Dopo il pareggio con l’Ecuador e la vittoria di misura sul Ghana, l’avvicinamento al Mondiale dell‘Olanda continua con un altro successo, stavolta sul Galles privo dell’infortunato Bale: se con gli africani l’ha risolta Van Persie, contro i britannici ci pensa Robben a indirizzare sui giusti binari un test che ha visto i Tulipani poco brillanti soprattutto nel primo tempo ma che si dimostrano squadra solida e quadrata.
Van Gaal non rinuncia ai “tre tenori” Sneijder, Van Persie e Robben dal primo minuto, lancia Cillessen in porta e una difesa per 3/4 di stampo Feyenood, con Janmaat, De Vrij e Martins Indi coadiuvati dall’esperto Vlaar. I britannici rispondono con tanti giovani, Williams del Crystal Palace e Taylor dello Swansea su tutti.
In un’Amsterdam Arena completamente dipinta d’arancione il match si apre all’insegna dell’equilibrio, gli olandesi mantengono il ritmo basso e si affidano ai lanci lunghi a cercare le sponde di Van Persie, gli uomini di Coleman si difendono con ordine per ripartire sfruttando la velocità di Simon Church, punta del Charlton, formazione di Championship (la Serie B inglese). La prima emozione la regala Robben dopo 9′ imbeccato da una sventagliata di De Vrij ma spara largo. Le occasioni latitano, Oranje poco spettacolari e Galles che prova a farsi vivo con l’arrembante Williams e la voglia di Church: dagli spalti iniziano a sentirsi alcuni fischi che a partire dalla metà della prima frazione sembrano risvegliare la squadra dal torpore iniziale. Sale di colpi Robben, e con lui tutti gli altri: servito da un’altra palla in profondità, salta il portiere ma è provvidenziale il salvataggio di Taylor. Il gol è rimandato di qualche minuto, Van Persie scarica il sinistro su Hennessey ma è l’esterno del Bayern a ribadire in rete il gol del vantaggio. Gli ospiti ora fanno più fatica, l’ultimo acuto lo regala Van Persie ben servito da Jamvaat, ma il suo mancino è impreciso.
Nella ripresa parte la girandola dei cambi, Van Gaal inserisce Wijnaldum e Lens per Van Persie e Fer, per gli ospiti fuori Church, Robson-Kanu e Ledely, dentro Huws, Easter ed il 18enne del Cardiff Declan John. Il match, già non entusiasmante, regala sempre meno acuti: i palleggiatori olandesi congelano il pallone e si affidano alla solita velocità di Robben e Lens: saranno proprio i due, legati da un passato al PSV, a confezionare il raddoppio: Robben scappa sulla destra e offre all’ala della Dynamo Kiev il cioccolatino del raddoppio. Finisce così, tra gli sbadigli del finale di una partita mai in discussione.
Si conclude così, con un pareggio e due vittorie, il cammino verso il Brasile, il bicchiere degli Oranje è comunque mezzo pieno, resta l’enigma del sostituto dell’infortunato Strootman, Fer non ha convinto, Wijnaldum ha altre caratteristiche. La difesa regge, ma con l’assenza di Van der Vaart per ripetere i risultati di quattro anni fa in Sudafrica (allora arrivò la finale persa con la Spagna dei record) c’è bisogno di un salto di qualità delle stelle, alla loro ultima grande occasione di portare a casa la competizione iridata.