Rinaldo Martorelli, numero uno dell’associazione, si dice preoccupato: “Siamo arrivati alla conclusione che le partite programmate in quegli orari nelle regioni del nordest e del nordovest del Paese creano preoccupazioni perché possono nuocere alla salute dei giocatori”.
Un’ulteriore richiesta sarebbe quella di due break, oltre all’intervallo, posti a metà delle due frazioni di gioco, per consentire ai giocatori di bere. I rischi ci sono, come hanno dimostrato alcuni test condotti da uno staff medico.
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