BAYERN MONACO-BORUSSIA DORTMUND 0-3, I PROMOSSI
MARCO REUS – Nelle ultime cinque partite, fra campionato e Champions, ha messo a segno sette gol, a cui vanno aggiunti due assist vincenti. Parte leggermente arretrato rispetto ad Aubameyang, ma si scambia sovente la posizione con l’ex calciatore dei Verts, tanto che, al tirar delle somme, occupa per maggior tempo il ruolo di prima punta (in fase di non possesso il gabonese scala a sinistra, lasciando il tedesco al centro). Gioca una partita mostruosa. Javi Martinez, se lo sognerà tutta la notte. Devastante.
MATS HUMMELS – E’ cosa risaputa: quando Mats vede i colori dell’FCB, sforna sempre grandi prestazioni. Sarà spirito di rivalsa (Mats ha fatto tutta la trafila delle giovanili baveresi prima di essere “scaricato” ai gialloneri), ma anche oggi il centrale giallonero non ha sbagliato quasi nulla. Dominatore delle palle alte, puntuale e preciso nelle chiusure: a Monaco si stanno ancora mangiando le mani. Insuperabile.
HENRIKH MKHITARYAN – “Brocco”. “Incapace”. “Giocatore che non vale tutti i soldi spesi”. Questi i giudizi che, una parte dei tifosi del BvB, avevano riservato al calciatore armeno dopo gli errori commessi nella gara contro il Real, determinanti per il mancato accesso alle semifinali. Henrikh, però, ha mandato al mittente le critiche ricevute ed ha sfoderato una prova sublime. Realizza il gol che sblocca il match, si sacrifica in fase d’interdizione ed è, spesso, il primo a far ripartire l’azione. Mkhi è al primo anno in un campionato “top”, nonché alla prima stagione sotto gli ordini di Klopp, tecnico che chiede molto ai propri giocatori. In molti se lo scordano, ma un certo Lewandowski fece la prima annata in giallonero da comprimario, riserva di un certo Lucas Barrios. Lo apprezzerete di più con il passare degli anni. Riscatto immediato.
DURM – Non vale Schmelzer, chiaro. E, in tutta onestà, non è un “fulmine di guerra”. Oggi, però, il giovane terzino sinistro giallonero ha riscattato, in parte, alcune prove particolarmente negative del recente passato. Robben è un bruttissimo cliente, ma lui lo contiene bene. Sorprendente.
KLOPP – Battere il Bayern, a domicilio, con un netto 3-0, non si può mai considerare una vittoria di Pirro, specie dopo quanto accaduto fra le due squadre negli ultimi anni. Oggi, al cospetto della squadra potenzialmente più forte del mondo, mette in campo undici leoni che pressano a tutto campo. La squadra, specie dalla trequarti in avanti, è camaleontica, capace di non dar punti di riferimento al Bayern. E oggi, dopo aver visto questo Reus, il “dopo-Lewandowski” fa decisamente meno paura. Mago.
BAYERN MONACO-BORUSSIA DORTMUND 0-3, I BOCCIATI
JAVI MARTINEZ – Guardiola, in ottica 2014/2015, lo sta provando da difensore centrale, ruolo che ricoprì con ottimi risultati nell’ultima stagione all’Athletic Bilbao. Sarà la desuetudine al ruolo, ma oggi il basco non ne imbrocca una giusta. Soffre l’imprevedibilità degli avanti gialloneri, a cui rimedia, spesso, con dei brutti falli. Riportatelo a centrocampo. Spaesato.
RAFINHA – Quest’anno è stata la sorpresa del Bayern, titolare dopo l’avanzamento di Lahm sulla mediana. Resta, però, l’anello debole, come si è visto in maniera lampante stasera. Dalle sue parti, chiunque transiti, trova gloria. Nel finale, inoltre, si becca un meritato rosso per uno stupida manata (o, forse meglio, unghiata) sulla faccia di Mkhitarian. Oltremodo deludente.
GOTZE – All’andata segnò il gol dell’ex, accolto da una caterva di fischi da parte dei suoi vecchi tifosi. Oggi, dinnanzi ai suoi nuovi supporter’s, gioca una partita sottotono. Spesso gira a vuoto, alla ricerca disperata di una posizione dove poter incidere nel match. Ma non la trova e non lascia traccia. Leggermente meglio quando entra Muller e riesce ad agire leggermente più defilato sull’esterno. Corpo estraneo.
SCHWEINSTEIGER – Nel finale si fa valere con un pericoloso tiro che costringe Weidenfeller ad un difficile intervento, ma nel resto dell’incontro non combina nulla di buono. Non fa filtro (poco aiutato da Lahm), costruisce poco (normalmente è lui ad abbassarsi sulla linea dei difensori e a far partire l’azione) e si nota decisamente poco anche negli ultimi trenta metri. Desaparecido.
GUARDIOLA – Giocare contro il Borussia Dortmund non è mai una sfida banale. La scusa del titolo già acquisito, non regge. A differenza dalla sconfitta di Augsburg, dove scese in campo un Bayern pieno zeppo di seconde e terze linee, il catalano ha messo in campo buona parte della squadra titolare, con i soli Boateng e Muller in panchina. Certo, qualche esperimento non è mancato, ma la squadra è apparsa stanca a livello fisico e mentale, forse sazia dei successi ottenuti negli ultimi anni. Perde nettamente il duello con Klopp. Sovrastato.