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Zulte Waregem-Genk 2-2, l’essevee spreca l’ennesima occasione

Nove punti nelle prime tre partite, due nelle seguenti tre: quella che sembrava una fantastica rimonta per arpionare il primo, storico, titolo della propria storia sta diventando la fiera delle occasioni sprecate per lo Zulte Waregem. All’Arc-en-Ciel, nella sesta giornata (sulle dieci previste) del gironcino finale della Jupiler League belga, i ragazzi di Dury non vanno oltre il 2-2 contro il Genk “ultimo” e lontano dalla lotta per il titolo, fallendo così l’aggancio – almeno momentaneo – allo Standard Liegi capolista. Non c’è stata, quindi, la ripartenza dopo il k.o. di Lokeren: il sogno, almeno per il momento visto l’andamento strambo di questi playoff, si allontana.

Dury deve rinunciare a Verboom, squalificato, e lascia Naessens in panchina per far spazio a Sylla al centro dell’attacco; chiavi della squadra ovviamente affidate a Thorgan Hazard, miglior giocatore, per distacco, del campionato belga. Ferrera, per il suo Genk, ritrova Kumordzi dopo la squalifica; Vossen centravanti, come sempre, ma il 25enne finirà per essere uno dei protagonisti in negativo della serata.

Gli ospiti iniziano bene: all’8′ Mboyo, tra i migliori in campo, se ne va sulla sinistra e crossa basso per Vossen che di tacco, e di prima, cerca di beffare Bossut, bravo nel riflesso. La bella azione dell’undici del Limburgo è solo il preludio al vantaggio che arriva tre minuti dopo: De Fauw e D”Haene si scontrano nel più goffo degli interventi difensivi e danno via libera a Cissé, altruista nel servire Mboyo per il più facile dei gol. Il Genk sfiora il raddoppio due volte prima del ventesimo: Bossut prima non è perfetto sulla conclusione dal limite di Mboyo ma – al contrario – è prodigioso sulla ribattuta a colpo sicuro di Koulibaly. Al 17′, poi, Vossen spreca una buona opportunità facendosi stoppare dal portiere di casa. E’ il momento più difficile dello Zulte che vede vacillare anche l’imbattibilità interna stagionale all’Arc-en-Ciel. E, come da manuale del calcio, è proprio in questi frangenti che escono fuori i fuoriclasse: al 20′, Hazard jr. si accentra dalla sinistra e lascia partire un gran destro dai 25 metri che, complice la leggera deviazione di Kara, si infila nel sette. Il 12esimo gol stagionale del fantasista sveglia l’essevee che sfiora a più riprese il raddoppio prima dell’intervallo: Bongonda sfiora il primo palo su geniale assist di Conte, Hazard ritenta la fortuna dalla distanza (ma dal lato opposto) e Sylla spara alto da posizione più che favorevole. Insomma, al riposo si va sull’1-1, risultato giusto per quanto visto in campo.

Come ad inizio gara, anche la ripresa inizia nel segno del Genk: al 50′ Vossen si divora un gol già fatto, mandando a lato il colpo di testa a porta praticamente vuota (inspiegabile uscita di Bossut) che chiudeva il contropiede rifinito da Cisse. Al 56′, comunque, arriva l’1-2, grazie a Buffel che bissa il gol di pallonetto contro l’Anderlecht anche nella forma. Anzi, se possibile, l’ex centrocampista di Rangers e Feyenoord regala una delizia ancora più prelibata visto che la conclusione (in Italia la definirebbero, volgarmente, cucchiaio) con cui scavalca Bossut sotto la pioggia battente è da cineteca. Dury getta nella mischia Naessens che subito si mangia il 2-2 non incocciando bene, di testa, il perfetto cross di Hazard. Il genietto belga mette lo zampino anche nell’azione del pareggio che arriva al 65′: perfetto il triangolo con Caceres, forte e teso il cross a mezza altezza del francese sul quale si avventa Sylla, al nono gol in campionato. Il gol, stavolta, non gasa lo Zulte, probabilmente stanco alla 54esima partita stagionale. Il ritmo si abbassa, l’undici di casa finisce per sbilanciarsi alla ricerca, senza idee, del 3-2 e si espone al contropiede ospite. Il Racing, così, all’84’ ha l’occasione per riportarsi in vantaggio ma Vossen, ancora lui (sarà sostituito poco dopo), sbaglia il facile appoggio per Buffel. Finisce 2-2 una partita bella, intensa, giocata bene da entrambe le squadre. Il rimpianto resta però allo Zulte Waregem che resta in terza posizione, con una partita in più, a -1 dal Club Brugge (impegnato domani a Lokeren) e a -2 dallo Standard di scena domenica a Bruxelles contro l’Anderlecht.

 

Alfonso Alfano

Sono Alfonso Alfano, 32 anni, della provincia di Salerno ma da anni vivo in Spagna, a Madrid. Appassionato di sport (calcio, tennis, basket e motori in particolare), di tecnologia, divoratore di libri, adoro scrivere e cimentarmi in nuove avventure. Conto su svariate e importanti esperienze sul Web.

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