Real Madrid-Atletico Madrid 4-1 dts – Ancelotti campione d’Europa: i Blancos suonano la Decima

Real Madrid v Atletico de Madrid - UEFA Champions League FinalTutto il mondo si ferma. Nello splendido stadio “da Luz” di Lisbona, va in scena la finale della Coppa dei Campioni, la sfida più importante della galassia calcistica per quanto concerne le competizioni riservate ai club. Quest’anno, per la prima volta della gloriosa storia della manifestazione, la sfida vede opposte due squadre della stessa città. Vigilia decisamente più tesa per il Real Madrid, che ha l’obbligo di vincere la Champions per riscattare il terzo posto ottenuto nella Liga. Decisamente più tranquilla, invece, la veglia dei Colchoneros, rinfrancati dallo storico successo ottenuto in campionato, ma non per questo sazi di vittorie. Carlo Ancelotti opta per il consolidato 4-3-3: Khedira sostituisce lo squalificato Xabi Alonso in mezzo al campo, in difesa spazio a  Varane al fianco di Ramos, mentre davanti tutto è affidato al celeberrimo BBC, tridente che “il mondo tremare fa”; Diego Pablo Simeone non cambia atteggiamento tattico e decide di giocarsela con il collaudato 4-4-2, che prevede l’acciaccato Diego Costa al fianco di Villa, Tiago in mezzo al fianco di Gabi e Raul Garcia spostato a sinistra in sostituzione di Arda Turan, assente per infortunio.

PRIMO TEMPO– Gara che inizia a ritmi non elevatissimi: l’Atletico Madrid aspetta il Real, che prova con la circolazione del pallone a creare varchi nella difesa biancorossa. All’ottavo minuto il primo colpo di teatro: Diego Costa, che ha voluto giocare a tutti i costi la finale, non ce la fa e  lascia il campo a favore di Adrian Lopez. Prime scintille al quarto d’ora, con Contreao che commette fallo su Gabi e si ritrova “faccia a faccia” con il capitano colchoneros. Ci prova il Real Madrid al ventiduesimo con Modric, ma la punizione del croato è troppo su Courtois, che fa sua la sfera senza eccessivi problemi. Si rende vivo anche l’Atletico: ottima incursione sulla sinistra di Adrian Lopez, che mette in mezzo e guadagna un corner grazie alla svirgolata di Sergio Ramos. Sul cambio di fronte, Raul Garcia stende in malo mado Di Maria, si becca un sacrosanto cartellino giallo e genera un piccolo parapiglia che l’ammonizione anche a Sergio Ramos. La conseguente punizione viene calciata da Cristiano Ronaldo, il tiro, però, è centrale ed è facile preda di Courtois.

Alla mezz’ora, il Real sciupa una ghiottissima chance per passare in vantaggio: Tiago sbaglia completamente il passaggio e serve in campo aperto Bale, abile nel superare in velocità un paio di avversari ma non altrettanto bravo nella conclusione, che termina abbondantemente a lato. Passano cinque minuti e l’Atletico Madrid passa clamorosamente in vantaggio: Juanfran spedisce di testa una palla in mezzo all’area, Godin approfitta di un’uscita sconsiderata di Casillas e lo beffa con un colpo di testa che varca interamente la linea di porta. Atletico in vantaggio: il sogno Colchoneros sembra infinito. I biancorossi premono. Gabi la mette in mezzo per Villa, anticipato all’ultimo secondo da Ramos; dal conseguente corner, Adrian Lopez stacca di testa e la palla termina di poco alta sopra la traversa. Nel finale di frazione, Khedira commette un brutto fallo ai danni di Villa e viene ammonito dal direttore di gara.

SECONDO TEMPO – Ottimo avvio di ripresa dell’Atletico, mentre il Real sembra ancora tramortito dal gol subito nel primo tempo. Al quinto minuto, ottimo spunto di Koke sulla destra che mette in mezzo per Raul Garcia, autore di un sinistro che si perde alto sopra la traversa. Due minuti dopo, Di Maria scuote le Merengues e si rende protagonista di una serpentina bloccata dall’intervento maldestro di Miranda, che viene ammonito dal direttore di gara. Dalla conseguente punizione, primo squillo di Cristiano Ronaldo, che costringe Courtois alla deviazione in angolo. Il Real preme e mette in ansia la retroguardia avversaria con due mischie nell’area di rigore degli uomini di Simeone, che si salvano senza troppi affanni. Risposta immediata dell’Atletico, con Adrian Lopez assoluto protagonista: prima, approfittando di una dormita di Carvajal, crea il panico nell’area di rigore merengues, poi, con un destro in contro balzo, sfiora il gol. Ancelotti prova a scuotere i suoi ed effettua un doppio cambio, teso ad aumentare la pericolosità offensiva della propria squadra: fuori Contreao e Khedira, dentro Marcelo e Isco. L’intensità dal match aumenta. L’Atletico, complice l’ingresso in campo di Marcelo, prova a sfondare sul lato destro, ma è il Real, al sedicesimo, a rendersi pericoloso: velenoso cross di Sergio Ramos dalla sinistra, CR7 parte in terzo tempo ma non riesca a deviare la sfera per un soffio.

