AMBURGO-WOLFSBURG 1-3 – Novanta secondi, solo novanta miserabili secondi. Tanto è durata la resistenza dell’Amburgo, spazzato via dal Wolfsburg più per demeriti propri che per bravura dell’avversario. D’accordo, l’Amburgo è sceso in campo particolarmente rimaneggiato dalla cintola in su. E anche il ruolo di esterno basso a sinistra è stato ricoperto da un calciatore, Jiraceck, che di solito viene schierato come mezzala o mediano. Ma le amnesie difensive, supportate da una mediana incapace di far filtro, sono state imbarazzanti. E per il Wolfsburg, sempre più deciso ad acciuffare l’Europa dalle grandi orecchie, infilarsi nella “Gruviera” difensiva rothosen è stato un gioco da ragazzi. La situazione del HSV si fa sempre più allarmante, anche se il calendario potrebbe teoricamente dare una mano alla squadra di Slomka, attesa da impegni più morbidi rispetto a Norimberga e Stoccarda, dirette rivali nella lotta per non retrocedere.
Avvio di partita shock per i locali: dopo solo un minuto e mezzo, Luiz Gustavo lancia nello spazio Perisic, che fa a fette la maldisposta retroguardia avversaria e batte un incerto Adler in uscita. Il dominio dei biancoverdi è disarmante, agevolati da un Amburgo confuso, impacciato e decisamente spaesato. Nella prima mezz’ora, la squadra di Hecking sfiora il gol in almeno tre circostanze, due delle quali esaltano le doti acrobatiche di René Adler. Il raddoppio degli ospiti, a tre minuti dal termine della prima frazione, è opera di De Bruyne, che batte Adler con un preciso destro a giro sul palo più lontano e firma, finalmente, il primo gol con la maglia del Wolfsburg. La partita, già ampiamente chiusa per quanto visto nel primo tempo, va in archivio dopo solo tre minuti dalla ripresa delle ostilità: Rodriguez batte un angolo dalla sinistra, Naldo spizza di testa e Olic, posizionato al limite dell’area piccola, batte sul tempo Westermann ed insacca con una bella conclusione volante.
La terza rete subita sveglia l’orgoglio dei locali, vicini al gol in ben tre occasioni nello spazio di soli sette minuti. La marcatura di Ilicevic, giunta dopo otto minuti dall goal di Olic, è la logica conseguenza del “riscatto” rothosen. Ma la reazione, purtroppo per i tifosi locali, si rivela effimera: i rothosen combinano ben poco. Ed è il Wolsfburg, a venti dal termine, a sfiorare la quarta rete, il tiro di Luiz Gustavo, però, si stampa sulla traversa. Lupi ancora pericolosi nel finale, ma Adler compie una prodezza e riesce a deviare la sfera in corner. Nei minuti di recupero, Luiz Gustavo viene espulso per una doppia ammonizione decisamente evitabile. Per il Wolfsburg il sogno europeo continua, mentre l’Amburgo, unica squadra della storia del calcio tedesco ad aver disputato tutte le edizioni della Bundesliga, non è mai stata così vicino alla retrocessione.