Biancoverdi con due gol di margine, ma Betis-Siviglia non è una gara come le altre. In palio c’è l’accesso ai quarti di Europa League, ma bottino ancora più ghiotto è il dominio cittadino. A difendere il vantaggio c’è Adan, ex portiere del Cagliari protagonista assoluto nella gara d’andata, al suo cospetto un Siviglia che non è mai riuscito a qualificarsi in Europa dopo una sconfitta casalinga, questa gara però fa storia a sé. E’ un derby. Il Betis in campionato se la passa davvero male, ultimo a nove punti dalla zona tranquilla, sa però di avere tra le mani un’occasione d’oro per tornare tra le migliori otto di una competizione continentale, i quarti mancano dalla stazione 1997/1998. Si trattava della defunta Coppa delle Coppe.
La posta in palio è alta, il risultato è, come preventivabile, un primo tempo ruvido, nervoso, generoso sul piano agonistico e avaro in zona gol. Meglio il Siviglia, Betis che aspetta, occasione per Bacca che anticipa Adan ma non trova lo specchio. Periquis deve lasciare il campo dopo neppure un quarto d’oro, dentro Nono al suo posto con N’Diaye che scala. Al ventesimo arriva la scossa, cross dalla sinistra, N’Diaye dimostra di non essere un difensore e ribatte male, Antonio Reyes è spietato e piazza in rete. Eccessivamente difensivo l’atteggiamento dei biancoverdi, che dopo il gol non riescono più a distendersi e continuano a perdere metri. La gara si svolge comunque principalmente in mezzo al campo, Reyes tenta la girata su calcio d’angolo ma non trova l’impatto, per il resto c’è buon possesso biancorosso – da sottolineare il lavoro di Rakitic e Marin – ma manca la zampata.
Betis-Siviglia in avvio di ripresa sembra offrire un canovaccio nuovo, con i biancoverdi che non possono continuare a farsi stritolare e cercano di farsi vedere nell’area avversaria, subito un corner. Lo spazio per le ripartenze c’è, finalmente viene sfruttato a dovere, Adan però deve stare attento su Mbia al 49esimo. Cambio anomalo, con Coke che entra al posto di Reyes, autore del gol. Dentro un terzino, sostituzione dovuta a problemi fisici, ma resta particolare la scelta di Emery, che di attaccanti in panchina ne avrebbe. Sale Diogo Figueiras, ora più avanzato, con Coke che va a piazzarsi sulla linea dei difensori. Molto positivo Baptistao, è lui il più pericoloso dei suoi, ben tre occasioni in avvio di ripresa, la gara ora è decisamente più piacevole, Bapstistao è sempre scatenato, Beto deve stare in guardia al minuto 63. Ottimo momento per i padroni di casa, il Siviglia fa una fatica pazzesca a trovare la profondità in questa fase, gli avanti vogliono palla sul piede. Calderon mischia le carte, fuori l’ottimo Baptistao e dentro Salva Sevilla. A un quarto d’ora dal novantesimo arriva il raddoppio ospite, Moreno sulla sinistra lavora benissimo, il suo cross trova la conclusione vincente di Bacca. Parità assoluta nel doppio scontro, Emery sente odore di sangue e manda dentro pure Vitolo, formazione sbilanciata, brivido finale sulla punizione dal limite Salva Sevilla. I biancoverdi sembrano pregare in silenzio mentre il compagno va sulla sfera, il Villamarin si fa muto, la barriera respinge e si va ai supplementari.
Monetina a centrocampo al cospetto di Proença, i due capitani sono pronti per l’extra time. Betis-Siviglia si conferma all’altezza delle aspettative, non tanto per il livello di gioco visto, comunque a tratti piuttosto piacevole, ma per le emozioni che arrivano dagli spalti del Villamarin. Condizioni psicologiche migliori per il Siviglia ovviamente, la paura aleggia come uno spettro sugli spalti come in campo. I tifosi biancoverdi di emozioni ne volevano meno, le loro facce sono tutte un programma. A renderle una maschera di paura la doppia parata di Adan sul finale del primo tempo supplementare, prima su Gameiro e poi su Bacca. Sarebbe stato il gol qualificazione, strepitoso il portiere. Qualche rimpianto in Sardegna? 15 minuti di tranquillità, con entrambe le squadre preoccupate più a non prenderne che a far male. Il Siviglia perde Bacca, un rigorista tra l’altro, che lascia il campo senza una goccia di sangue, Jairo al suo posto. Subito giallo per il numero 17, entrato senza attendere l’uscita di Bacca.
Altri quindici minuti, Betis-Siviglia prosegue mentre tutte le altre gare della serata di Europa League sono già concluse. Battono i biancoverdi, adesso ogni errore è letale. Cedric va al tiro, alto, poi gli tocca fare i conti con i crampi, i cambi però sono esauriti. Stanchezza evidente, ogni passaggio diventa un’impresa, il primo euroderby di Siviglia sarà deciso dagli undici metri. Da brividi il canto che si alza dagli spalti del Villamarin, per i biancoverdi in gioco c’è tutta una stagione.
Inizia il Siviglia, inizia male, per Adan è facile leggere in anticipo il penalty di Vitolo. Anche Castro calcia a destra, pure Beto intuisce, ma stavolta la sfera vola all’incrocio, avanti il Betis. Coke realizza con freddezza, poi esulta in faccia ai tifosi avversari, la fucilata di Salva Sevilla riporta in vantaggio i biancoverdi. Rincorsa breve per Gameiro, il numero 18 apre il compasso e spara in rete, capitan Amaya sceglie la forza e non sbaglia. Un grande peso sulle spalle di Alberto Moreno, Adan inuisce ma la palla termina in rete.
Ottavo penalty, N’Diaye spara sul palo: tre a tre! Fino all’ultimo respiro, Rakitic spiazza Adan. Tocca a Nono il quinto per i suoi, il guanto di Beto impatta la sfera che viaggia piano piano e Betis-Siviglia così, con una terribile beffa per i biancoverdi che dopo lo 0-2 dell’andata avevano i quarti a portata di mani e li vedono sfumare per mano degli acerrimi rivali biancorossi. Piange Nono, con lui tutto il Betis che ogni probabilità dirà addio anche alla Liga.