In un colpo solo il Flora perde imbattibilità e primato contro un sorprendente Infonet, capace di imbrigliare gli esterni biancoverdi e colpire in modo letale in contropiede. Il Flora si è cullato su di una superiorità tecnica che non può bastare contro avversari quadrati e determinati. Norbert Hurt dovrà lavorare sul carattere dei suoi uomini perché preoccupante è apparsa la svagatezza dei singoli e l’estrema facilità con cui venivano persi i contrasti a centrocampo, concedendo ripartenze che si sono rivelate sanguinose, anche grazie alla grande prestazione offerta dalla mediana ospite e da un Manucho costantemente capace di far salire la squadra e dare profondità alla manovra. Il fiuto del gol di Prosa, la capacità di surclassare da un punto di vista fisico gli avversari sulle palle inattive e la contestuale mancanza di malizia della retroguardia ospite hanno permesso una rimonta vanificata nel finale da una lettura difensiva troppo sufficiente e, quel che più colpisce, disattenta. Ciò che divide il Flora da una stagione in vetta alla classifica è la capacità, che solo le grandi hanno, di raddrizzare e vincere gare nate sotto una cattiva stella. Non si può essere sempre dirompenti in fase offensiva o completare rimonte esaltanti, ma buttare un punto, che al termine di un campionato estremamente equilibrato si sarebbe potuto rivelare decisivo, per via di un atteggiamento abulico, quasi insofferente, mal si addice alle aspettative di un pubblico colorato, frizzante e caloroso.
Il Flora entra in campo con poco mordente e viene letteralmente colto di sorpresa dal furore agonistico degli ospiti. I ragazzi di Aleksandr Pustov, infatti, pressano alto e riescono a difendersi ordinatamente, concedendo poco spazio tra i reparti. Sulle fasce la manovra dei biancoverdi non viene di certo premiata dalla giornata storta di Alliku, che non riesce quasi mai saltare l’uomo e crossare in mezzo per Prosa. Al 7’ nasce un batti e ribatti dentro l’area di rigore del Flora, sugli sviluppi di un’ azione d’angolo battuto dalla destra, con Jürgenson che si vede costretto a salvare sulla linea la conclusione a botta sicura di Kalimullin. Al 17’ la svagata difesa del Flora lascia troppa libertà a Lipin, che dal vertice destro dell’area di rigore con un bel tiro a giro verso il secondo palo porta in vantaggio i suoi. Otto minuti più tardi Melts si invola per via centrali e serve nello spazio con un timing perfetto Manucho, che di prima intenzione con una violenta conclusione di esterno collo sinistro gela sul secondo palo Toom. I padroni di casa non riescono proprio a trovare il bandolo della matassa, vedendosi bloccare la ragnatela di passaggi per vie centrali dal folto centrocampo ospite e non potendo dare sfogo alla propria manovra con gli scarichi sulle fasce, dove Gussev e Alliku vengono costantemente raddoppiati. Soltanto al 34’ i padroni di casa si fanno pericolosamente vivi nei pressi della porta difesa dal diciassettenne Igonen con un ‘azione tambureggiante, al termine della quale Alliku, trovato alla perfezione dal velenoso cross verso il secondo palo di Gussev, mette fuori di testa a porta sguarnita.
Ad inizio ripresa il Flora non riparte con l’attesa marcia in più, ma riesce a risalire la china nel giro di pochissimi minuti, un po’ grazie alla propria caparbietà e un po’ a causa dell’eccessiva morbidezza in fase di copertura degli ospiti. Al 49’ su azione d’angolo battuto dalla destra da Luigend, l’indecisa uscita del giovanissimo portiere degli ospiti Igonen consegna nei piedi di Prosa, che quasi non ci crede, un pallone comodo da appoggiare in rete da pochi passi. Al 53’ il corner calciato dalla destra dal solito Luigend trova sul secondo palo Mets, che di testa serve Rähn, abilissimo, neanche fosse un bomber navigato, a deviare la palla in rete da pochi passi attorno a ben cinque avversari sognanti, compreso il portiere. Gravissima la disattenzione in marcatura della retroguardia ospite. Norbert Hurt capisce che il pareggio è frutto di due episodi e decide di sostituire gli impalpabili esterni offensivi Alliku e Gussev. Tale mossa, però, non produce gli effetti sperati e la manovra offensiva dei biancoverdi si arena di fronte alla compattezza per vie centrali degli ospiti e la prevedibilità del gioco sulle corsie laterali. Al 84’ Mets spegne il cervello e in fase di disimpegno serve il pallone indietro, trovando con precisione chirurgica nello spazio tra i due difensori centrali Golovljov, che beffa con un tiro da fuori area Toom, indeciso fino all’ultimo se uscire o meno e colto colpevolmente a metà strada tra il diciassettenne attaccante ospite e la propria porta. Mets si suicida e quando i compagni si risvegliano decidono anche essi di raggiungerlo. Non è il finale di una tragedia di shakespeariana memoria, ma il tramonto triste di una gara cominciata male e finita peggio per il Flora.