L’artefice della grande stagione del Crystal Palace è senza dubbio il manager Tony Pulis, che dal suo arrivo a Selhrust Park ha portato le Eagles dal fondo della classifica ad una tranquilla salvezza grazie alle 6 vittorie consecutive nel mese di marzo, confermandosi come manager che non ha mai vissuto l’incubo della retrocessione.
Pulis ha anche il merito di aver rigenerato l’attaccante Marouane Chamakh dopo gli anni bui passati tra Arsenal e West Ham; è proprio il 30enne marocchino a spiegare in un’intervista al Mirror perché Pulis dovrebbe essere nominato “Allenatore dell’anno“: “(Pulis) è diverso da come ci aspetteremmo: quando ero all’Arsenal e lo vedevo allenare lo Stoke pensavo: o ama davvero la squadra o è un pazzo, ma ora che gioco per lui capisco che lui adora davvero i suoi giocatori e farebbe tutto per loro. Per me è lui l’Allenatore dell’anno non lo dico perché gioco nel Crystal Palace, deve vincere lui.”
“Con lui abbiamo lavorato in modo diverso – continua Chamakh – ma abbiamo seguito i suoi consigli e le sue regole. Non è del tutto diverso, solo un po’, ma devo dire che ha funzionato. Abbiamo lavorato molto senza palla, inoltre la partita del sabato iniziavamo a prepararla dal martedì. E’ bravo a tirar fuori il 100% da ogni giocatore dando consigli e soprattutto fiducia: per lui abbiamo dato tutto. Credo che abbia gli stessi princìpi di Wenger e Blanc, tutti hanno la stessa mentalità, danno tutto per la loro squadra, ma Tony è davvero fantastico. Per lui non è stato facile perché è arrivato a novembre ed eravamo ultimi e da un mese senza allenatore, ma ci ha creduto e ci siamo salvati.”
Il futuro dell’attaccante marocchino resta in dubbio: è in scadenza di contratto, tuttavia sembra prendere in seria considerazione l’idea di rimanere a Selhrust Park: “Mi piacerebbe continuare a lavorare con lui al Crystal Palace: non voglio cambiare nulla, dall’atmosfera in campo, ai compagni, voglio solo continuare a migliorare. Quando arrivai qui avevo 2 obiettivi: tornare a giocare titolare e riuscire a non retrocedere. Non riesco a spiegare come mi sento, all’Arsenal e al West ham non giocavo, qui sto davvero bene. Il nostro obiettivo non era la Champions League, ma salvarci. Ora che ci siamo riusciti siamo tutti al settimo cielo.”