Rayo Vallecano-Athletic Bilbao, match sorridente tra due squadre felici. Contentissimi i tifosi di casa che festeggiano a più non posso l’aritmetica salvezza, scatenati i Bukerones, tifosi del Fulmine, che con riempiono lo stadio di cartoncini colorati, il povero Iraizoz deve prendere posizione sotto la loro curva e sempre in mezzo a una bufera. Il portiere basco però la prende col sorriso, questo lo spirito dell’incontro che però il Bilbao non deve prendere sotto gamba. La qualificazione Champions, storica, è a portata di mano ma serve ancora uno sforzo, il Siviglia – finalista di Europa League – insegue a sei lunghezze. E’ proprio il clima di festa del Vallecas a ritardare l’inizio della gara, capitan Trashorras chiede ai suoi tifosi di interrompere il lancio di carta, la curva lo ascolta ma continua a cantare. Curioso il capanello in area con Iraizoz e l’arbitro Borbalan che se la ridono in attesa del calcio d’inizio. Un bel siparietto, lontano anni luce dal clima esacerbato di altre realtà.
Quarto d’ora di ritardo, Rayo Vallecano-Athletic Bilbao prende il via con le due squadre disposte praticamente a specchio, meglio i padroni di casa nei primi dieci minuti ma non ci sono particolari occasioni da segnalare. L’attacco del Rayo attraversa un ottimo stato di forma, con Larrivey sotto i riflettori, la difesa però è la più perforata del campionato e al quarto d’ora per poco non confeziona il pasticcio fatale su calcio d’angolo. Gli uomini di Valverde crescono e collezionano tiri dalla bandierina e proprio da uno di questi al 19esimo nasce il gol che rompe gli equilibri. Susaeta batte bene il corner, ma è allucinante l’uscita di Rubén Martínez che lascia sguarnita la porta, San José ringrazia e insacca. Prosegue il momento magico del difensore, partito come riserva e diventato partita dopo partita elemento cardine dell’undici biancorosso.
Dopo il gol torna a farsi pericoloso il Rayo, Arbilla chiude su Larrivey, ma i baschi sono più ficcanti. San José continua a crear grattacapi su palla inattiva e alla mezz’ora Oscar De Marcos risolve una mischia in area con un tiraccio di destro che trova per la seconda volta un Rubén non all’altezza, la palla passa sotto la pancia del portiere ed entra in rete. Non c’è tempo di festeggiare dopo il gol perché nel settore ospite viene giù una ringhiera, un giovane tifoso resta a terra dopo essersi fatto male a un piede e viene portato fuori a braccio dallo staff. Un altro sostenitore basco rimane ferito alla testa, ma resta stoicamente in curva. Non è una serata fatta per giocare a calcio. Primo cambio della gara al minuto 36, esce Rochina, innesto ottimo per la stagione del Rayo, sembra un cambio tattico con Embarba dentro al suo posto. Possesso palla sostanzialmente in equilibrio ma gli ospiti la usano in maniera pratica, facendo pesare il maggior tasso tecnico quando serve, la squadra di Madrid invece predilige un possesso palla spesso fine a se stesso, la difesa basca mette la museruola a Larrivey.
Entriamo nella fase finale della prima frazione di gioco, i baschi hanno pochi problemi a controllare la manovra avversaria, mai concessa la profondità e quello che ne esce fuori è un prolungato giro-palla per linee orizzontali. Serve a poco. Tre minuti di recupero (poi diventati quattro), Rayo Vallecano-Athletic Bilbao giunge all’intervallo sullo zero a due. Poco prima della sosta la frustrazione di Larrivey si traduce in un’entrata stupida su Iraola alla tre quarti. Risultato netto e sacrosanto per quanto visto dopo 49 minuti, non è una sorpresa che la gara sia in mano a chi vuole di più. Questo non turba comunque la festa del Vallecas.
Secondo tempo di Rayo Vallecano-Athletic Bilbao che si apre con le ammonizioni di Saúl e Arbilla (per fallo di mano), la prima chance è sul piede di Trahorras che batte da fuori e per poco accorcia le distanze. Propositivi i padroni di casa in questa fase. Il capitano del Rayo suona la carica, ci prova ancora dalla ditanza al minuto 57, Iraizoz i rifugia in angolo con qualche imbarazzo. Susaeta ci prova su punizione, buona traiettoria la palla però non si abbassa abbastanza, Paco Jémez tenta di riaprire la gara inserendo l’uruguayano Sebastián Fernández al posto di Gálvez, fuori un difensore e dentro un attaccante. Come già detto, il Vallecas non si cura molto del risultato e dà spettacolo con una sciarpata: la salvezza c’è già e questo è ciò che conta. Poco male se la difesa vallecana continua a farsi una dormitina di tanto in tanto, al 72’esimo Zé Castro concede un’ottima punizione che Ander Herrera trasforma di fino, primo gol in trasferta per lui e il suo destro morbido a scavalcare la barriera è il sigillo prezioso su una stagione che vede i baschi accedere alla Champions League.
Un quarto d’ora al termine, Rayo Vallecano-Athletic Bilbao 0-3, Jémez manda in campo anche Longo ma la partita è chiusa e impacchettata. C’è spazio anche per Erik Morán, canterano rojiblanco classe 1991, Ander Herrera e il suo destro fatato incassano applausi. Non è serata per Larrivey, i compagni lo cercano ma l’ex Cagliari è un’anima in pena. I Lehoiak (“Leoni” in basco) conquistano per la quinta volta nella loro storia l’accesso alla coppa europea più importante, la Champions League da queste parti manca dal 98, anno del centenario. Era un altro Athletic, ma dopo alcune stagioni così così tornano di moda i fasti dell’era Fernández. Chissà se ci sarà Valverde a guidare i biancorossi il prossimo anno, le offerte non gli mancano di certo…