BARCELLONA-ATLETICO MADRID 1-1, I PROMOSSI
Diego Costa: fino a quando rimane in campo è il punto di riferimento della squadra, il “refugium peccatorum”. E’ sempre in prima linea a fare a sportellate con i difensori avversari, a cantare e portare la croce. Poi sente una fitta alla coscia, si ferma, ma vuole rientrare. Simeone fa di tutto per convincerlo ad uscire. Alla fine si arrende al dolore, non al nemico. BRAVEHEART
Godin: se la difesa dei Colchoneros si rivela un muro praticamente invalicabile, gran parte del merito è suo. Disposto a difendere la posizione a costo della vita, si immola disperatamente sugli avversari quando non riesce a bloccarli col mestiere e l’esperienza. No pasarán, sembra ruggire in faccia agli avversari. LINEA MAGINOT
Diego: alzi la mano chi avrebbe puntato un centesimo su di lui. Praticamente nessuno. Diciamoci la verità, quando il brasiliano ha fatto il suo ingresso in campo al posto di Diego Costa tutti abbiamo avuto la sensazione che da quel momento sarebbe cominciato il solito ininterrotto monologo blaugrana. Troppo lezioso, inconcludente, lento, ma soprattutto incapace di dare peso al reparto offensivo, avrebbe sentenziato qualche aspirante professorone da lavagna tattica alla Domenica Sportiva. E la follia che al suo paese diventa estro, magia dove la metti? Sfodera una prodezza di esterno destro che va a togliere le ragnatele dall’incrocio dei pali e ammutolisce il Camp Nou. Esce dal lungo letargo e si trasforma in un raggio missile…UFO ROBOT
Iniesta: tocca a lui suonare la carica e mandare in paradiso il piccolo maghetto brasiliano con un tocco di esterno destro che è un concentrato di genialità e tecnica ultraterrena. Le sue imbeccate negli spazi invisibili a noi poveri comuni mortali incantano gli occhi del pubblico come un bimbo stupito dinanzi ad un prestigiatore. Lo sapete cosa ha in testa il mago Andrés…? HARRY POTTER
Neymar: se Iniesta sembra giocare con la bacchetta, le sue sponde trasformano il prato del Camp Nou in un tavolo verde da biliardo. La rete del pareggio ricorda le buche improbabili di Riccardo Nuti. SIGNOR QUINDICIPALLE
BARCELLONA-ATLETICO MADRID 1-1, I BOCCIATI
Juanfran: rovina la strepitosa prestazione del pacchetto arretrato dei Colchoneros con una piccola distrazione che un fuoriclasse come Neymar non ti perdona. Nonostante la macchia, è di razza. Si veda il pedigree. RIMANDATO
Messi: la partita nel complesso non gli varrebbe un posto tra i peggiori, ma da lui è lecito attendersi molto di più. Spesso è costretto a defilarsi sulla destra per trovare un po’ di respiro. Non siamo in Bolivia, è merito della fase difensiva quasi impeccabile dei ragazzi di Simeone. Si accende ad intermittenza e certamente la sua stella non brilla. ECLISSI
Sosa: vedendolo giocare, si capisce il motivo per il quale Simeone punti sempre sugli stessi uomini. E’ l’esempio lampante di come i panchinari dell’Atlético Madrid non siano neppure lontanamente all’altezza dei titolari. Ciò la dice lunga sui grandi meriti di Simeone. BRUTTO ANATTROCOLO
Martino: Gerardo ma quanto ci metti a mischiare le carte? Correre…ai ripari non è davvero il suo forte. All’interno dello spogliatoio fa sentire il suo peso, il suo carisma, ma in campo e appena fuori occorre maggiore prontezza. SOVRAPPESO
Villa: dopo pochi minuti sbaglia incredibilmente una ghiotta occasione e scompare dal campo tra i fischi del suo ex pubblico. CHI L’HA VISTO?