Premier League Manchester United Aston Villa – Con il Bayern Monaco alle porte, il Manchester United, orfano di Van Persie, affronta all’Old Trafford l’Aston Villa con l’obiettivo di dimenticare al più presto il pesante k.o. infrasettimanale contro i cugini del City. I Villans invece navigano in acque tranquille, e la loro spensieratezza potrebbe diventare il pericolo numero uno per i Red Devils.
David Moyes, voglioso di alimentare le residue speranze europee per la prossima stagione, schiera la formazione migliore nonostante l’imminente quarto di finale di Champions League. Unica eccezione, l’inserimento di Fletcher dal primo minuto al posto di Carrick. Dall’altra parte Lambert opta per il suo solito 4-2-3-1: Guzan tra i pali, linea difensiva composta da Bacuna, Vlaar, Clark e Bertrand, Westwood e Delph sulla mediana, e il poker offensivo formato dai soliti Agbonlahor, Weimann, Albrighton e Benteke. Il Manchester come spesso accade parte a rilento, e dopo dodici minuti si ritrova già sotto. Fallo al limite dell’area di Rafael sul lanciato Benteke. Westwood si prende l’incarico della battuta e con un’esecuzione perfetta batte De Gea, che riesce a toccare il pallone ma non a sufficienza da impedire la rete. L’Aston Villa non toglie il piede dall’acceleratore, e al sedicesimo é nuovamente pericoloso, ancora su calcio di punizione. La punizione dalla destra di Westwood é deviata di testa da Clark, che però non riesce ad inquadrare la porta. Lo United traballa ma per loro fortuna c’é Wayne Rooney a rimettere in equilibrio una partita che iniziava veramente a farsi difficile. Ventesimo, azione di Kagawa sulla sinistra, cross di destro per l’attaccante inglese, che solo soletto infila all’angolino destro della porta di Guzan. Uno a uno, e tutto da rifare per l’Aston Villa. L’Old Trafford s’infiamma e prova a trascinare i proprio beniamini, ma il gol del pareggio sembra aver colpevolmente saziato gli uomini di Moyes. L’Aston Villa se ne accorge, e con Benteke e Agbonlahor torna a render difficile la vita alla difesa dello United, anche se di clamorose occasioni comunque non ce ne sono. Proprio quando il primo tempo sembrava doversi chiudere sull’uno a uno però, il risultato cambia ancora. Minuto 44, Kagawa avanza sulla trequarti e serve Mata in profondità, lo spagnolo finta il tiro e inganna Bacuna, che lo atterra vistosamente. Calcio di rigore sacrosanto. Dal dischetto Wayne Rooney realizza la sua doppietta personale, che vale anche il vantaggio United.
L’Aston Villa, come aveva fatto nella prima frazione di gioco, inizia a grandi ritmi la ripresa. Al quarantanovesimo Benteke ha una clamorosa occasione per pareggiare la partita: Westwood lo pesca in mezzo all’area, l’attaccante belga stoppa ottimamente ma davanti a De Gea cicca incredibilmente il pallone, facilitando il recupero di Vidic. Altri quattro minuti e altra occasione per Benteke. Albrighton ubriaca di finte per l’ennesima volta Butner, crossa in mezzo dove appunto il solito Benteke svetta su Vidic, ma non riesce a centrare la porta di Guzan. Di conseguenza, al cinquantaseiesimo la più vecchia legge non scritta del calcio si abbatte sull’Aston Villa. Alla prima sortita offensiva della ripresa infatti, lo United non perdona, e con Mata dopo una confusa azione in area trova le rete del tre a uno. Prima rete in assoluto per Juan Mata con la maglia dei Red Devils che sigilla definitivamente la partita. Al minuto 67 c’è spazio per Januzaj al posto di un ottimo Kagawa. Il giovane belga trenta secondi dopo il suo ingresso in campo é subito pericoloso, ma Guzan riesce a negargli la gioia del gol. Non solo a lui però, perché al settantesimo il portiere americano nega anche la gioia della tripletta a Wayne Rooney, con un intervento miracoloso. Da sottolineare la strameritata standing ovation dell’Old Trafford a Wayne Rooney al minuto 75, al suo posto dentro Chicharito Hernandez. Il messicano si fa bastare i sedici minuti concessigli da Moyes per trovare la via della rete. Novantunesimo, Januzaj scappa via sulla fascia sinistra vede e serve il Chicharito, che non deve far altro che infilare la rete del definitivo quattro a uno. Il tempo per festaggiare però é davvero poco, perché martedì arriva il Bayern Monaco.