Arriva anche da Jose Mourinho il “regalo” per le 1.000 partite sulla panchina dell‘Arsenal di Arsene Wenger: no, non si tratta della bottiglia di champagne offerta all’alsaziano dai giornalisti di Sky Sports UK, ma qualcosa che più si addice alla rivalità tra i due tecnici (anche se Arsenio resta a digiuno di vittorie contro lo Special One): il Chelsea umilia con un 6-0 pesantissimo l’Arsenal, estromettendo – di fatto – i gunners dalla corsa al titolo. Una disfatta, quella di Giroud e compagni, che ricorda la recente sconfitta di Liverpool (5-1) e che conferma quanto la difesa allestita da Wenger, nonostante i numeri stagionali siano positivi, possa ritenersi inadatta per lottare per certi traguardi. Chissà, forse ad Arsene serviranno altre mille partite per capirlo.
Un motivo ci sarà se Wenger non ha mai vinto contro Mourinho; oggi, anche i più scettici lo hanno capito. Il portoghese ha dato scacco matto, almeno dal punto di vista tattico, già prima del calcio d’inizio, soltanto alla lettura delle formazioni. Da un lato il Chelsea con Lampard in panchina e Luiz a centrocampo (l’ultima volta fu in occasione della splendida vittoria in casa del Manchester City), dall’altro Arteta unico centrocampista centrale di ruolo, affiancato da Oxlade-Chamberlain (quando si dice impiegare i giocatori nella propria posizione!!!) con Flamini in panchina. Un suicidio in piena regola, considerate anche le 75 partite di fila senza sconfitte in casa del Chelsea, con Mou in panchina.
Succede di tutto nei primi 20 minuti (non che nei restanti 70 si sia poi dormito, anzi). L’Arsenal, dopo aver rischiato dopo un disimpegno errato, va vicino al vantaggio con un diagonale di Giroud, imbeccato da Rosicky, che trova la gran parata di Cech. Passa un minuto, è il 5′, e il Chelsea si porta avanti: Schurrle scatta in contropiede, il 3 contro tre è sfruttato alla perfezione dal tedesco che allarga per Eto’o, bravo a rientrare col sinistro (Chamberlain fatto fuori con una semplice finta) e a battere Szczesny con una conclusione a giro sul palo opposto. Due minuti dopo, altro pallone perso a centrocampo dagli ospiti (disastroso Cazorla), Schurrle non è contrastato dal pessimo Koscielny e batte ancora Szczesny sul secondo palo, stavolta con un preciso destro incrociato. Eto’o, al 9′, lascia il posto a Torres per un infortunio muscolare, ma il Chelsea continua a triturare gli avversari.
Al 15′, proprio Torres sterza in area, serve Hazard che calcia a colpo sicuro: Oxlade Chamberlain si tuffa e devia con la mano la conclusione del belga, rigore nettissimo. Incredibile l’errore di Marriner che, invece di espellere la giovane ala, sventola il cartellino rosso ad un allibito Gibbs. Hazard, per la cronaca, batte alla perfezione il rigore e porta i suoi sul 3-0. Wenger, dopo altri minuti di sbandamento, capisce che vedere Podolski terzino è davvero troppo, dentro Vermaelen per il tedesco. L’Arsenal continua a perdere palloni in fase disimpegno, ci sono praterie per i blues che pressano e ringhiano come si fosse ancora sullo 0-0. Luiz, in particolare, conferma che è lui la mossa vincente del pomeriggio e sfiora il 4-0 con una conclusione dal limite seguente all’ennesimo pallone recuperato. Il poker, comunque, arriva prima dell’intervallo: basta un contrasto aereo perso da Vermaelen per lanciare Torres in spazi aperti, Koscielny sonnecchia in mezzo e si fa anticipare da Oscar che realizza da due passi su assist dello spagnolo. Wenger scuote il capo, umiliato, al rientro negli spogliatoi.
Flamini per il disorientato Chamberlain e Jenkinson per l’inguardabile Koscielny sono le mosse per l’alsaziano che punta a non tornare a casa con altri gol sul groppone. Tentativo mal riuscito anche per “merito” di Szczesny che, a metà ripresa, si rende protagonista di un paperone sulla conclusione molle di Oscar dal limite. Cazorla trova la miglior giocata della partita con un pregevole stop in area avversaria, seguito da un diagonale di poco a lato. Troppo poco, anche per una squadra in inferiorità numerica che perde anche la dignità in occasione del sesto gol. Salah, da poco entrato per Oscar, scatta ancora sul filo del fuorigioco all’altezza del centrocampo, percorre i suoi 35 metri in assoluta libertà e batte in scioltezza Szczesny. E’ il primo gol con la maglia del Chelsea per l’ex Basilea, Mourinho esulta come se fosse il gol decisivo nella finale di Champions. Sì, alla torta regalata al caro “amico” Wenger, mancava anche la ciliegina dell’umiliazione finale…