Numeri da Bayern, e la voglia di spiccare il volo in Europa. Con una casa madre così, è fin troppo facile aver voglia di mettere le ali al desiderio di primeggiare. Il Red Bull Salisburgo, guidato da Roger Schmidt, studia da grande, e vanta un ruolino di marcia che – cifre alla mano – si avvicina al rendimento dei leader dell’altra Bundesliga, quella più seguita dagli appassionati di pallone.
In testa alla classifica del campionato austriaco con 67 punti, e 27 di vantaggio sulla seconda, i 7 volte Campioni d’Austria hanno realizzato in questa stagione 93 reti subendone solo 23. Numeri impressionanti, ma che fanno molta meno paura se rapportati al livello non eccelso della Bundesliga austriaca.
Con la conquista del titolo nazionale già in tasca, i bianco-rossi (lo storico colore viola è stato mandato bruscamente in soffitta con l’arrivo della nuova proprietà, causando una spaccatura in seno al tifo locale, e la nascita dell’Austria Salisburgo) si apprestano ad affrontare il ritorno dell’ottavo di Europa League, alla Red Bull Arena, contro il Basilea. Forti dello 0-0 dell’andata, Die Roten Bullen dovranno comunque vincere per accedere ai quarti, dove potrebbero occupare il piacevole ruolo di mina vagante. Confrontando le quotazioni proposte da Wincomparator, emerge come gli austriaci siano nettamente favoriti per il passaggio del turno.
La coppia d’attacco titolare è quella composta da Soriano – Alan, capaci di produrre sinora 46 gol in due nell’arco della stagione. Ma è probabile che a segnare giovedì sera debba pensarci lo spagnolo, se il brasiliano ex Fluminense non recupererà dall’infortunio al polpaccio che lo ha tenuto fuori nelle ultime settimane (si registra un cauto ottimismo in questo senso). Il gioiellino della rosa è però il centrocampista classe ’90 Kevin Kampl, tedesco di nascita ma di passaporto sloveno, su cui hanno messo gli occhi già diversi club europei.
Prima del pareggio al St. Jakob-Park, il Salisburgo (a cui in Europa è interdetto l’uso dello sponsor nel nome, e nello stemma), aveva fatto percorso netto: 10 vittorie tra turni preliminari, fase a gironi, e sedicesimi (da ultimo il 6-1 « aggregato » con cui si è sbarazzato dell’Ajax, arrivato dalla Champions).
Sono passati vent’anni dall’ultima presenza del Salisburgo nella vetrina delle fasi conclusive di una coppa europea. Era il 1994, e l’allora Casino Salzburg uscì sconfitto in finale di Coppa UEFA, per mano dell’Inter di Marini (doppio 1-0, con reti di Nicola Berti all’andata e Wim Jonk al ritorno). Troppo presto per ambire a calcare di nuovo il palcoscenico di una finale europea? Molto probabilmente sì. Per mettere le ali ci vorrà ancora del tempo, ma l’accesso ai quarti rappresenterebbe un buon punto di partenza per consolidare il valore della rosa, e guardare al futuro.