C’è una costellazione che brilla sul cielo di Madrid questa notte, è blanca e composta da tre stelle la cui luce acceca e disarma. Lo chiamano BBC questo trio di stelle, capace in una notte di primavera di spazzare via letteralmente i fantasmi del passato, quei tedeschi gialloneri che l’anno scorso fecero penare tanto il pubblico del Bernabeu. L’assenza di Lewandoski passa in secondo piano di fronte ad un Real Madrid stellare, esaltante e a tratti spaventoso. Tutto ha funzionato alla perfezione e la qualificazione è ormai ad un passo. Cristiano Ronaldo mette il punto esclamativo sulla gara e raggiunge il record di marcature in una sola edizione di Champions League detenuto prima di questa sera da Altafini e Messi. Per una volta, però, è stato Bale a rubare la scena per tutta la durata del monologo blanco, irridendo gli avversari con una serie interminabile di dribbling ad altissima velocità. Roba da ritiro della patente. Il Borussia è rimasto accecato e si è sciolto come neve al sole.
Ancelotti deve fare a meno di Marcelo, che starà fermo non meno di due settimane a causa di una lesione di primo grado agli adduttori della coscia sinistra, e schiera al suo posto Coentrão. Nel Borussia Dortmund Aubameyang è chiamato all’ingrato compito di sostituire lo squalificato Lewandoski, che l’anno scorso si trasformò nell’incubo della difesa e dei tifosi del Real Madrid. In difesa Durm, uno dei tanti giovani lanciati da Klopp in questa stagione per far fronte ai tanti infortuni, viene opposto a Bale nel ruolo di terzino sinistro.
In avvio di gara il forcing offensivo del Real Madrid è impressionante e, dopo appena tre minuti, gli uomini di Ancelotti trovano il vantaggio con Bale, che sul suggerimento di Carvajal brucia con un pregevole stop a seguire un imbambolato Papastathopoulos e con la punta del piede anticipa l’uscita di Weidenfeller. Lo svantaggio subito a freddo tramortisce il Borussia Dortmund, che non riesce proprio a riprendersi per tutta la prima frazione di gioco. Grosskreutz e Reus, che si scambiano spesso la posizione, non riescono né con le buone né con le cattive a frenare le discese sulla fascia sinistra di un incontenibile Coentrão, mentre per vie centrali i tagli di Benzema consentono a Bale di fare il diavolo a quattro negli spazi liberi. La BBC si scatena con fraseggi velocissimi negli spazi molto stretti che mandano in bambola la retroguardia ospite. I gialloneri corrono tanto, ma a vuoto perché la palla gestita dai Blancos viaggia a velocità elevatissima. Al 11’ Weidenfeller deve superarsi sulla punizione velenosa di Cristiano Ronaldo, con la palla che si abbassa all’improvviso sotto la traversa. Il pressing altissimo dei ragazzi di Ancelotti toglie il respiro ai mediani ospiti, che finiscono per sbagliare tanto in fase di impostazione del gioco e di uscita, come al 27’, quando sul pressing di Xabi Alonso la palla finisce al limite dell’area tra i piedi sapienti di Isco, che in un fazzoletto di terreno con un colpo di biliardo fa passare la palla in uno spazio invisibile a noi comuni mortali e sigla il raddoppio strameritato. Tre minuti più tardi Weidenfeller deve compiere un altro miracolo sulla punizione di Bale. Klopp, nonostante si aspettasse un avvio rabbioso delle Merengues, perde letteralmente le staffe in panchina nel vedere la sua squadra cadere sotto i colpi dei Blancos senza l’onore delle armi.
Nella ripresa il copione non cambia, con la scatenata BBC che continua a far ammattire la retroguardia ospite senza soluzione di continuità. Al 55’ Cristiano Ronaldo fa secco in velocità Hummels e mette un velenoso pallone in mezzo, dove Papastathopoulos anticipa provvidenzialmente Benzema davanti alla linea di porta. Sugli sviluppi del corner successivo il Borussia Dortmund rischia di riaprire la gara con un contropiede fulmineo che il sinistro di Mkhitaryan non premia a dovere. Tre minuti più tardi Modric va via con estrema facilità centralmente e manda a tu per tu con l’estremo difensore giallonero Cristiano Ronaldo, che si porta la palla rapidamente dal destro al sinistro e cala il tris a porta sguarnita.Incassata la terza rete, i ragazzi di Klopp hanno un moto di orgoglio e vanno vicinissimi al gol della bandiera con Mkhitaryan, che sulla respinta corta di Casillas vede la sua conclusione murata dall’intervento disperato di Pepe. Al 84’ Bale decide di far tutto da solo: parte palla al piede da metà campo, supera quattro avversari come birilli, ma la sua conclusione termina alta sopra la traversa. E’ l’ultimo atto del monologo blanco al quale l’incantato pubblico del Bernabeu ha riservato un’interminabile serie di applausi a scena aperta.