FA CUP – Dura solo 45 minuti il sogno dello Sheffield United, il prossimo 17 maggio l’Arsenal affronterà infatti l’Hull City nella finale di Fa Cup a Wembley. Troppa differenza tecnica e fisica, nonostante gli uomini di Nigel Clough siano andati al riposo in vantaggio la differenza di due serie si è alla lunga fatta sentire. Non è mancato lo spettacolo tantomeno i gol, 8 per l’esattezza, a condimento di una semifinale che certamente non ha deluso le attese. Appuntamento rimandato per Nigel, allenatore delle Blades, di portare a casa Clough quella Fa Cup che neanche papà Brian è mai riuscito a vincere col suo Nottingham Forest.
Costretto dalle leggi della F.A. a rinuciare alla coppia d’attacco titolare Jelavic-Long (entrambi hanno già giocato un match di coopa rispettivamente con Everton e Wba), Bruce schiera Sagbo come unico terminale offensivo e un folto centrocampo. Dopo il calcio d’inizio ritardato di 7′ per ricordare Hillsborough, il match si apre all’insegna dell’equilibrio, l’unico proibitivo tentativo di Huddlestone da centrocampo non crea patemi ad Howard. Sono molto ben messe in campo le Blades, cuor leggero e tanta voglia di fare portano al vantaggio dopo 20′, cross basso di Brayford, Baxter anticipa Chester e infila Harper, la dedica è per i 96 morti di Hillsborough. Colpo inaspettato per i ben più quotati Tigers, Boyd non punge e Sagbo soffre il pressing in mediana: si fa vivo ancora lo Sheffield, ma lo scozzese Scougall non trova la porta. Ci avviciniamo alla fine della prima frazione di gioco e i Tigers impattano la partita con Sagbo servito da Livermore, passa solo un giro di lancette e proprio Scougall riporta in vantaggio i suoi in barba all’inerzia che sembrava spostata verso gli avversari: gran discesa di Murphy sulla sinistra e destro vincente dell’ex Hibs che porta gli uomini di Clough al riposo in trance agonistica.
Ad inizio ripresa doppio cambio per Bruce, fuori Figueroa e Boyd, dentro Aluko e Fryatt: cambio di modulo e 4-4-2. Minuto 49, dall’angolo di Meyler nasce una mischia, Fryatt è il più lesto di tutti e fa 2-2. Le fatiche del primo tempo si fanno sentire nelle gambe dei biancorossi ed i Tigers iniziano a prendere il sopravvento oltre che tecnicamente anche atleticamente: ne consegiurà una pioggia di gol. Passano solo 5 minuti e Huddlestone triangola con Meyler, si trova a tu per tu con Howard e lo batte in uscita. I Tigers mettono la freccia, Blades sulle gambe. Bruce inserisce l’ex Quinn, dopo 8 anni passati a Sheffield ritorva il suo passato e quasi come scherzo del destino chiude i conti servito dal secondo assist di giornata di Livermore, esultanza e tante lacrime. Clough vuole riaprirla, inserisce il castiga-Nottingham Porter per uno stremato Scougall, ma è un sussulto di Murphy a riaccendere un lumicino di speranza tra gli spalti biancorossi di Wembley a pochi secondi dal 90′. 4-3. Minuti di recupero, Blades avanti con l’orgoglio più che con le idee, la difesa non c’è più e davanti ad Howard si aprono praterie per il contropiede, Meyler è il più lesto di tutti e mette fine ad ogni velleità. Hull in finale come ampiamente da pronostico, esce a testa altissima lo Sheffield, dalla terza serie a 45′ dalla finale di F.A. Cup. Chapeau.
Hull City (4-5-1): Harper; Rosenior; Davies; Chester; Figueroa (45′ Fryatt); Elmohamady; Livermore; Huddlestone; Meyler; Boyd (45′ Aluko); Sagbo (63′ Quinn).
All: Steve Bruce
Sheffield United (4-4-1-1): Howard; Brayford; Harris (94′ Hill), Collins, Maguire, Flynn, Murphy, Scougall (83′ Porter), Coady, Doyle, Baxter (83′ Davies).
All: Nigel Clough
Marcatori: 43′ Sagbo, 48′ Fryatt, 53′ huddlestone, 67′ Quinn, 92′ Meyler – 20′ Baxter, 44′ Scougall, 90′ Murphy
Arbitro: Andre Marriner