Ibra? Ce l’ho! Lavezzi? L’ho preso l’anno scorso. Cavani? Eh, come faccio a farmi scappare il Matador. Ma c’è quel Verratti che in serie B ha fatto bene; quasi quasi prendo anche lui. E potremmo anche continuare a lungo. Questa, o quasi, deve essere stata la dura vita da presidente del Psg dello sceicco Nasser Al-Khelaifi negli ultimi 4-5 anni. Spendere e spandere come se non ci fosse un domani e alla faccia dei moralizzatori sostenitori di un calcio più parsimonioso vista la crisi mondiale. Questo carino quadretto potrebbe probabilmente essere giunto al termine; non è certo fatto ignoto che i bilanci del Psg siano finiti sotto la lente di ingrandimento degli ispettori Uefa.
Il tanto decantato Fair Play Finanziario si basa su di un principio semplice: ogni società non può spendere più di quanto incassa e gli eventuali debiti regressi non possono eccedere i 45 milioni di euro a biennio. Ma perché il Psg è finito nell’occhio del ciclone? Colpa della maxi sponsorizzazione sottoscritta con la Qatar Tourism Authority che porterà nelle casse del Psg tra i 125 e i 200 milioni a stagione per i prossimi 4 anni. Non deve stupire tanto il fatto che Al-Khelaifi di fatto si autosponsorizzi (la Qatar Tourism Authority e il fondo proprietario del club parigino fanno entrambi capo al fondo sovrano del Qatar) bensì l’entità della sponsorizzazione.
Altre società, in primis la Juve in Italia, spesso fanno riferimento a società correlate o comunque vicine alla proprietà; i bianconeri infatti hanno contratto con Jeep una sponsorizzazione importante e proficua e non è un caso che la Jeep sia indirettamente in mano agli Agnelli. La normativa del FPF dedica un intero capitolo proprio alle sponsorizzazioni provenienti da società “correlate” e prevede che la valutazione dell’entità di ricavi proveniente dallo sponsor da inserire in bilancio, venga fatta al fair value (valore di mercato). Il fair value è direttamente collegato al prestigio della squadra, ai trofei vinti e a parametri simili, è insomma il valore del “marchio”; tanto per fare un esempio il “marchio” Manchester United vale sul mercato attorno ai € 130 milioni .
Alla luce di quanto appena detto, è assolutamente lapalissiano che il Psg non possa avere valore simile; peccato che la sua sponsorizzazione sia di oltre 125 milioni di euro . Sappiamo bene che il vecchio caro Platini è particolarmente attento alle vicende del calcio transalpino; basti pensare alla buffonata in occasione dei sorteggi per gli ultimi mondiali e che ha garantito alla Francia un girone “abbordabile” (e siam stati gentili). Tuttavia, la violazione del regolamento vigente è incontrovertibile e oggettiva così come la sanzione: impossibilità di partecipare alle competizioni europee per 1,2 o 3 stagioni a seconda della gravità dell’illecito (per info chiedere al Malaga). Caro Michael la scelta è facile: fare un torto ai tuoi connazionali o consentire ai petroldollari di continuare a distruggere il mercato calcistico.
E mentre il Roi decide, Nasser dal suo ufficio ultralussuoso alza la cornetta e compone un numero a caso: “Pronto, uffici del Barça? Ci sarebbe un certo Lionel Messi che mi interessa. Mi raccomando, fatemi uno sconto, non posso spendere più come una volta!” (forse!).