I Conti nel Pallone: quando i tifosi comprano il club

Provate a immaginare di essere alla vigilia della partita più importante della stagione e poter chiamare il presidente del vostro club per indicargli la formazione da schierare in campo; oppure, provate ad immaginarvi seduti a tavola con il vostro allenatore, dopo un filotto di 3 mediocri pareggi in cui la squadra ha mostrato un gioco orribile, e di potergli dimostrare tutta la vostra indignazione o addirittura esonerarlo come il più perfido degli Zamparini. Utopia? Sogno? Forse, ma non troppo. Se lo chiedeste ai supporters dello Ebbsfleet United Football Club vi risponderebbero che è esattamente ciò che fanno da cinque anni a questa parte. I Fleet militano nella Football Conference – Blue Square Premiership e da gennaio 2008 possono probabilmente vantare il primato di prima squadra professionistica ad essere completamente condotta e diretta dai propri tifosi. L’acquisizione è stata portata a termine formalmente da MyFootballClub.com il 23 gennaio 2008 per essere ratificata il mese seguente; ben 27000 membri del sito tramite il versamento di una quota di circa 35£ pro-capite sono divenuti comproprietari del club senza la possibilità di accedere a dividendi o profitti. Da allora, il numerosissimo CDA, può esprimere i propri pareri su qualsiasi avvenimento riguardante la squadra: mercato, guida tecnica, formazione, sponsorizzazioni e via discorrendo.

Se pensate che l’Ebbsflett sia una mosca bianca, vi sbagliate grandemente. Spostiamoci dalle annuvolate terre di Sua Maestà al vecchio Continente e per la precisione nella fredda Baviera; non vi voglio parlare di un piccolo club di provincia, bensì del titolatissimo e celeberrimo Bayern München. Ebbene si, persino la squadra del buon Pep Guardiola, presenta una proprietà mista tra sponsor e propri tifosi: 9% Audi, 9% Adidas, 9% Allianz e 73% supporters. La legislazione tedesca infatti, fissa al 50% del totale il numero di azioni che possono essere possedute da un singolo azionista, favorendo così la partecipazione diretta dei tifosi. Ma è senza dubbio alcuno il modello spagnolo quello che merita maggior attenzione; l’istituto dell’azionariato popolare è largamente diffuso nella Liga e Barcellona e Real Madrid ne sono il più fulgido e proficuo esempio. Non si tratta di semplice tifo, di amore verso la squadra di calcio o di ritorno economico; essere azionisti di Real e Barça è uno status sociale, è entrare a far parte del mito. Talvolta, in Italia, si sente parlare di Presidenti-tifosi e l’idea colpisce enormemente l’immaginario collettivo del mondo della pelota italica; beh, all’estero invece, essere Tifosi-presidenti è un sogno. Forse, ma non troppo.