HERTHA BERLINO-HOFFENHEIM 1-1 – Finisce come era lecito attendersi alla vigilia: Hertha e Hoffe, appaiate a 36 punti in una zona di classifica d’assoluta tranquillità, si spartiscono la posta in palio e vedono sempre più vicina l’aritmetica certezza della permanenza in Bundesliga, già oggi di fatto acquisita. Luhukay, reduce dal k.o. di Gelsenkirchen, opta per un Hertha decisamente diverso negli interpreti: fuori Kobiashvili, Schulz, Cigerci e Wagner; dentro Brooks, Pekarik,Hosogai e Ronny. Nelle fila dell’Hoffe, invece, Gisdol opta per due sole novità, con Elyounouss e Casteels in luogo degli indisponibili Modeste e Grahl.
PRIMO TEMPO – Giornata decisamente gradevole a Berlino, baciata dal sole e da una giornata primaverile che sfiora i venti gradi. La prima occasione, al terzo, è per i locali con Djeng, che non concretizza nel migliore dei modi un bello spunto personale. La formazione capitolina si fa preferire e passa meritatamente in vantaggio grazie ad Allagui, che batte Casteels con un chirurgico destro dal limite dell’area. Le due squadre giocano a viso aperto, con l’Hoffe che, nel tentativo di recuperare lo svantaggio, si rende maggiormente propositivo. Il tanto sospirato pareggio giunge al trentesimo: Volland appoggia all’indietro per Polanski, autore di un piatto sinistro dal limite dell’area che batte Kraft. Nell’ultimo quarto d’ora, l’Hoffe si rende pericoloso con Firmino, mentre l’Alte Dame – all’ultimo minuto – sfiora il gol con Ramos, che costringe Casteels ad un difficile intervento.
SECONDO TEMPO – Nessun cambio nell’intervallo: le due squadre si presentano con gli stessi ventidue protagonisti dei primi quarantacinque minuti. Passano solo tre minuti per assistere alla prima palla-gol, ma Ramos, anziché servire Allagui in mezzo all’area, cerca il gol personale e getta alle ortiche una nitidissima chance. Sul rapido ribaltamento di fronte, Pekarik si immola e respinge con il corpo una pericolosa conclusione di Firmino. La gara perde d’intensità. Le due squadre, come la logica della classifica impone, sembrano accontentarsi della divisione della posta in palio. Dopo venti minuti di nulla assoluto, Salihovic, con un sinistro ad incrociare sul secondo palo, va vicinissimo al gol. Brutto episodio al settantesimo: Ramos commette fallo su Casteels e costringe il portiere belga ad abbandonare il terreno do gioco; al suo posto, dentro Stolz, che debutta in Bundesliga a trent’anni suonati. Il finale di partita si rivela entusiasmante. Al settantaseiesimo, Pekarik penetra in area di rigore del TSG e calcia sull’esterno della rete, mentre sette minuti più tardi è Volland, con una bella conclusione da fuori area, a mettere i brividi ai tifosi dell’Hertha. I padroni di casa, nell’arco di due minuti, sfiorano il vantaggio, prima con Ramos (ottantottesimo) e poi con una punizione di Ronny (ottantanovesimo). Ma è l’Hoffe, al terzo minuto di recupero, ad andare vicinissimo al gol che vale i tre punti, Kraft, però, si supera e devia in angolo una velenosissima conclusione di Volland. Finisce in parità, risultato giusto che, a conti fatti, soddisfa entrambe le compagini.