Cinquant’anni fa una vittoria del Liverpool contro il Tottenham regalò ai ragazzi di Bill Shankly il primato in First Division; i reds non lo mollarono fino alla fine della stagione, portando a casa un grandissimo campionato. Oggi il 4-0 rifilato al Tottenham, lancia il Liverpool in testa alla Premier League: +2 sul Chelsea, +4 sul Manchester City anche se con due partite giocate in più (rispetto ai citizens). Rodgers può davvero compiere il miracolo e portare ad Anfield un titolo che manca da 25 anni; può farlo, cosa ancora più rilevante, incantando domenica dopo domenica. Questo Liverpool è davvero uno spettacolo.
Annientato il Tottenham, come all’andata quando il risultato fu ancora più rotondo (0-5). Non che gli spurs rappresentino oggi un ostacolo insormontabile, ma la vittoria all’ultimo respiro in settimana contro il Southampton aveva regalato agli uomini di Sherwood nuova linfa nella rincorsa al quarto posto. Il Liverpool, comunque, attraversa un momento fantastico che dura, ormai, da 3 mesi: nel 2014 10 vittorie e 2 pareggi, prima di oggi sette successi di fila in campionato. Una macchina da gol, al momento irrefrenabile.
Un cambio per parte rispetto ai match giocati contro Sunderland e Southampton: Rodgers sceglie Sterling per Allen, Sherwood (sempre più certo il suo addio a fine stagione, arriverà Van Gaal?) deve rinunciare ancora ad Adebayor e fa fuori Dembele per far spazio a Sigurdsson.
I primi minuti, come praticamente sempre in questa stagione, sono caratterizzati dalla “marea rossa”. Uno spettacolo veder giocare i reds, in vantaggio dopo poco più di un minuto: Glen Johnson sfonda sulla destra, crossa forte in mezzo e provoca il pasticcio di Kaboul che, nel tentativo di rinvio, insacca nella propria porta. Il centrale è in completa confusione e, poco prima della mezz’ora, prova – goffamente – a mettere una pezza sullo scellerato appoggio di Dawson (entrato al posto dell’infortunato Vertonghen), non riucendoci: Suarez (che aveva già dato spettacolo con un paio di duetti volanti con Coutinho) ne approfitta, si invola verso l’area ospite e fulmina Lloris con un preciso diagonale dalla sinistra. Gol numero 29 per l’uruguaiano, battuto il record assoluto del club che apparteneva a Robbie Fowler, stagione 95-96. Gli spurs provano a reagire e costruiscono due buone occasioni prima dell’intervallo: prima Skrtel si immola sul sinistro a colpo sicuro di Eriksen, poi Soldado (che delusione la stagione del centravanti spagnolo) ci prova a giro dal limite, senza fortuna. Al 41′, però, Liverpool a un passo dal tris: Sterling ruba palla al disastroso Kaboul, cross perfetto per Suarez che di testa, da due passi, colpisce la traversa. A conti fatti, il Tottenham è fortunato a rientrare negli spogliatoi sotto solo di due gol.
Ancora più netto il dominio del Liverpool nei secondi 45 minuti, certificato dalle numerose opportunità costruite con facilità quasi disarmante. Henderson spreca con una conclusione sballata, a porta praticamente vuota, l’assist del generoso Sterling (a tu per tu con Lloris), Sturridge quasi segna il gol dell’anno con uno spettacolare colpo di tacco. In mezzo, al 55′, il 3-0 di Coutinho: l’ex Inter prende velocità poco oltre il centrocampo, due tocchi e, indisturbato, dal limite batte ancora Lloris con un diagonale rasoterra. Al 75′ arriva il poker che affonda Sherwood e il Tottenham: Henderson, autore di una più che positiva stagione dopo i disastri dei primi mesi ad Anfield, segna su punizione, grazie anche al velo provvidenziale di Suarez che inganna Lloris. E’ un trionfo al quale partecipa anche Agger, provvidenziale nell’intervento che nega la gioia del gol a uno spento Chadli. Anfield invoca Rodgers, a ragione: è l’ex tecnico dello Swansea l’uomo del destino per i reds. A prescindere da questo finale di stagione, il Liverpool in Champions sarà il prossimo anno un appuntamento imperdibile per ogni football addicted.