Il secondo pareggio di fila in campionato costa la Liga al Real Madrid: a Valladolid, in uno Zorrilla strapieno, gli uomini di Ancelotti giocano una partita scialba, quasi al risparmio, e racimolano un punto che, di fatto, li tira fuori dalla lotta alla Liga. A due giornate dal termine, il Madrid è terzo, a -1 dal Barcellona e, soprattutto, a -4 dall’Atletico Madrid. Distanza incolmabile. I padroni di casa, al contrario, danno un colpo forse decisivo nella corsa alla salvezza: già stasera il Valladolid, anche se a pari punti con Getafe e Almeria, è fuori dalla zona retrocessione grazie alla classifica avulsa. Il calendario, tra l’altro, sorride ai pucelanos: la salvezza è molto più vicina.
Il pomeriggio del Real Madrid in Castiglia e Leon non comincia sotto i migliori auspici: Varane, dato per titolare per concedere riposo al neo-papà Sergio Ramos, è out per i soliti problemi al ginocchio. Ancelotti, come annunciato, regala una maglia da titolare a Casillas in campionato, 16 mesi dopo l’ultima volta di San Iker a Valencia. L’intento è quello di rodare al meglio il portiere della nazionale in vista della finale di Champions del 24 maggio. Bale non è nemmeno tra i convocati, Illarramendi, probabile sostituto di Xabi Alonso a Lisbona, è in panchina.
Juan Ignacio Martinez deve rinunciare a Rossi, squalificato, sceglie Valiente al posto di Rueda (che paga i disastri di Vigo) e a sorpresa esclude Larsson per un fino ad oggi evanescente Jeffren. In porta c’è ancora Jaime, titolare da ormai più di un mese dopo che il giovane Marino è stato “declassato” a dodicesimo.
L’inizio del Real Madrid è pessimo, per il (non) gioco mostrato e – soprattutto – per l’infortunio che costringe Cristiano Ronaldo ad abbandonare il campo dopo sette minuti. Entra Morata, ma le telecamere cercano i volti e le smorfie di Ancelotti e del lusitano: molestie muscolari per il Pallone d’Oro, nelle prossime ore si saprà di più sull’entità del problema. Tanto Valladolid nei primi 15 minuti, trascinato da Bergdich in grande spolvero: il Pucela sembra poter far male ad ogni contropiede e rischia di passare in vantaggio al 4′. Il colpo di testa di Javi Guerra, su bel cross di Pena dalla sinistra,si spegne di poco a lato.
Dopo dieci minuti, il pericolo per Casillas arriva dalla destra: Jeffren e Rukavina duettano bene, cross basso del terzino croato per Oscar che non mette in mostra le sue eccellenti qualità tecniche e spara alto. Xabi Alonso è in serata ma fa fatica a dare ritmo ai suoi compagni, lo stesso Coentrao è autore di buoni spunti sulla sinistra ma non trova particolari sponde da Di Maria, Modric o Morata. Il canterano è probabilmente il più in difficoltà, Benzema – invece – è più in palla. Ramos è autore del primo squillo con una mezza rovesciata – alta – su azione d’angolo, poi è Di Maria a tenere in tensione Jaime con una punizione però fuori misura.
Proprio su calcio piazzato, e dopo cinque minuti di assedio degli ospiti, arriva il vantaggio del Real Madrid: la punizione a giro di Sergio Ramos non è irresistibile, Jaime vola ma si impappina nella respinta. Tanto vale per la quinta rete del centrale andaluso nelle ultime quattro partite. Medie da bomber per Ramos che dedica il gol al suo bimbo, Sergio, e a Cristiano Ronaldo in panchina. Il Real si scioglie definitivamente, prima Isco conclude da buona posizione ma a lato, poi ancora Ramos sfiora la doppietta con un bel colpo di testa che sfiora il palo. Lo Zorrilla perde l’entusiasmo iniziale, all’intervallo è 0-1.
La reazione del Valladolid non arriva nemmeno a inizio ripresa: i pucelanos faticano a imbastire mezza manovra offensiva, Casillas vede avvicinarsi il pallone dopo più di dieci minuti, quando Javi Guerra, lanciato da Oscar, è anticipato da uno scintillante Sergio Ramos. Prima, comunque, altri due avvisi del Madrid: destro di Morata dal limite e cross insidioso, sul quale interviene Mitrovic in extremis, di Nacho dalla destra. Col passare dei minuti, però, quasi inspiegabilmente l’inerzia del match passa nelle mani dei padroni di casa. La scintilla è fornita da Pena che, imbeccato alla perfezione da Victor Perez, trova un varco golosissimo in area madrilena, ma sbaglia goffamente il cross.
Il terzino non si dà per vinto e continua a spingere, Juan Ignacio capisce che è il momento di osare e manda in campo Larsson per un evanescente Oscar. Lo svedese dà ulteriore spinta alla manovra del Valladolid che, al 65′, va vicinissimo al pari: da cineteca la rovesciata di Javi Guerra (cross di Jeffren) che sfiora il palo alla destra di Casillas. La girandola dei cambi continua con Osorio in campo per i padroni di casa (il centravanti colombiano al posto di Jeffren), Illarramendi e Marcelo tra gli ospiti (fuori Isco, insufficiente e Benzema). Il Valladolid ci crede, il Pucela comincia a spingere con convinzione. Il pericoloso cross di Larsson è solo un avviso di quanto accadrà all’85’, del gol che cambia le lotte al vertice e per la salvezza nella Liga.
E’ Osorio, con un gran colpo di testa su calcio d’angolo dalla destra, a battere Casillas e a mandare in visibilio lo Zorrilla. Un gol meritato dal colombiano che si fa sempre trovare pronto quando Martinez lo chiama in causa. Il Madrid è ferito nell’orgoglio, consapevole che la Liga sta sfuggendo di mano. Le merengues si buttano in avanti alla ricerca del nuovo vantaggio, Pepe e Ramos si rendono pericolosi su calcio piazzato ma è il Valladolid ad avere l’occasione giusta per il 2-1 che varrebbe, in pratica, la permanenza in Primera: Bergdich, però, spreca incredibilmente un tre contro uno in contropiede. I pucelanos, comunque, si accontentano del pari, dimostrazione ne è l’esultanza al fischio finale. Per Ancelotti svanisce la possibilità del triplete: due pareggi consecutivi fanno forse svanire l’effetto Monaco di Baviera, a Lisbona, il 24, servirà di nuovo il Real Madrid di sette giorni fa.