Granada-Barcellona 1-0: cala il sipario su un ciclo stellare

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Nella notte stregata del Los Carmenes il Barcellona depone le armi e mette, con ogni probabilità, la parola fine ad un ciclo vincente, che ha entusiasmato il mondo intero. Di esso ci rimarrà impresso e vivo il ricordo delle prodezze di Messi, il Dio del calcio moderno, di un tiki-taka vibrante e mai noioso. Tutto, però, nella vita ha un principio e una fine. Ebbene la notte di Granada sembra il degno sfondo dinanzi al quale calare il sipario di quella che è stata una delle più belle favole dell’intera storia del calcio. E’ un personaggio secondario il protagonista di questa notte, che, ne siamo certi, farà a lungo parlare di sé. Il Granada, una squadra in lotta per non retrocedere e ormai vicina alla salvezza, sancisce la fine del Barcellona stellare in una notte buia in cui la dea bendata ha mostrato il suo ghigno beffardo alla squadra più forte e assolutamente meritevole di portare a casa la vittoria. Finisce 1-0, tutto il resto lo dirà la storia.

 

Alla vigilia della gara lo staff medico dei blaugrana ha emesso un vero e proprio bollettino di guerra:  l’assenza di Bartra si aggiunge  a quelle di Puyol e Piqué, mettendo nei guai il “Tata” Martino. Il tecnico dei blaugrana, però, decide di complicarsi ulteriormente la vita, concedendo un turno di riposo a Dani Alves e Jordi Alba, in evidente debito di ossigeno ma assolutamente necessari, e  optando per una difesa inedita con Macherano e Busquets centrale. A centrocampo Xavi lascia il posto a Song per aumentare i muscoli contro una mediana che di forza fisica e dinamismo ne ha da vendere. Lucas Alcaraz recupera in extremis Fran Rico e affida a Iturra il compito di proteggere il castello eretto davanti a Karnezis.

Il Barcellona, come era facilmente prevedibile, prende in mano le redini del gioco fin da subito e staziona costantemente nella metà campo avversaria, ma rischia grosso in contropiede. I padroni di casa non vedono quasi mai il pallone, ma nella prima e unica occasione di tutta la prima frazione di gioco passano in vantaggio con Brahimi, il cui taglio nello spazio viene premiato dalla pregevole imbucata di Fran Rico, il geometra del Granada. Il buco per vie centrali della difesa blaugrana è imbarazzante e Pinto non può nulla sulla conclusione da pochi passi di Brahimi. Il Barcellona non ci sta e reagisce immediatamente, ma il continuato possesso palla blaugrana non mette in imbarazzo la retroguardia andalusa, che riesce a chiudere ordinatamente tutti gli spazi con due linee di difesa e centrocampo strettissime. I blaugrana riescono a rendersi pericolosi  soltanto quando aumentano sul serio i giri del motore, sviluppando una manovra veloce, fatta di tocchi di prima, verticalizzazioni immediate e continui cambi di fronte. Neymar è in assoluto il più pericoloso dei suoi, ma anche il più nervoso e a pochi secondi dallo scadere del primo tempo viene graziato dal fischietto  Carlos Delgado, dopo un brutto calcione ai danni di  Nyom. Messi  è volenteroso, ma non riesce ad incidere in modo determinante sulla gara.

In avvio di ripresa il Barcellona preme il piede sull’acceleratore e manda alle corde i padroni di casa, che, però, non rinunciano mai a far male in contropiede contro una squadra lunghissima e in evidente imbarazzo ogni qualvolta venga attaccata. Al 54’ con un’azione fotocopia a quella del vantaggio la premiata ditta Fran Rico-Brahimi va a tanto così dal raddoppio, ma viene bloccata dalla disperata diagonale di Montoya, bravissimo nel tappare l’ennesimo imbarazzante buco centrale. Cinque minuti più tardi Neymar decide di far tutto da solo, si incunea tra le maglie strettissime della difesa avversaria e conclude in diagonale di sinistro, ma la sfera sfila sul fondo di pochissimo. Al 63’ Messi con una meravigliosa punizione a giro, che scavalca la barriera, costringe Karnezis al miracolo e sugli sviluppi del corner successivo il portiere greco si ripete, opponendosi di puro istinto alla conclusione a botta sicura in mischia di Busquets. Al 80’ Nyemar  sbuccia la conclusione a tu per tu con Karnezis e vede la più grande occasione della partita infrangersi contro il recupero disperato sulla linea di porta di Llori. Un minuto più tardi il Iniesta dialoga dentro l’area di rigore con Neymar, prende la mira, ma la sua conclusione sfiora il palo a portiere battuto. Nel finale di gara salgono in cattedra i tenori blaugrana, con i padroni di casa che sono totalmente in balia delle giocate di Neymar, Iniesta e Messi, ma riescono incredibilmente a non capitolare. Al 88’, però, El Arabi supera con un lob un disastroso Song ,si presenta a tu per tu con Pinto, ma viene ipnotizzato per ben due volte dal portiere blaugrana. Il Barcellona continua a spingere fino al fischio finale, ma nella notte del Los Carmenes la dea bendata  ha deciso di voltare le spalle ai ragazzi di Martino, che lasciano il campo sfiancati e delusi. Per i ragazzi di Alcaraz invece è festa grande.