Il sogno del St. Johnstone diventa realtà: i Saints battono con un secco 2-0 il più quotato Dundee United con le reti di Anderson e Mac Lean e conquistano la Scottish Fa Cup, primo trofeo della loro storia. La sorprendente vittoria è maturata con un gol per tempo grazie al maggior cinismo sottoporta,.all’esperienza del reparto difensivo oltre ad una buona dose di fortuna, che non guasta mai, visti i due clamorosi legni colpiti dagli avversari.
Nella maestosa cornice del Celtic Park partono forte i Saints, sulla carta underdog ma desiderosi di onorare al meglio la prima finale della loro storia: il 22enne Stevie May è il più attivo, è proprio lui nelle battute iniziale a guadagnare un paio di calci di punizione dalla trequarti. I Tangerines, conclusa la Premiership al quarto posto, tengono botta e tentano con fugaci ripartenze ad azionare la stella della squadra, il giovane bomber turco Nadir Ciftci. Al quarto d’ora la prima occasione del match è però del St. Johnstone: volée dal limite di Dunne deviata in angolo in bello stile da Cierzniak, passa una manciata di minuti e l’esterno destro Wotherspoon si libera sfruttando un rimpallo ma la sua conclusione incoccia un difensore. Dopo un migliore inizio del club della città di Perth sale in cattedra il maggiore tasso tecnico degli arancioneri: lo United prende lentamente campo ma nonostante una non impeccabile difesa avversaria non crea problemi al portiere Mannus fino alla mezz’ora, quando Dow trova il palo dopo un cross basso dalla sinistra di Dillon. Alto ritmo e intensità sono di casa in Scozia, ma di occasioni ne troviamo con il contagocce, fino al sorprendente vantaggio del St. Johnstone, a tempo scaduto, proprio nel migliore momento dei Tangerines: su angolo da sinistra Cierzniak sbaglia completamente l’uscita e Steven Anderson, l’ex della partita, trova il colpo di testa vincente che manda in estasi i supporters in azzurro.
Nessun cambio ad inizio ripresa, fin da subito parte all’arrembaggio il Dundee, alla ricerca di un pareggio ai punti ampiamente meritato. Passa un solo giro di lancette e Ciftci trova su punizione il secondo legno di giornata per i suoi, fortunato Mannus che si trova la palla tra le mani e non alle proprie spalle: non c’è un attimo di pausa, sul capovolgimento di fronte l’arbitro Thompson annulla il raddoppio ai Saints per un plateale fallo di mano di Stevie May, a cui viene risparmiato il giallo. La partita si accende, la tattica lascia spazio al cuore e fioccano le occasioni da ambo le parti: più pericolosi gli uomini di Tommy Wright che sfruttano le praterie lasciate dagli avversari sotto di un gol. I Tangerines si giocano la carta Gould al posto di Mackay-Steven e la squadra sembra inizialmente scuotersi, al 68′ è nuovamente Mannus che anticipa Dow lanciato a rete tra i buchi della sua difesa. 10 minuti al termine, dentro anche Graham , che ha sul sinistro la palla del pareggio ma spara largo all’altezza del dischetto: è un assedio, Ciftci dopo una grande azione personale sfiora il palo, aleggia la disperazione tra gli spalti del Celtic Park conditi di arancio e nero,che a 5 dalla fine capitolano:porta palla il solito May, un tocco di un difensore libera MacLean che a tu per tu col portiere si fa ribattere la prima conclusione per poi ribadire il rete il gol che significa 2-0, che significa vittoria, che significa storia. Non succede più nulla nel finale, dopo i 3 di recupero esplode la gioia dei tifosi dei Saints, che conquistano il primo major trophy proprio nell’anno del 130esimo anniversario del club. Beh, un miglior regalo di compleanno davvero non si poteva chiedere.