Anche gli ospiti guardano al futuro, con tutta probabilità questa sarà l’ultima con Huub Stevens in panchina. Nei primi dieci minuti non accade granché, da segnalare giusto un tiro senza pretese di Kroos. Un po’ meglio i biancorossi in avvio. Al 23′ bella iniziativa di Robben, Mandzkuic (quest’oggi unica punta, presto arriverà Lewandowski a Monaco). Partita da pisolino post-pranzo, difficilmente poteva essere altrimenti considerando che in palio non c’è nulla, Pierre Emil Højbjer sostituisce l’acciaccato Schweinsteger prima della sosta, non termina il primo tempo neppure Boka che lascia spazio a Didavi. 45 minuti giocati per dovere, solo non presentandosi allo stadio le due squadre avrebbero potuto far meno.
Si torna in campo per il secondo tempo, nulla di eccezionale pure in avvio di ripresa ma un po’ di ritmo c’è. Giusto per ingannare l’attesa prima della consegna del trofeo. Robben si fa vedere con maggiore continuità, Ulreich al 60esimo deve darsi fa fare per negare il gol all’olandese. Il Bayern Monaco fa la gara e pressa bene lo Stoccarda, adesso un po’ stanco, timide proteste per un contatto tra Ibisevic e Martinez in area ma il signor Dankert fa giocare. Mandzukic esce a testa bassa dall’incontro e dalla corsa al titolo di capocannoniere, lo sostituisce Pizarro. Al minuto 65 entra Cacau, occasione per salutare lo Stoccarda e i suoi tifosi dopo una lunghissima militanza iniziata nel 2003 che termina proprio oggi (clicca qui per saperne di più).
Si accende un’incomprensibile zuffa per un intervento di Dante sul neoentrato, assurdo considerando i quieti binari sui quali è scorsa la gara. Errori a non finire, Ulreich si fa scappare la palla dalle mani in uscita ma il Bayern non ne approfitta. Ultimi venti da “giocare”, ma per vedere un gol bisogna attendere i minuti di recupero e a realizzarlo è Pizarro quando la gara pareva ormai avviata verso un pari già scritto. Botta mancina dal limite dell’area, 176esima rete in Bundesliga per lui. Il Bayern Monaco vincere ancora, anche quando non serve. Triplice fischio e arriva il momento della festa. Entrano in campo tutti i titoli conquistati dal club bavarese, rappresentati da bambini con indosso varie maglie della storia del club.
Passano in rassegna tutti i protagonisti di questa cavalcata maestosa, a chiudere la fila ci sono Pep Guardiola e il capitano Lahm. Tocca al numero 21 l’onore di sollevare al cielo il trofeo, 24esimo titolo nazionale per lo schiacciasassi Bayern Monaco.
Ormai sei bavarese, Pep.
Il brasiliano Raphinha ha svelato di esser stato ad un passo dal vestire la maglia…
La Ferrari sta inanellando una sconfitta dopo l'altra e sembra entrata in una crisi senza…
Una notizia sconvolgente scuote l'ambiente Inter dopo la conquista della finale di Champions League. Può…
Nuovo caso di blasfemia in Serie A: questa volta è coinvolto il giocatore bianconero, che…
Una notizia drammatica scuote il mondo del tennis. La diagnosi lascia i tifosi di stucco,…
Gioia infinita in casa nerazzurra, che riesce a compiere un vero e proprio miracolo, battendo…