Al ventesimo, secondo cambio per i colchoneros: fuori Raul Garcia, dentro Sosa. Un giro di lancette ed è Isco, servito a rimorchio da Benzema, a provare la via del gol con un destro dal limite dell’area, la conclusione, però, non trova la porta difesa da Cortouis. Il tempo scorre. La sensazione netta è che l’Atletico, con il passare dei minuti, si senta sempre più a suo agio, mentre il Real non riesce ad esprimersi come gli è consono e lecito aspettarsi. Brivido in area di rigore del Real al ventiseiesimo: Sosa crossa in mezzo dalla destra, Villa non riesce a deviare in porta per un non nulla e frana addosso a Casillas. Risposta immediata del Real con Bale, protagonista di un ficcante sinistro che termina fuori di poco alla sinistra di Courtois. Tre giri di lancette ed è Cristiano Ronaldo, con una sforbiciata in bello stile, a cercare di mettere in difficoltà il portiere avversario, la conclusione, però, termina abbondantemente alta. A tredici minuti dal termine, ottimo spunto sulla destra di Bale, che brucia tutti in velocità, entra in area di rigore e conclude con un sinistro sporco che termina sull’esterno della rete. Un solo minuto ed è Godin, con un provvidenziale intervento all’interno dell’area piccola, a levare dai piedi di Isco il pallone del probabilissimo 1-1.

Al trentaseiesimo, il Cholo si gioca l’ultimo cambio: dentro Alderweireld, fuori Filipe Luis. Brivido in area dell’Atletico al minuto ottantatré: cross basso teso di Di Maria dalla sinistra, la palla – complice l’uscita a farfalle di Courtois – attraversa tutta l’area piccola, ma non viene deviata in rete da nessun calciatore del Real. La squadra di Carletto preme, quella del Cholo, talvolta in affanno, riesce sempre a sventare le sortite offensive delle merengues. L’Atletico si porta nella metà campo avversaria e, con esperienza e grande senso tattico, riesce a perdere almeno due minuti. Al novantesimo si alza il tabellone del quarto uomo: i minuti di recupero sono cinque, il Real può ancora sperare nell’extratime. Autentico assalto del Real nel recupero. Al terzo minuto, la squadra di Ancelotti trova il pareggio: Modric esegue un calcio d’angolo dalla destra, Sergio Ramos si stacca dalla marcatura di Tiago e batte Courtois con un preciso colpo di testa. I tifosi Blancos esplodono di gioia, mentre Simeone chiede aiuto alla curva dei tifosi biancorossi, invitandoli a sostenere i propri beniamini. Si va all’extra-time. 

TEMPI SUPPLEMENTARI – I primi minuti dei tempi supplementari sono contraddistinti dalla totale assenza di emozioni. Il Real tiene in mano il pallino del gioco, mentre l’Atletico si difende con ordine. Al settimo minuto, ottimo spunto di Marcelo, che entra in area dal lato sinistro e mette una velenosa palla in mezzo, la difesa colchoneros, seppur a fatica, riesce a spezzare il pallone lontano dalla propria area. Passano due minuti e Gabi, a causa di un fallo ai danni del vivacissimo Marcelo, viene ammonito da Kuipers. Dalla conseguente punizione, Cristiano Ronaldo reclama un calcio di rigore per la deviazione con il gomito di Gabi, ma l’arbitro considera l’arto dello spagnolo attaccato al corpo e concede solo un calcio d’angolo a favore degli uomini di Ancelotti. Brivido all’ultimo minuto del primo tempo supplementare, ma il colpo di testa di Morata viene agevolmente acciuffato da Courtois.  Molto nervosismo, poi, non appena Kuipers decreta la fine della prima frazione dell’extra-time: i giocatori dell’Atletico protestano per l’ulteriore minuto di recupero concesso e vengono allontanati dal direttore di gara da Simeone, che entra in campo per placare (e contemporaneamente protestare) le ire dei propri giocatori.

L’Atletico, stanco e decisamente sulla gambe, resta rintanato nella propria metà campo. Modric, al secondo minuto del secondo tempo supplementare, ci prova con un tiro dal limite dell’area, Courtois, agevolato dalla deviazione di un compagno di squadra, blocca agevolmente la concluisione. Risposta immediata dell’Atletico: Juanfran batte una punizione dalla destra, Godin stacca di testa ma, stavolta, trova pronto Casillas, che fa sua la sfera senza troppi patemi. Al quarto minuto di recupero, Di Maria entra in area dalla sinistra dopo aver superato tre uomini, calcia in porta ma trova la pronta risposta di Courtois, che, però, nulla può sul tap-in di testa vincente di Bale. La Decima, che al novantesimo sembrava solo utopia, diventa, ora, una concretissima realtà: Real Madrid in vantaggio. Casillas, però, non è in grande serata, esce a vuoto in mezzo all’area di rigore, ma Tiago, di contro balzo, calcia malamente alle stelle. Il Real, decisamente ringalluzzito dal vantaggio acquisito, controlla agevolmente il match. E al minuto centodiciassette, la Decima diventa realtà: Marcelo, agevolato dall’inesistente pressione degli stanchi difensori avversari, arriva al limite dell’area e lascia partire un sinistro che batte Courtois. E’ la resa dei Colchoneros. Mentre Marcelo piange di gioia. Il match, però, non è ancora finito. Godin stende Cristiano Ronaldo e provoca un calcio di rigore a favore del Real. Dal dischetto va lo stesso Cristiano Ronaldo, che spiazza Courtois e fissa il punteggio sul 4-1. Il Real, dopo dodici anni, è campione d’Europa e conquista la sospirata Decima. L’Atletico, campione d’Europa fino al novantaduesimo,  vede crollare il sogno sul più bello. Moralmente, però, i Colchoneros non si possono considerare secondi a nessuno: chapeu, Diego Pablo. E bravo, bravissimo, Carletto Ancelotti.