xhaka invece fungerà da collante tra centrocampo e attacco, pronto a punire le difese avversarie con i suoi temibili inserimenti.
In attacco, per il ruolo di unica punta sarà una lotta a tre fino alla fine tra Josip Drmic, Haris Seferovic e Admir Mehmedi, tre attaccanti molto simili. Per questo, con tutta probabilità – a meno di incredibili exploit di uno di loro – Hitzfeld li utilizzerà a gir, con lo stesso minutaggio. Una soluzione più offensiva invece, potrebbe vedere due dei tre nomi sopracitati in campo contemporaneamente. La duttilità di Seferovic e Mehmedi, potrebbe portare Hitzfeld – in una potenziale situazione di svantaggio – a sbilanciare la squadra, utilizzando uno dei due come trequartista. Come in tutti i 4-2-3-1, un ruolo fondamentale è ricoperto anche dai due terzini, di cui già abbiamo parlato. Se Rodriguez e Lichtsteiner riusciranno a sovrapporsi con costanza, allora saranno guai per chiunque.
LA STELLA
10 Ottobre 1991. E’ questa la data di nascita di Xherdan Shaqiri, senza dubbio il giocatore più importante di questa nazionale. Dopo la trafila di giovanili nel Basilea, il kosovaro ha esordito con la prima squadra nel 2009, dove gli sono serviti soltanto tre stagioni per attirare su di sè le attenzioni di tutte le big europee. Il Bayern Monaco ha spazzato via la concorrenza, assicurandosi le prestazioni del numero 23 per dodici milioni di euro. Ci si aspettava l’esplosione definitiva del talento classe ’91, ma le cose non sono andate così. Il suo poco utilizzo ha fatto sì che il talento di Shaqiri si vedesse soltanto a scatti. Tutto questo però potrebbe rivelarsi un’arma a favore di Hitzfeld e della Svizzera. Con soli 26 presenze stagionali, infatti, Shaqiri arriverà al mondiale fresco fresco, pronto per dare il 110% in ogni partita. E’ lui l’incaricato di fare la differenza. Le qualità ci sono e nessuno può metterlo in dubbio, ora spetta a lui applicarle e metterle in campo. Se lo farà, Evra, Izaguirre e Ayovi – rispettivamente i terzini sinistri di Francia, Honduras e Ecuador – non dormiranno sicuramente sonni tranquilli.
LA SORPRESA
La sorpresa di questa Svizzera potrebbe essere Granit Xhaka, non tanto per le sue qualità (ormai note a tutti) ma per la posizione tattica diversa che ricopre in nazionale rispetto a quando gioca nel Borussia Moenchegladbach. Il ruolo di trequartista sembra molto più congeniale al classe ’92 rispetto al ruolo di “semplice” centocampista centrale che ricopre nel Borussia. Con Hitzfeld, Xhaka è molto più a suo agio. Può svariare da una parte all’altra del campo, giocare un’infinità di palloni e soprattutto stare più vicino alla porta avversaria, in modo da esaltare le sue spiccate doti offensive. L’opposto di quel che succede quando indossa la maglia numero 34 del Borussia, dove il ruolo di centro-sinistra nel centrocampo a quattro sembra limitarlo non poco. Il mondiale sarà la sua occasione per esplodere definitivamente e magari approdare in una squadra ancora più importante. E magari, perchè no, diventare finalmente agli occhi di tutti un trequartista, e non più un centrocampista centrale.
PROSPETTIVE
Come già detto, la Svizzera potrebbe essere l’outsider dei mondiali brasiliani. Comunque sia, l’obiettivo minimo è sicuramente quello di superare il girone. Poi si aprirebbero due strade: quella impossibile nel caso finisse seconda, perchè avrebbe di fronte quasi sicuramente l’Argentina di Leo Messi e quella più abbordabile, nel caso finisse il girone come capolista. Tutto questo partendo da una premessa: se la squadra di Hizfeld non dovesse superare il girone, allora sarebbe davvero un quasi fallimento.
CONVOCATI
N. | Pos. | Giocatore | Data nascita | Squadra |
---|---|---|---|---|
1 | P | Diego Benaglio | 8 settembre 1983 | Wolfsburg (Ger) |
12 | P | Yann Sommer | 17 dicembre 1988 | Borussia M’gladbach (Ger) |
21 | P | Roman Bürki | 14 novembre 1990 | Freiburg (Ger) |
2 | D | Stephan Lichtsteiner | 16 gennaio 1984 | Juventus (Ita) |
3 | D | Reto Ziegler | 16 gennaio 1986 | Sassuolo (Ita) |
4 | D | Philippe Senderos | 14 febbraio 1985 | Aston Villa (Ing) |
5 | D | Steve von Bergen | 10 giugno 1983 | Young Boys |
6 | D | Michael Lang | 8 febbraio 1991 | Grasshopper |
13 | D | Ricardo Rodríguez | 25 agosto 1992 | Wolfsburg (Ger) |
20 | D | Johan Djourou | 18 gennaio 1987 | Hamburg (Ger) |
22 | D | Fabian Schär | 20 dicembre 1991 | Basel |
7 | C | Tranquillo Barnetta | 22 maggio 1985 | Eintracht Frankfurt (Ger) |
8 | C | Gökhan İnler | 27 giugno 1984 | Napoli (Ita) |
10 | C | Granit Xhaka | 27 settembre 1992 | Borussia M’gladbach (Ger) |
11 | C | Valon Behrami | 19 aprile 1985 | Napoli (Ita) |
14 | C | Valentin Stocker | 12 aprile 1989 | Hertha Berlin (Ger) |
15 | C | Blerim Džemaili | 12 aprile 1986 | Napoli (Ita) |
16 | C | Gelson Fernandes | 2 settembre 1986 | Freiburg (Ger) |
23 | C | Xherdan Shaqiri | 10 ottobre 1991 | Bayern Munich (Ger) |
9 | A | Haris Seferović | 22 febbraio 1992 | Real Sociedad |
17 | A | Mario Gavranović | 24 novembre 1989 | Zürich |
18 | A | Admir Mehmedi | 16 marzo 1991 | Freiburg (Ger) |
19 | A | Josip Drmić | 8 agosto 1992 | Bayer Leverkusen (Ger) |