In Argentina, Grondona progetta la rivoluzione del campionato di Primera División. Si tratterebbe di un super campionato composto da 30 squadre: le 20 della massima divisione argentina più 10 squadre che verrebbero promosse dalla divisione inferiore, la B Nacional. Analizziamo, nel dettaglio, l’idea di Julio Humberto Grondona, il capo della federazione calcistica argentina (AFA).
L’intenzione è quella di aprire le porte della Primera anche a compagini provenienti da altre province dell’Argentina visto il monopolio della provincia di Buenos Aires, dalla quale proviene la maggior parte delle società. La composizione del campionato è nota. Trenta squadre: dieci formazioni della B Nacional in aggiunta alle venti della Primera División. Le squadre della divisione inferiore che saliranno di categoria uscirebbero da un torneo che si giocherebbe nel secondo semestre del 2014. Un torneo che disputerebbe anche il resto delle categorie inferiori perché, ovviamente, andrebbero occupati i posti lasciati vacanti dai club che entrerebbero in Primera División e così via per ogni divisione nazionale.
Il campionato si svolgerebbe nell’anno solare, a partire da febbraio 2015. Un tutti contro tutti di sola andata che decreterà un unico campione nazionale. 29 lunghe giornate più la “fecha clásicos” (giornata derby) nella quale si affronterebbero le principali squadre del paese con partite di andata e ritorno.
I match di ritorno del campionato verrebbero disputati nella stagione (ossia nell’anno solare) seguente, decisione che crea più di un dubbio sul sistema delle retrocessioni. Ogni anno oppure ogni due anni di modo che le squadre possano scontrarsi in partite di andata e ritorno?
Una cosa è certa, il promedio rimarrebbe la modalità che determina chi scende nella categoria inferiore.
Per far sì che il progetto di Grondona prenda concretamente piede manca l’assicurazione economica.
Attualmente, i proventi dei diritti televisivi vengono spartiti in tre parti: la somma più consistente è proprietà di River Plate e Boca Juniors; dopo viene la fetta appartenente a San Lorenzo, Racing e Vélez ed infine il restante bottino se lo dividino le altre formazioni. Ora, è evidente come qualunque società della B Nacional riceva meno soldi rispetto ad una qualunque società della massima divisione. Ecco che si presenta la questione: come garantire un’equa parte dei diritti ai club provenienti dalla B? Continuerebbero a ricevere le stesse somme di denaro? O verrebbero ridiscussi i termini della spartizione dei diritti tv?
Il governo argentino non sembra intenzionato a finanziare il progetto. Nonostante ciò, dall’AFA fanno sapere che il denaro verrà trovato.
Riuscirà Grondona a trasformare in realtà il disegno di un super campionato o questa idea rimarrà una sua semplice ossessione?
(foto tratta da olé.com.ar)
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