Portogallo-Grecia 0-0 – No CR7, no party: deludente pareggio dei lusitani

FBL-WC-2014-POR-GREPortogallo-Grecia è un amarcord mai banale. Da quel maledetto Euro 2004 le squadre si sono rincontrate solo una volta, nel 2008, in un’altra amichevole. Fu sconfitta anche lì. Tanto basta per certificare definitivamente gli ellenici come bestia nera dei lusitani. Ironia della sorte, la Grecia è allenata proprio da un portoghese, tale Fernando Santos, ex calciatore che ha vissuto l’era d’oro del Benfica di Eusebio. Nel Portogallo questa sera mancano le stelle e si vede. Pochi spunti e possesso di palla piuttosto sterile. I greci giocano ancora un calcio vecchia maniera e si limitano a contenere il possesso palla della squadra di casa, che tuttavia è meno brillante di quello che ci si aspetterebbe.

Nel primo tempo il Portogallo parte però subito forte. Al secondo minuto ci prova Éder di testa su cross di Nani, ma Karnezis c’è. Solo cinque minuti dopo è ancora il portiere del Granada a prodigarsi in un intervento da riflessi felini su conclusione ravvicinata di Ricardo Costa. Al 14’ ancora un occasione: spiove una palla vagante in area di rigore, Miguel Veloso ha tutto il tempo di impostare una bella conclusione di potenza ma ne viene fuori solo un esternaccio destinato alla pista d’atletica. Al 26’ è ancora il giocatore della Dinamo Kiev ad avere la possibilità di calciare da buona posizione dopo un ottimo pallone servito da Varela, ma la conclusione finisce alla sinistra del palo. I greci sono tonici ma mancano d’iniziativa: ci prova allora Torosidis al 37’ con un tiro ben eseguito ma assolutamente effimero. E’ sempre da Miguel Veloso che nasce l’ultima buona occasione del primo tempo, con un calcio di punizione insidioso dal limite che si stampa però sulla schiena di Bruno Alves poco prima di entrare in rete.

Nel secondo tempo il ritmo si alza leggermente. La morsa dei portoghesi si stringe e costringe a disimpegni affannosi i greci che dietro appaiono tutt’altro che sicuri sui tanti tagli centrali delle punte di Paulo Bento. Di rilevante non succede però praticamente nulla: il Portogallo non trova sbocchi e cerca di affidarsi spesso alla fantasia di Nani che appare però, come prevedibile, fuori condizione. Beto, eroe della notte di Torino, rischia addirittura di combinarla grossa al 78’, ma la palla facile facile che gli sfugge dalle mani è prontamente spazzata via dalla difesa. Nel finale, Grecia pericolosissima con Fetfatzidis, che costringe Beto ad un difficile intervento. Il Portogallo prova  a reagire ma non si registrano pericoli per la porta difesa da Karnezis. Finisce a reti bianche. La squadra di Bento necessita, indissolubilmente, della presenza di Cristiano Ronaldo: senza di lui non è lo stesso Portogallo.

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Intrattenitore nel mondo della comunicazione con la passione per il calcio d'antan, è un solista dentro e fuori dal campo, che predica da numero 7 ma razzola da numero 9. Fra il 98' e il 2002 ha inscenato ben 824 repliche dei Mondiali di calcio nella sua cameretta, e ricerca oggi la magia del calcio di un tempo nei campionati con un debito pubblico pericolosamente oltre la soglia di guardia.