Avevano sotterrato l’ascia di guerra, i tifosi dell’Olympique Marsiglia; due vittorie di fila dell’OM, la firma di Bielsa sempre più vicina (“El Loco”, però, stasera non era presente sugli spalti), la prospettiva di passare il Lione in classifica. Lo 0-0 contro il Lille rimanda invece l’ambiente nella malinconia più assoluta, non tanto per il risultato che di per sé è accettabile considerato che i nordici sono, e resteranno, la terza forza del campionato, ma per il modo con cui è maturato. Certo, il merito – o meglio, demerito – è anche dell’undici di Girard se il posticipo della 34esima giornata di Ligue 1 si è rivelato come una delle più brutte partite della stagione, di una mediocrità francamente imbarazzante per il livello a cui dovrebbero appartenere le due compagini. Lo 0-0, insomma, rispecchia esattamente quanto visto in campo.
Anigo rinuncia ai due grandi ex della partita: Thauvin (recuperato dall’infortunio) e Payet sono in panchina (20 milioni versati nelle casse dei nordici quest’estate per i due trequartisti, mai accettati da Valbuena e dallo spogliatoio marsigliese), in campo va ancora Khalifa, talismano delle ultime due vittorie. Nel Lille si registra il forfait dell’ultima ora di Basa, perdita importante al centro della difesa, nonostante Rozenhal non sfiguri poi al fianco di Kjaer. Il Lille comincia forte, dopo nemmeno trenta secondi Origi va via a Mendy sulla destra e piazza il cross deviato di testa da Souaré: bravo Mandanda nella risposta d’istinto. Il Marsiglia fatica a creare, Valbuena è in una di quelle serate in cui non ne combina mezza giusta. L’unico a lottare, e a rendersi protagonista di buone giocate (bello il tiro a giro dalla distanza a metà del primo tempo) è Gignac, che sogna ancora la convocazione per il Mondiale. L’episodio clou della partita si registra al 17′: Souaré lascia Dja Djédjé sul posto, entra in area ed è atterrato da N’Koulou, in evidente ritardo in scivolata. Rigore netto, l’arbitro Chapron (forse ha una h di troppo) lascia giocare tra lo stupore generale, anche del Velodrome.
Poco, pochissimo, nella ripresa. Il pubblico di casa, dopo aver sommerso di fischi i propri giocatori al rientro negli spogliatoi, si diverte a lanciarsi palle di carta, visto lo spettacolo indecente che Marsiglia e Nizza offrono. Gli errori di precisione nemmeno si contano, alcuni sono degni di “Mai dire gol” (un cross di Mendy passerà alla storia come il più sballato di sempre), intensità e voglia pari a zero. Una rovesciata, di tanto fuori, ad opera di Andre Ayew non sortisce alcun effetto, degno di nota invece l’ingresso di Thauvin. Il giovane fuoriclasse vivacizza un tantino la situazione, chiama anche Enyeama a un buon intervento attorno al 70′. Nel finale, poi, un’occasione per parte: Origi, dal limite, sfiora l’incrocio dei pali, Gignac – in pieno recupero – sfiora il palo di testa (con Enyeama sulla traiettoria). Un gol sarebbe stato quasi una beffa. Punto prezioso per il Lille, sempre più terzo: a quattro giornate dalla fine, sono sette i punti di vantaggio sul Saint-Etienne quarto.
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