Avere le divise da gara dello stesso colore della squadra di casa può diventare un problema? Sì, ed eccone una dimostrazione. Mercoledì 30 Aprile, nella piccola Pogradec – 30.000 abitanti a sud-est dell’Albania – c’è in programma una delle partite della terz’ultima giornata della Kategoria e Pare (la serie B albanese), Pogradeci-Terbuni Puke. Match fondamentale per gli ospiti, nel pieno dello sprint finale per raggiungere il secondo posto che vale la promozione nella Superliga. All’arrivo allo stadio però, durante l’incontro ufficiale tra i dirigenti delle due squadre, sorge un problema: il Pogradeci ha scelto di giocare con le divise rosse, stesso colore del Terbuni Puke, che fino a quella partita aveva sempre giocato con la prima maglia ufficiale. Il Pogradeci però gioca in casa, e ha il diritto di scegliere la propria divisa. I dirigenti del Terbuni – che come commenteranno a fine partita “non avevo mai pensato ad una situazione del genere” – provano a rimediare al problema, optando per le divise da trasferta. Come già detto però, nessuno aveva mai tanto tenuto in considerazione la tenuta da trasferta ed infatti le divise bianche della squadra ospite sono soltanto undici.
Terbuni Puke quindi costretto ad iniziare e a giocare la partita in dieci uomini perchè pur essendoci undici divise, una va obbligatoriamente indossata dal secondo portiere in panchina. Riassumendo: dieci giocatori in campo, il secondo portiere in panchina e resto della squadra in tribuna. Tra l’ilarità e le risate del pubblico di casa, la partita si è conclusa con il risultato di due a uno per il Pogradeci. Situazione clamorosa e che ha spento definitivamente le speranze del Terbuni Puke per la promozione. Sarebbe bastato ricordare l’articolo nove del regolamento della federazione, che afferma: “Almeno quattro giorni prima della partita, la squadra ospite deve informare la squadra ospitante sulla divisa che indosserà in campo”. Erroneamente nessuno in casa Terbuni Puke aveva preso in considerazione questa possibilità, pagando ora le conseguenze del tutto. D’altronde si sa, meglio prevenire che curare!