Borussia-Bayern 0-2 dts – Guardiola fa doppietta: ai bavaresi la Coppa di Germania

FBL-GER-CUP-DORTMUND-BAYERN MUNICHBORUSSIA DORTMUND-BAYERN MONACO 0-2 –  Oltre Centottanta paesi collegati, richieste per oltre 500.000,00 biglietti: nessuno al mondo, a quanto pare, vuole perdersi l’epilogo della stagione calcistica tedesca. E se il match mette difronte due squadre che, negli ultimi anni, sono state protagoniste in patria e in Europa, ben si capisce come mai questo Borussia Dortmund-Bayern Monaco richiami l’attenzione generale di tutti gli appassionati e addetti ai lavori. Guardiola opta per un 4-3-3 che prevede, finalmente, Martinez come schermo davanti alla difesa supportato dagli intermedi Kroos e Hojbjerg, mentre Ribery, in non perfette condizioni fisiche, viene lasciato in panchina in favore di Gotze. La defezione di Alaba dell’ultima ora viene sopperita con l’inserimento di Rafinha, laterale destro di ruolo, sulla mancina, in attacco il “finto-neuve” è Thomas Muller. Klopp opta per il collaudatissimo 4-2-3-1. In mezzo al campo la cerniera davanti alla difesa è composta da Joijc e Sahin, a supportare Lewandowski, invece, c’è il terzetto composto da Mkhitaryan- Reus-Grosskreutz. 

La prima azione pericolosa, al quarto minuto, la crea il Bayern con Muller che, servito da Robben, calcia direttamente sulla faccia di Weidenfeller, uscito stordito dall’impatto con il pallone. Due soli giri di lancette ed è Robben a costringere il portiere avversario ad un intervento non semplice. Dopo un ottimo avvio del Bayern, la partita viaggia sui binari dell’equilibrio, ma le emozioni da gol latitano. A metà del secondo tempo, piccolo brivido per il Borussia Dortmund, ma Weidenfeller rimedia all’errato retropassaggio di Grosskreutz che per poco non innesca Robben. Cambio obbligato per Guardiola al trentesimo: Lahm si infortuna (lievemente a quanto pare) e lascia il campo a Ribery. L’ingresso del francese implica lo slittamento di Gotze nel ruolo di mezzala e di  Hojbjerg nella posizione di esterno basso destro. La due squadre non si risparmiano e combattono su ogni pallone, mancano, però, le occasioni da goal. Il match, però, si accende negli ultimi cinque minuti: il Bayern reclama un rigore per un fallo ai danni di Robben e sfiora la rete con  Hojbjerg (botta di destro fuori di poco), mentre il Borussia, all’ultimo secondo della prima frazione, sciupa una ghiottissima palla-gol con Lewandowski, autore di un bello spunto personale concluso con un tiro decisamente impreciso da posizione favorevole. Si va al riposo sullo 0-0. Il Bayern gioca meglio, ma è il Borussia ad aver avuto la chance migliore per passare in vantaggio. 

Avvio di ripresa al piccolo trotto. Le due squadre si temono e rispettano, troppo forte la paura di perdere. Dopo dieci minuti avari di emozioni, il match si accende. A scuotere l’incontro ci pensa Muller, che calcia nello specchio della porta e trova la pronta opposizione di Weidenfeller. Sul ribaltamento di fronte, Reus impensierisce la retroguardia avversaria, che a fatica lo contiene e riesce a sventare la minaccia. Al sessantesimo, Klopp decide che è venuto il momento del primo cambio: fuori un deludente Mkhitaryan, dentro Kirch. Il Borussia gioca meglio. Al ventesimo della ripresa, l’episodio che farà discutere a lungo: Dante respinge oltre la linea di porta un colpo di testa di Hummels, l’arbitro, però, non convalida; l’azione, oltretutto, era stata viziata originariamente da una posizione irregolare dello stesso centrale difensivo tedesco. Pochi istanti ed è Reus a mettere in apprensione la retroguardia bavarese, Boateng, pur di contenerlo, si becca consapevolmente un cartellino giallo. Finale di partita ad altissima tensione. A un quarto d’ora dal novantesimo, Kirch impegna Neuer con una botta dalla lunga distanza, mentre sull’azione susseguente è Robben ad impegnare severamente Weidenfeller. Passano solo centoventi secondi ed è Ribery, da posizione particolarmente favorevole, a non sfruttare a dovere una chiara occasione per sbloccare l’incontro. La tensione sale. Al trentottesimo, Klopp opta per il secondo cambio: fuori Joijc, dentro Aubameyang. L’ultima occasione dei tempi regolamentari è appannaggio del Borussia con Lewandowski, che crea il panico nell’area bavarese ma si vede respinto il tiro da un difensore avversario. Si va ai tempi supplementari. 

L’extra-time parte sotto il segno del BvB. Al terzo minuto, Piszczek crossa in mezzo dalla destra, Aubameyang gira in porta di prima intenzione ma non inquadra lo specchio per una questione di centimetri. Il prosieguo del primo tempo supplementare non riserva grandi emozioni. Le due squadre, intimorite delle possibile conseguenze di un passo falso, non si scoprono e attendono che sia l’avversario a fare la prima mossa. In avvio di secondo tempo supplementare, altra occasione per il Borussia, ma Neuer respinge senza troppi problemi la conclusione imprecisa di Grosskreutz. Due giri di lancette e il Bayern la sblocca: Boateng crossa dalla destra, Sokratis buca, la palla arriva a Robben che, di sinistro, batte un disattento Weidenfeller. Bayern in vantaggio con l’uomo che, solo dodici mesi fa, determinò il successo dei bavaresi in Champions ai danni del BvB. Il gol “uccide” il Borussia. La squadra di Guardiola prima sfiora il raddoppio con Robben, poi, all’ultimo minuto di recupero, chiude definitivamente i conti con Muller, che supera Weidenfeller e deposita in rete al termine di una bella azione in contropiede.

Il Bayern bissa il successo dello scorso anno (3-2 in finale allo Stoccarda), vince per la diciassettesima volta la Coppa di Germania e chiude la prima stagione dell’era Guardiola con una doppietta d’autore. Il Borussia, però, reclama (e non poco) per la mancata convalidazione del gol di Hummels, a sua volta contestata dai bavaresi per la posizione irregolare del calciatore giallonero. Difficile dire chi, ai punti, avrebbe meritato il successo. E’ stata una partita equilibrata, giocate inizialmente meglio dal Bayern che poi ha sofferto, per lunghi tratti, il maggior dinamismo del Borussia, autore di un buonissimo secondo tempo. Una cosa è certa: Guardiola, al primo anno sulla panchina del Bayern, ha portato a casa Bundesliga, DFB Pokal e Mondiale per Club. E pensare che, da più parti, l’annata dell’allenatore catalano viene giudicate negativamente.

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